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Ci troviamo in un periodo di transizione molto importante, sia per Apple che per l’intero settore tecnologico. Il passaggio dei Mac dai processori Intel a quelli su base ARM della famiglia Apple Silicon è già in corso, ed entro la fine dell’anno avremo il primo computer della nuova era. Nel frattempo l’azienda ha iniziato a consegnare i primi Mac mini del Developer Transition Kit che, vi ricordo, sono equipaggiati con un SoC “transitorio”, ovvero quello dell’iPad Pro. Le prestazioni di quest’ultimo già le conosciamo, tuttavia sono usciti i primi benchmark e ci sono alcune cose interessanti da valutare.
La prima è che i numeri che vedete sono ottenuti con Geekbench 5, il quale però non è ancora stato convertito su macOS per girare nativamente. Questo vuol dire che le prestazioni che vediamo non sono quelle reali del SoC ma quelle ottenibili tramite emulazione con Rosetta 2. In pratica quelle che il sistema riesce ad ottenere facendo girare software x86_64 sul SoC ARM.
In quest’ottica, e valutando anche il fatto che Geekbench 5 vede solo 4 degli 8 core totali (che potrebbe essere una limitazione di Rosetta così come del software), i numeri diventano improvvisamente interessanti. Soprattutto se li confrontiamo a quelli che ottiene il recente Surface Pro X con il suo SoC testato con la versione Windows dello stesso benchmark già ottimizzata per ARM (cosa confermata dallo sviluppatore di Geekbench 5 su Twitter).
FYI that's native, not emulated, performance. The Pentium II/III thing is a bug in Geekbench and the Geekbench Browser.
— John Poole (@jfpoole) 29 giugno 2020
Sono migliori i numeri registrati sul fronte GPU, poiché Apple è riuscita a far eseguire il codice Metal direttamente dalla componente grafica del SoC. Alcune piccole limitazioni in tal senso potrebbero derivare dal fatto che il benchmark è sempre eseguito tramite Rosetta oppure per la metodologia impiegata, che non è chiaro se sia una sorta di emulazione molto leggera o solo un interprete del medesimo framework (che, ricordo, è sostanzialmente unificato su macOS e iOS).
Rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi, perché sicuramente gli sviluppatori riusciranno a scovare altre informazioni interessanti sia tramite l’hardware che analizzando più da vicino la versione di macOS 11 specifica per ARM.
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