iPhone SE backstage: product photography improvvisata in casa

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Paola Bellini, Massimo Tofanelli, Paolo Cinalli, Maurizio Guerra, Matteo Quadri, Marco Magherini.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Ieri dovevo fare un paio di foto e qualche b-roll all’iPhone SE. Non avevo voglia di scendere in garage dove ho un piccolo set e neanche di spostare l’attrezzatura che uso in studio, dunque ho fatto quello che faccio quando ho poco tempo: improvviso. Quando ho mostrato il primo scatto ai colleghi della redazione ho ricevuto un riscontro positivo ed ho fatto vedere anche il “backstage”. Elio, che non fa il fotografo ma l’avvocato, ha detto qualcosa del tipo: “chissà che mi pensavo sul set…”. Da qui mi è venuto in mente di postare le foto su Instagram mettendo sia il risultato che il dietro le quinte. Le foto sono fatte con la Fujifilm X-T4 che ho in prova da qualche giorno. Ho pubblicato i JPG come usciti dalla fotocamera con la simulazione Vivid, senza alcuna modifica. Dal momento che la cosa è piaciuta e che non tutti ci seguite anche su Instagram (male!), ho pensato di mostrarle anche sul sito.

Non si tratta di foto stupefacenti, per il sito non ho quasi mai il tempo di farle come farei per un cliente, inoltre uso luce continua perché sfrutto lo stesso setup per fare anche delle porzioni di video, mentre i flash sarebbero più indicati. Chi fa product photography di mestiere noterà diversi “errori” e possibili miglioramenti, dato che li vedo anche io, però può essere sfizioso da curiosare per chi non è un fotografo, e chi è alle prime armi può prendere spunto.

Pur non avendo fatto ancora nessuna post-produzione sul file, ve ne aggiungo anche una versione con il fondale ripulito e senza l’impronta digitale sul logo Apple dell’iPhone SE. Fatta proprio al volo senza scontornare, solo con sfumature di giallo e un po’ di pennello colorato. Per il “set” ho usato semplicemente il tavolo del soggiorno ed un cartoncino giallo, sostenuto sul retro dalla sedia. Per tenere gli smartphone in verticale ho preso quello che mi è capitato a tiro, nello specifico un piccola testa fotografica ed una bottiglietta di liquore!

In sostanza qui c’è un pannello LED flessibile che fa da key light miscelandosi alla luce ambientale che entra dal balcone (ammorbidita dalla tenda). La fill light con barndoor bilancia dal lato opposto e alleggerisce le ombre, che comunque rimangono visibili sul retro. Infine una piccola rim light evidenzia i bordi degli smartphone per dare un po’ tridimensionalità. Quest’ultima è volutamente un po’ più calda perché l’ho indirizzata parzialmente anche sul fondale e volevo che si uniformasse meglio differenziandosi dalle luci neutre frontali.

Anche il secondo scatto ve lo mostro senza nessuna post produzione, ho solo tagliato un po’ il JPG dato che li faccio sempre un po’ più larghi per avere margine di manovra in post. Qui l’iPhone SE è messo vicino al suo antenato 5c, anch’esso in colorazione bianca.

Per cambiare un po’ il set, questa volta ho deciso per lo sfondo nero, ma non avevo il cartoncino e il fondale era in garage. Per risolvere ho utilizzato un semplice pannello riflettente di quelli economici, che hanno le diverse coperture bianco, argento, oro e nero, ancora una volta poggiato sulla sedia. Ho aggiunto qualche lucina natalizia per creare un po’ di profondità ed ho allontanato un po’ la sedia per far venir fuori un minimo di bokeh. Per il nero sotto gli smartphone ho usato il sotto scrivania dello studio, che riflette anche un minimo i prodotti in modo gradevole.

Dato che lo scatto sembrava un po’ anonimo, ho deciso di aggiungere qualche elemento di scena. I famosi props per dirla all’inglese. Avevo lì vicino una vecchia fotocamera Yashica che ho usato per tenere il cartoncino giallo nel primo scatto e ho usato quella, anche perché la doppia ottica richiamava le fotocamere degli smartphone. L’ho posizionata un po’ sul retro affinché risultasse leggermente sfocata ma non troppo, però rimaneva il problema che essendo nera non si vedeva quasi per niente. Dunque ho preso una piccola luce LED e l’ho messa dietro, così da far uscire un po’ di luce da sotto i piedini. All’inizio era più forte e creava un alone tutto intorno che mostrava bene la camera ma risaltava troppo, quindi ho preferito far vedere solo la luce in basso che bilancia quella del bokeh ma rimane sullo sfondo sia per quantità che per colorazione.

Per questa foto c’è una luce in più, perché oltre alla key light ed alla fill light, c’è la back light dietro la Yashica e infine la rim light che disegna il bordo degli smartphone. Col senno di poi quest’ultima l’avrei sollevata un po’, ma quando devi fare una ventina di scatti variegati in un paio d’ore non puoi andare troppo di fino.

Tutte le luci utilizzate qui sono piuttosto economiche, perché sono quelle che tengo come extra rispetto alle stazionarie. Purtroppo sono quasi tutte vecchie e fuori produzione, le uniche più moderne sono quella rossa di Moman che si vede nello scatto giallo e le due Aputure MC che sono uno spettacolo perché si comandano con lo smartphone creando una rete mesh, hanno degli ottimi diffusori integrati e si ricaricano wireless con le basette Qi. Appena sono uscite le ho comprate e le uso spessissimo come jolly.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.