Il futuro del marchio Beats potrebbe essere in forse. O forse no.

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Il rapporto di Apple con la musica, più in generale con l’audio in mobilità, è di lunga data e costellato da prodotti iconici. Nella prima decade degli anni 2000 furono gli iPod coi loro celebri spot, iTunes Store che ha reso possibile a prezzi contenuti e legali l’acquisto dei propri brani ed album preferiti per ascoltarli ovunque. La decade scorsa invece l’hanno fatta da padroni un mix tra prodotti in casa, come le AirPods, ed acquisiti, in primis Shazam ed Apple Music. Quest’ultimo è a sua volta frutto dell’acquisizione più importante, perlomeno sul piano finanziario, mai effettuata sinora dalla mela, ovvero Beats. L’azienda fondata da Jimmy Iovine e Dr. Dre non ha solo portato in dote il secondo servizio di streaming musicale più utilizzato al mondo ma pure le celebri linee di cuffie ed auricolari rapidamente entrate in voga poco tempo dopo il loro ingresso in commercio, e tuttora continuano a farlo ad anni dall’ingresso nella galassia cupertiniana, avvenuto nel 2014 (come vola il tempo, soprattutto quando non c’è un virus a costringerci in casa).

Beats è sostanzialmente l’unico ambito in cui Apple persegue una strategia duale in termini di marchi, anche con un pizzico di sana concorrenza interna, perlomeno guardando alla gamma AirPods contro i corrispettivi cugini a marchio “b”. Strategia che sinora ha portato i suoi frutti, tanto che due anni orsono ci si domandava se sulla base di alcuni rumor concernenti HomePod mini a marchio Beats (infine mai arrivati) non fosse possibile elevarlo a secondo marchio a tutto tondo, magari con una connotazione leggermente più economica del principale Apple. Oggi, tuttavia, questo scenario potrebbe essere messo totalmente in discussione andando addirittura verso la dismissione di Beats. Almeno è questo il rumor lanciato oggi da Jon Prosser, molto attivo su YouTube e che nelle ultime settimane sta prendendo le luci della ribalta come nuova fonte di succosi leak azzeccati.

Nel suo tweet, vengono citati due prodotti in arrivo: il primo, nome in codice B515, si riferirebbe alla variante in cuffia over-ear delle AirPods, di cui già le indiscrezioni su iOS 14 avevano suggerito qualcosa. Con le Bose 700 nel mirino (il refuso sul marchio è stato corretto da Prosser in un tweet successivo), i loro $350 le collocherebbero nella fascia alta di mercato, con un lancio previsto per la WWDC 2020 tutta digitale di giugno. Più avanti, tra settembre ed ottobre, presumibilmente allineate al consueto keynote autunnale, arriverebbero le B517, quelle che nei rumor di DigiTimes vengono contrassegnate come AirPods Lite e che dovrebbero rappresentare la versione Apple, ancor più senza filo, delle BeatsX. Il target price sarebbe in questo caso attorno ai $200.

Secondo le fonti di Prosser, tutto ruoterebbe all’interno di un deciso cambio di strategia volto a portare la famiglia di prodotti audio proposta da Apple sotto la sola egida del marchio primario. La crescente presenza delle AirPods hanno convinto la dirigenza non solo a sfruttarlo maggiormente come sub-brand, ma pure ad iniziare un graduale ritiro dalle scene di Beats. Un processo che, come ci ha tenuto a precisare, è l’obiettivo finale e che non avverrà all’improvviso. Occorrerà dapprima completare la costruzione della gamma AirPods.

Che non sarà qualcosa a breve termine ce lo suggerisce pure la situazione. La quarta serie di Powerbeats è stata lanciata da troppo poco per pensare di vedere tutto gettato all’aria. Inoltre, per quanto possa magari non avere la stessa prominenza di qualche anno fa, il marchio Beats resta ancora molto forte e sarebbe un inaspettato masochismo commerciale da parte di Apple non continuare ad approfittarne. Sono dello stesso avviso quelli di 9to5Mac, che anzi sostengono non vi sia alcuna volontà da parte di Cook e soci di dismettere questo sodalizio. Va però detto che la testata ha apparentemente iniziato una guerra mediatica contro Prosser, vista venerdì scorso con l’iPhone SE 2020 e che almeno per ora sta vedendo 9to5Mac perdere sul fronte delle date, sbilanciandosi addirittura per azzardare l’arrivo del comunicato stampa di lancio quel giorno stesso contro le indiscrezioni di Prosser che lo collocano tra il 14 e il 15 aprile. Nel caso di Beats, potrebbero in fondo avere ragione entrambi: non ha senso ora pensionarlo, ma in futuro è probabile di sì. Staremo a vedere.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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