Recensione Magic Keyboard per iPad Pro: la vera evoluzione

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Andrea Magnoli, Marco Farruggio, Francesco Fanti, Manuel Cipolotti, Davide Catena, Daniele Chillari, Antonio Cerchiara, Dario Zaini, Giammarco Russo, Gregorio Seidita, Claudio Orler.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

L’ultimo iPad Pro del 2020 non ha introdotto grandi cambiamenti (video), eppure è proprio adesso che, dopo 10 anni dal lancio, il tablet si appresta a fare un nuovo scatto in avanti. Lo fa grazie alla nuova Magic Keyboard per iPad Pro, la cui stessa esistenza si poggia sulle novità introdotte con iPadOS 13.4 (video). La principale caratteristica che la distingue dalle precedenti è la presenza di un piccolo trackpad integrato, che cambia un po’ l’approccio al dispositivo, ma è piena di altre sorprese.

La prima, non lo negherò, è il peso. Sulla mia bilancia il modello da 11″ segna ben 594 grammi, quasi 100 più del tablet. Insieme arrivano davvero vicini al MacBook Air e facendo la stessa somma con i pesi relativi al 12,9″ si supera. Questa tastiera è in realtà anche una custodia, esattamente come la precedente Smart Keyboard Folio. Sul retro si attacca l’iPad Pro grazie ad una grande quantità di magneti che hanno una tenuta davvero impressionante.

Una cosa importate è che la Magic Keyboard è perfettamente compatibile anche con i precedenti iPad Pro del 2018, si noterà soltanto che il ritaglio posteriore per le fotocamere lascia più spazio vuoto dato che nel nuovo ce ne sono due. Comunque ho apprezzato la cosa perché sarebbe bastato fare i furbetti mettendo la camera leggermente spostata per obbligare all’acquisto del nuovo modello di iPad Pro. Ma è anche vero che così si sono assicurati un numero maggiore di potenziali vendite.

Il migliore upgrade per gli iPad Pro 2018

L’esterno è più scuro e opaco rispetto alla vecchia smart Keyboard Folio e ora c’è anche il logo Apple (l’anno scorso se l’erano dimenticato?). L’unica cosa che non mi piace del materiale è che trattiene sempre troppo le ditate. La primissima versione credo fosse migliore da questo punto di vista ma sono anche dell’idea che, visto il prezzo, si sarebbe potuto anche azzardare l’utilizzo di pelle all’esterno.

E visto che stiamo parlando di prezzo, eccolo qui: 339€ per la versione da 11″ e ben 399€ per quella più grande. Cifre ovviamente esagerate se pensate che ci si compra un interno iPad nuovo. Certo c’è la ricerca e sviluppo da considerare, ma è impossibile sostenere che le due cose abbiano il medesimo valore effettivo. Il discorso è che si tratta di un accessorio, per giunta premium, e dunque vigono delle “regole di mercato” diverse. Un po’ come quando compri la stampante a 50€ e poi tutto il set di cartucce costa 89€. Comunque, volere o volare, il prezzo è altissimo.

Voglio dire una cosa, sapendo di risultare impopolare. Secondo me in questo momento ci sono due tipi persone che usano l’iPad come unico computer (o quasi). Quelli che hanno bisogni moderati e già con il modello base (o al massimo con l’Air) spendono il giusto e hanno anche più “funzioni” rispetto ad un portatile (touch, batteria, camere, ecc..) e quelli che comprano il Pro spendendo anche il doppio solo perché può fare un certo di più... anche se poi magari non lo sfruttano davvero. E non è una critica, perché io sono tra questi. Dico solo che l’utente tipo di iPad Pro è, secondo me, un appassionato sia di tecnologia che di cose belle, che ha prima di tutto piacere di averlo. È qui che si trova il terreno fertile per poter proporre una “tastiera” a 399€. Però…

Non è “solo” una tastiera

Appena si scarta la Magic Keyboard si capisce subito che non è un banale accessorio. E una volta attaccato l’iPad Pro arriva davvero una piccola magia quando si vede come il tutto funziona insieme in modo ineccepibile. È un gioco di pesi, resistenze, tenuta dei magneti. Veramente eccezionale. Unica cosa a cui bisogna abituarsi è l’apertura: non vi consiglio di comportarvi come fareste con un portatile ma di partire dal verticale. Nel video lo spiego meglio ma il punto è che qui la parte sporgente che si aggancia con il dito è la parte bassa della cover e non il coperchio, quindi si deve ragionare al contrario.

La cerniera principale è in un cilindro di metallo su cui all’estrema sinistra c’è una porta USB-C aggiuntiva che supporta la ricarica. Purtroppo non lo scambio dati o la gestione di altre periferiche, che dovranno sempre essere collegate alla porta dell’iPad Pro. Questo ha consentito anche la retrocompatibilità, poiché non è stato modificato lo Smart Connector, però sarebbe stato comodo poter usare la porta bassa per gli adattatori e gli hub invece che averli sollevati e pendenti.

Questa prima cerniera non arriva neanche a 90° di apertura. Una cosa che, vi assicuro, vi spiazzerà. Ovviamente ce n’è una seconda che consente di effettuare l’altra parte del movimento ottenendo il particolare posizionamento “galleggiante” che caratterizza il prodotto. Faccio però notare che non è per niente male avere una posizione inclinata un po’ verso avanti, infatti la uso quando guardo lo schermo a letto e la trovo ottima.

Continuando a spingere entra in funzione la cerniera nella back cover e ci consente di portare lo schermo più in alto e vicino ai nostri occhi. All’inizio ho avvertito la sensazione di voler andare un po’ oltre ma in realtà mi sono trovato bene in quasi tutte le posizioni in cui l’ho usata ed è una cosa che non potevo dire con la vecchia Smart Keyboard visto che aveva solo due scalini e molta meno flessibilità.

Il layout dei tasti è piuttosto tradizionale, anche le frecce sono quelle “giuste” a T capovolta, ma sul modello da 11″ sono un po’ più stretti i tasti laterali e ci si deve fare l’abitudine. Si sarebbe potuta distribuire la riduzione uniformemente per ottenere un layout costante alla vista ma Apple ha giustamente preferito privilegiare la corrispondenza dell’area principale al centro con le altre tastiere, così si sfrutta la memoria muscolare e ci si trova subito a proprio agio.

La cosa che non mi aspettavo davvero è l’eccellente qualità dei tasti. Oltre ad essere su un altro pianeta rispetto a quelli piatti della Smart Keyboard, sono così comodi e precisi che personalmente li preferisco anche rispetto a quelli dell’ultimo MacBook Air e del Pro da 16″. Si scrive veramente rapidi e sicuri, l’altezza è quella giusta così come la consistenza. Veramente un lavoro incredibile considerato lo spessore.

In più abbiamo anche la retroilluminazione, alimentata sempre dallo smart connector. Questo è il vero fulcro di tutto visto che unisce i due prodotti senza necessità che l’utente faccia nulla e senza doversi preoccupare di dover caricare un’altra batteria.

La mancanza principale che ho riscontrato è che non c’è la fila di tasti funzione, quindi non abbiamo la gestione diretta del volume, della riproduzione o della luminosità. Non c’era lo spazio fisco per metterla, e si vede, ma avrebbero potuto creare delle shortcut per queste funzioni e magari lo faranno con prossimi aggiornamenti. Insieme alla riga di tasti funzione manca pure il solito Esc, che nel primo periodo d’uso ho cercato almeno una ventina di volte. Per cancellare una risposta su Telegram, per uscire da un video di Facebook a pieno schermo, per chiudere il popup di annulla partito per errore… evidentemente è un retaggio del passato che Apple non vuole portare nel futuro ma questa perdita di continuità con l’uso da macOS classico si nota (o almeno, IO la noto).

Ciò che invece unisce l’iPad al “vecchio modo” di lavorare al computer è il trackpad: piccolino, soprattutto nella variante da 11″, ma più comodo di quanto si possa immaginare. Scorre benissimo, ha tutte le gesture che si desiderano (alcune un po’ confuse a volte) e c’è una sorta di inerzia che lo fa andare un po’ oltre quando alziamo il dito, così anche se è piccolo ci fa spostare facilmente da una parte all’altra (si può disattivare da Accessibilità, in caso).

Una bellissima chicca per il trackpad è che si può premere dovunque, anche sui quattro angoli, come nei modelli force touch dei portatili Apple, con tutto che qui il meccanismo è fisico. Le opzioni di controllo al momento non sono molte ma speriamo che vengano integrate e migliorate presto. Ad esempio mi piacerebbe avere il trascinamento a tre dita. Altra cosa mutuabile da macOS è lo zoom dello schermo con ctrl+swipe che, specie sull’11”, a volte farebbe comodo.

Da tenere a mente che pure le app dovranno aggiornarsi alla nuova concezione, quindi capiterà attualmente di non ottenere il comportamento che ci si aspetterebbe da un “portatile”. Ma siamo all’inizio, tutte le app tenderanno a migliorare il supporto per tastiera e trackpad nel breve periodo.

Dal punto di vista fisico, però, l’iPad Pro con la Magic Keyboard arriva davvero vicino all’ergonomia che mi piace. Rimangono delle differenze rispetto ad un portatile, come il limitato spazio ai lati per le mani, oppure perché si deve stare attenti a non inclinarlo verso dietro (rischia di ribaltarsi), ma in generale l’esperienza d’uso è molto convincente. Finalmente lo posso usare sul divano e sul letto (in attesa di provare su treni ed altro, quando si potrà…) in modo stabile e comodo. Certo un computer lo ritengo ancora superiore per molte cose ma qui il passo avanti è notevole e rimangono sempre i vantaggi di poterlo usare come un normale tablet.

C’è solo un limite della Magic Keyboard rispetto alla precedente tastiera ed è che non si può ripiegare sul retro. Quindi se abbiamo bisogno di usare il tablet in piedi o per disegnare più comodamente, siamo costretti a staccarlo dal supporto. L’operazione è semplice ma se siamo fuori casa e senza una borsa dobbiamo pensare a dove appoggiarla e soprattutto a non perderla.

Conclusione

Voto 4,5/5Sul piano puramente funzionale ho trovato ottimo il lavoro fatto da Apple, al punto che la parola Magic gliela si può davvero concedere. È “solo” una cover con una tastiera ottima e un valido trackpad che non richiede abbinamento o ricarica; che trattiene il tablet magneticamente, proteggendolo anche sul retro, offrendo una buona flessibilità di inclinazione grazie a due cerniere perfettamente calibrate. Non è poi così banale forse… il prezzo elevato non voglio “giustificarlo”, però non posso non dire che si tratta davvero del più grande miglioramento ottenuto dall’iPad fin dalla sua nascita. E la cosa interessante è che questo è solo un punto di partenza, già si parla dell’arrivo di app professionali l’anno prossimo, tra cui Xcode, Final Cut e Logic Pro. E se iPadOS migliorerà ancora nella gestione di file, di finestre e degli schermi esterni (soprattutto questo!), ci sarà davvero da divertirsi!

PRO
+ Elevatissima qualità costruttiva
+ Perfetta calibrazione delle cerniere
+ Ottima tenuta del tablet
+ L’insieme funziona come se fosse una cosa sola
+ La tastiera è eccellente
+ Piccolo ma molto valido il Trackpad
+ Non richiede abbinamento
+ Protegge anche il retro
+ Funziona anche sugli iPad Pro 2018
+ Aggiunge una porta USB-C (solo ricarica)
+ Include la retroilluminazione
+ Non si deve ricaricare
+ Molta più flessibilità di inclinazione rispetto la Smart Keyboard
+ Solleva il tablet avvicinandolo al viso

CONTRO
- Costa
- Pesa
- Manca la riga di tasti funzione

DA CONSIDERARE
| Servono ancora affinamenti da parte di Apple
| Non si può ripiegare sul retro come la Smart Keyboard
| Le app di terze parti si dovranno aggiornare per sfruttare meglio il puntatore

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.