MacBook Air 2020 vs MacBook Pro 13″ 2019: confronto con i5 quad-core

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Di recente Apple ha presentato il nuovo MacBook Air e, mentre lo sto testando, mi accorgo che una delle richieste che mi arrivano con maggior frequenza riguarda il confronto con il Pro base dello scorso anno. Tuttavia questo dovrebbe essere aggiornato nel corso del 2020 con modifiche simili a quelle apportate sul fratello maggiore che ho già recensito qui. E per questo motivo temevo che un confronto potesse essere inutile o diventare obsoleto rapidamente. Ho deciso comunque di realizzarlo perché quando uscirà il prossimo Pro 13″ (che potrebbe anche essere un 14″) il modello precedente si troverà facilmente a prezzi più bassi, portandolo più o meno a pari livello dell’Air, rendendo il tutto ancora più interessante.

L’Air è diventato più economico

Prima di questo aggiornamento il prezzo dell’Air era stato fin troppo vicino a quello del Pro, ora c’è una differenza di 320€ tra i modelli base. In più l’Air del 2020 parte da 256GB di storage, mentre sono ancora 128GB sul Pro e l’upgrade a 256GB costa 250€. Quindi il confronto a parità di capienza del disco vede l’Air a 1229€ e il Pro a 1779€. Parlo sempre di listino per maggiore chiarezza, ma è lecito trovare più offerte sul Pro essendo uscito diversi mesi fa. C’è anche da dire quest’ultimo possiede una CPU i5 quad-core mentre sull’Air si parte da un i3 dual-core, quindi per bilanciare la situazione consideriamo anche l’upgrade della CPU sull’Air (che tra l’altro costa davvero poco: solo 50€ in più).

  • MacBook Air base 256GB (1229€) con upgrade i5 (+50€) = 1279€
  • MacBook Pro base i5 (1549€) con upgrade 256GB (+250€) = 1779€

Diversi eppure simili

Il MacBook Air del 2020 è leggermente più spesso del precedente, anche se di profilo si nota poco perché l’incremento si trova quasi tutto nella bombatura inferiore e non sui lati piatti. Già in passato non era più sottile del Pro 13″ e ora questa differenza è più accentuata. La particolarità dell’Air è che possiede quella tipica forma a cuneo, dunque sul retro è più spesso del Pro ma davanti è più sottile: si parte da 1,61 cm e si arriva a 0,41 cm, mentre il Pro mantiene i suoi 1,49 cm dall’inizio alla fine. Non si può effettivamente ritenere che l’Air sia più snello e neanche più leggero, dato che tra i suoi 1,29 kg e gli 1,31 kg del Pro 13″ la differenza è davvero minima. L’unica cosa da notare è che la forma a cuneo incide positivamente sull’ergonomia, sia perché porta una leggerissima inclinazione e sia perché risulta più delicata sul palmo delle mani durante l’uso.

Non cambia nulla anche sul fronte delle connessioni che per entrambi prevedono:

  • 2 x Thunderbolt 3 (USB-C 3.1 gen 2) sulla sinistra
  • 1 x porta audio 3,5mm sulla destra
  • Wi-Fi (ac) 5
  • Bluetooth 5.0

Sia il Pro che l’Air hanno webcam a 720p, altoparlanti stereo e tre microfoni per catturare un audio pulito. In termini di volume il Pro è leggermente superiore ma il suono è più chiuso, inscatolato, mentre nell’Air la resa è più naturale e questo supporta anche Dolby Atmos.

Autonomia: quando il vantaggio è uno svantaggio

La batteria del Pro è di 58 wattora con alimentatore USB-C da 61W, mentre nell’Air è di circa 50 wattora con alimentatore da 30W. L’autonomia in uso leggero ma realistico è di circa 5h per l’Air e di 4,5h per il Pro, tuttavia quest’ultimo può scaricarsi più in fretta se si usano le risorse perché la CPU a massimo carico consuma di più ma va anche più veloce. Nel complesso il bilanciamento è logico e il vantaggio dell’Air deriva solo dallo svantaggio di essere più lento, per questo dovendo assegnare una valutazione sul punto sarebbe sostanzialmente pari.

C’è i5 e i5

È importante precisare che le CPU non sono le stesse, anche se i dati di cartellino sembrano molto simili. Nell’Air Apple utilizza processori a bassissimo voltaggio, nello specifico l’i5 è un i5-1030NG7 Ice Lake, mentre nel Pro troviamo un i5-8267U Coffee Lake. Quest’ultimo è più vecchio (8va gen vs 10ma gen) ed usa un processo produttivo inferiore (14nm vs 10nm) tuttavia ha frequenze operative più elevate e si può “permettere” di consumare di più andando più forte (ci ritorneremo tra poco). Dove l’i5 dell’Air è in vantaggio è sul fronte della RAM, con il supporto alla più moderna LPDDR4-3733 invece che LPDDR3-2133.

Dissipazione, questa sconosciuta

Dopo aver trovato ottimi miglioramenti sull’areazione del Pro 16″ speravo che Apple avesse adottato misure analoghe sull’Air 2020, dato che anche questo è leggermente più spesso del precedente. Tuttavia mi sono dovuto ricredere in quanto il sistema di dissipazione è rimasto inalterato e, aggiungerei, insensato. L’unica piccola ventola che si trova nell’Air non è infatti collegata alla CPU e può solo smaltire il calore generale prodotto dal sistema in modo sub-ottimale. Il processore i5 ha un TDP di soli 10W, dunque non richiede un flusso d’aria importante e sarebbe bastata una piccola heat-pipe collegata alla ventola per ottenere una dissipazione più che adeguata. Senza di questa, invece, la CPU è sostanzialmente fanless ed arriva molto rapidamente alla sua soglia termica di sicurezza (che è di circa 100°).

Nel MacBook Pro 16″ la ventola è sempre una ma è leggermente più grande e collegata al processore. Quest’ultimo ha un TDP superiore (15W) ma riesce ad esprimersi molto meglio proprio grazie alla differente areazione. Nel video vi mostro la differente curva di prestazioni, che vede il Pro nettamente in vantaggio nelle operazioni più impegnative, ma vorrei sottolineare l’assurda scelta di Apple nell’ingegnerizzazione dell’Air. Ed è veramente un peccato perché sarebbe bastato poco per ottenere una dissipazione valida.

Devo tuttavia chiarire che nel vecchio Air le situazioni di stallo erano decisamente più frequenti, mentre in quello nuovo nell’uso quotidiano la macchina è davvero fluida e reattiva. Sconsiglio sempre e comunque di scegliere l’i3 e vi spiego perché:

  • l’i5 costa solo 50€ in più (è una delle poche volte in cui in Italia abbiamo un vantaggio economico)
  • l’i5 ci dà una iGPU superiore del 35% rispetto quella dell’i3
  • l’i5 è un quad-core che migliora parecchio la reattività in multi-tasking
  • anche se non ne otterremo tutto il vantaggio che si vede sulla carta, poiché scalda prima, l’i5 rimane più veloce

La GPU è più potente con l’i5

Tutte le CPU di decima generazione offerte sull’Air possiedono una iGPU moderna e piuttosto valida. Ne esistono di tre livelli che si riconoscono dalle ultime due lettere nella sigla del processore. La prima è la G1 UHD con 32 EU (Unità di Esecuzione) che Apple ha per fortuna evitato; l’i3 scelto possiede infatti la G4 Iris Plus con 48 EU che va decisamente meglio e dall’i5 a salire troviamo la G7 Iris Plus con 64 EU che è la versione più potente. Rispetto al vecchio Air il salto di qualità è molto alto, ma la G7 sembra superare in alcuni test anche la Iris Plus 645 del MacBook Pro 13″. Tuttavia le iGPU sono integrate nel processore e vanno in sofferenza esattamente come questo quando la dissipazione non è adeguata. Ecco perché, in fin dei conti, le prestazioni reali rimangono a vantaggio del vecchio Pro 13″ (l’Air riesce a gestire pure gli schermi 6K ma non mi sembra una priorità…).

Una tastiera più solida

La Magic Keyboard del nuovo Air 2020 è del tutto simile a quella del Pro 16″, riprendendo il meccanismo a forbice e le frecce direzionali a T capovolta. I tasti sono più alti e consistenti, sicuramente più familiari arrivando da vecchi Mac, ma la cosa più importante è che questa risulta più robusta e duratura rispetto quella a farfalla del Pro 13″ i cui problemi sono noti a tutti. Questo non significa, però, che sia più piacevole da usare. Come ho già detto nella recensione del Pro 16″, il nuovo meccanismo è un po’ duro e sui tasti ai lati bisogna schiacciare con una certa precisione, mentre la terza generazione della tastiera a farfalla presente sul Pro 13″ era arrivata ad un buon grado di maturazione sul fronte dell’esperienza di scrittura. Non saprei dire qual è la mia preferita ma di certo mi sento piùsicuro avendo una tastiera che non nasce già inserita in un programma di assistenza.

Niente Touch Bar

Un ulteriore aspetto da considerare è che l’Air ha una tastiera tradizionale completa, mentre nel Pro la riga di tasti funzione è quasi interamente occupata dalla Touch Bar. Il Touch ID è presente su entrambi all’estrema destra ma sull’Air tutti i tasti sono fisici. Per quanto la Touch Bar dia un tocco di modernità e se ne possano apprezzare alcune implementazioni, io continuo a preferire i tasti “veri”, in particolare sul Pro sento la mancanza di Esc. Dunque considero questo un altro punto a vantaggio del nuovo Air.

Schermi a confronto

Sia nel MacBook Pro 13″ che nell’Air troviamo uno schermo da 13,3″ IPS con risoluzione di 2560 x 1600 pixel. Ottima la qualità, apprezzabile e coerente la calibrazione dei colori di fabbrica. A colpo d’occhio non si notano differenze ed entrambi supportano la tecnologia True Tone che adatta la risposta cromatica alla luminosità ambientale. Il display del Pro rimane tuttavia superiore sia in termini di luminosità massima (circa il 20% in più, con un picco dichiarato di 500 nit) che di colori, coprendo anche lo spazio colore P3. Non c’è una grandissima differenza nell’uso ma se si lavora in un ambito in cui la resa cromatica è importante o si usa spesso il computer all’aperto, allora il Pro si dimostrerà più efficace. Di contro l’Air mi è sembrato offrire un miglior contrasto e dei neri più profondi a parità di luminosità.

Conclusioni

Dopo i vari test e ragionamenti sono arrivato a definire in modo piuttosto chiaro il mio punto di vista. Il nuovo Air è perfetto per chi vuole un portatile pratico e ben fatto per l’uso quotidiano, potendosi concedere anche qualche rara escursione nel campo della creatività. Ma consiglio di prendere sempre l’opzione i5 dato che in Italia costa solo 50€ ed oltre a dare maggiore reattività generale include la più potente iGPU G7. Finché si lavora su progetti snelli e principalmente con le app native di Apple, la gestione di audio, foto e video scorre piuttosto fluida, ma evitatelo per lavorare in 3D o con software di montaggio.  Questo perché anche se la iGPU è teoricamente superiore a quella del Pro i limiti della dissipazione vengono rapidamente fuori mentre ci si lavora e l’Air si trova in difficoltà. Ecco perché se si prevede di lavorarci in modo leggermente più impegnativo rispetto ad web, office, foto e fruizione di video, il Pro rimane sempre da preferire. Per la stessa ragione non ha alcun senso prendere un Air super carrozzato, ad esempio con i7 o con 16GB di RAM, in quanto non potrà comunque mai dare la stessa prestazione e longevità del Pro.

Tre considerazioni:

  1. nell’uso leggero il nuovo Air (i5) è parecchio meglio del precedente (e finché non si va oltre non si notano grandi differenze con il Pro i5)
  2. nell’uso medio il Pro offre prestazioni più costanti e stabili, quindi va preferito
  3. nell’uso intensivo l’Air è da evitare a prescindere: è il prodotto sbagliato per questi scopi con qualsiasi combinazione di CPU, RAM ed SSD

Il problema del Pro è solo che, come detto in apertura, questo potrebbe essere rinnovato da un momento all’altro da qui alla seconda metà del 2020. Quando non è possibile saperlo, potrebbe essere domani come in autunno. In realtà al momento potrebbe esserci la CPU 10gen adatta per un nuovo modello base mentre mancano all’appello quelle per i superiori, che di norma stanno intorno ai 28W TDP. Si potrebbe fare un “fritto misto” di generazioni (cosa che ha anche dei precedenti) ma è più probabile che Apple stia aspettando Intel. Dunque chi avesse bisogno di un MacBook per uso leggero può andare sull’Air senza troppi pensieri mentre chi ha bisogno di maggiori prestazioni ha due possibilità:

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  • attendere l’arrivo del nuovo modello… ma non si sa quanto
Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.