Il sistema di notifica d’esposizione sviluppato da Apple e Google è pronto ad entrare in azione

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Ci siamo: con l’aggiornamento 13.5 di iOS e quello dei Play Services per Android in fase di rilascio da oggi, il sistema di notifica d’esposizione sviluppato congiuntamente da Apple e Google è pronto all’utilizzo da parte di utenti e servizi sanitari globali. Chi avrà provato ad attivarne le funzionalità in iOS (Impostazioni -> Privacy -> Salute -> Raccolta log di esposizione al COVID-19) si sarà però accorto che non è possibile farlo in assenza di un’app che lo sfrutti. Esse sono attese a breve, inclusa l’italiana Immuni. Al momento si contano tra le aderenze 22 nazioni, più vari stati americani, un numero destinato ad aumentare sensibilmente.

Nel frattempo, come riporta Bloomberg, le due aziende hanno implementato alcuni accorgimenti rispetto alle specifiche iniziali, accogliendo le osservazioni delle autorità. Una delle principali è relativa alla possibilità da parte del personale sanitario di contattare l’individuo che ha segnalato la sua positività attraverso il sistema. Previo consenso, potranno essere trasmessi infatti dati come il numero di telefono e il CAP. In questo modo, Apple e Google hanno trovato un buon compromesso tra la preservazione della privacy personale e il controllo dell’andamento dell’epidemia, che diventa così potenzialmente più efficace. Un altro punto è relativo ai parametri, in primis il tempo, che possono costituire un’esposizione meritevole di notifica ai contatti prossimi (rilevati tramite Bluetooth) ad una persona risultata positiva: essi potranno essere liberamente stabiliti dai singoli enti. Sul piano tecnico, sono state poi applicate ulteriori migliorie per massimizzare l’anonimato degli utenti durante il processo di raccolta dei dati.

Ora la palla passa alle nazioni che utilizzeranno il sistema Apple-Google. Dell’app Immuni sono trapelate nei giorni scorsi alcune schermate, ma per il rilascio occorre aspettare ancora un po’. Domenico Arcuri, commissario italiano per l’emergenza COVID-19, ha confermato oggi in Senato che il software è in fase di test e se non ci saranno intoppi sarà disponibile entro la fine del mese. Al momento si stanno svolgendo le ultime valutazioni sulla protezione dei dati personali, che dovranno essere sottoposte alla verifica finale del Garante della Privacy prima di ottenere il via libera.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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