ProgettoX: ho assemblato il mio nuovo PC con Ryzen ma…

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Davide Dari, Antonello Cattide, Umberto Facchin, Stefania Gagliano, Alessio Furlan, Silvia Santomauro, Vito Astone, Danilo Ronchi, Alessandro Nichelini, Walter Ciacci, Roberto Ferrero.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Finalmente ce l’ho fatta. Lo scorso weekend ho trovato il tempo per assemblare i componenti che ho acquistato a febbraio e mettere su uno dei tradizionali SaggiProgetti. Era da un po’ che non ve ne presentavo, sia perché sono stato impegnato in altro, sia perché mi sono trovato così bene con il precedente computer che non ho avuto voglia di farne altri. Però avevo preso una RTX 2080 Super per il confronto con la GTX 1080 ed ero incuriosito anche dalle performance raggiunte dai Ryzen di seconda generazione, quindi ho preso quello che mancava per assemblare un computer completo.

Perché ITX?

Ancora una volta ho deciso per il formato mini-ITX che, come ben sapete, è il mio preferito da tanti anni a questa parte. Il motivo è semplice: offre tutto quello di cui ho bisogno nel formato più compatto. Inoltre mi piacciono di più i case, soprattutto quelli custom come il mio vecchio Ncase M1 o il Ghost S1 che ho usato fino all’altro giorno. L’unica cosa che ogni tanto mi infastidisce è la presenza di due soli slot per la RAM, anche se ormai si iniziano a trovare a prezzi umani anche i moduli da 32GB per raggiungere i 64GB totali.

Il problema del case

I case commerciali, ovvero dei marchi più noti e pubblicizzati, non mi piacciono molto. Li utilizzo qualche volta per clienti ed amici, ma ho sempre preferito andare alla ricerca di soluzioni più ingegnose e dal design originale. Però quando ho comprato i componenti per questo #ProgettoX mi sono a corto di opzioni. Quelli che stavo tenendo d’occhio non erano ancora disponibili, ovvero il Form-D T1 e il Mjolnir di Thorzone (che ora è in preordine ma il prezzo è esageratissimo), ed escludendo quelli che ho già usato mi sono rimaste pochissime alternative.

Più di recente è uscito NZXT H1, che trovo molto interessante, e avevo valutato anche lo Skyreach 4 Mini ma non lo spediscono in Italia durante la pandemia, per cui ho dovuto ripiegare su qualcosa di più semplice: il Phanteks Evolv Shift. Ho voluto prenderlo perché è abbastanza alto da poterlo tenere sotto la scrivania ma occupa poca superficie. E ho preferito quello con i pannelli laterali in vetro invece dell’Air con tessuto traforato, perché ho visto alcune build con quest’ultimo e l’effetto vedo/non vedo che si crea non mi convince affatto. Comunque sapevo che non mi sarebbe piaciuto tanto, sia per le dimensioni elevate rispetto a quello da cui arrivavo, sia per i limiti sull’areazione.

I componenti

Per il processore ho voluto iniziare da un modello abbastanza economico come il Ryzen 3700X, che oggi costa circa 300€. Dico “iniziare” perché l’idea di base era poi di passare al 3900X (e adesso c’è anche il 3950X). La cosa interessante del 3700X è che mi ha dato la possibilità di fare un confronto a parità di core con il mio precedente i7-9700K. Inoltre ne ho lo stesso numero anche sullo Xeon dell’iMac Pro e sull’i9 del MacBook Pro 16″, quindi ho potuto buttarli tutti nello stesso calderone per vedere le differenze tra architetture e piattaforme.

La lista della spesa

C’è bisogno di aria

Questo case non mi piace. Esteticamente è carino ma la costruzione è così così, specie le parti in plastica come quella superiore. E soprattutto c’è poca ottimizzazione degli spazi. All’interno troviamo due camere, quella superiore contiene la scheda madre (con le porte in alto) e quella inferiore è uno spazio aperto in cui devi sistemare un po’ tutto in stile tetris. Ci va l’alimentatore, l’eventuale radiatore con la sua ventola e poi entrerà a disturbare anche la GPU, a meno che non sia una di quelle compatte.

In effetti la schede grafica va sul retro, grazie ad un lungo cavo riser che consente di posizionarla sia con le ventole verso il vetro che verso il dorso della scheda madre. Le ho provate entrambe ma alla fine ho preferito quest’ultima, che è anche quella “consigliata” da Phanteks. Per fortuna la RTX 2080 Founders Edition è bella anche dietro.

Il radiatore da 120mm del Kraken M22 è entrato molto più comodo in basso che non sul lato. La configurazione di base prevede la ventola sotto che spinge l’aria dentro ma, avendolo messo testa in giù sul fondo, andava a pescare dall’alto l’aria calda generata da tutto il resto del computer, scheda grafica inclusa. Quindi ho invertito il flusso della sua ventola e ne ho aggiunta un’altra da 140mm sotto il case. In questo modo l’aria fresca viene pescata dal basso, passa nel radiatore e poi viene tirata fuori dalla sua ventola da 120mm. A quel punto sale verso il centro e viene spinta dalla porzione di ventola visibile della GPU e poi estratta da quella più grande da 140mm sul frontale del case.

Questa è preinstallata così da Phanteks e, di norma, l’avrei sostituita. Tuttavia ho visto che è piuttosto efficiente e fa poco rumore, inoltre sono riuscito a dargli i giusti regimi dal BIOS anche solo con il controllo DC (non è PWM), dunque l’ho mantenuta. Ovviamente non può fare miracoli, perché è chiusa sul davanti e perché la posizione migliore sarebbe in cima, però lì non c’è spazio per metterne su questo case.

Era da tanto tempo che non trovava piena soddisfazione per il flusso d’aria ed è curioso che sia successo proprio con l’Evolv Shit che è uno dei più “grossi” case che ho assemblato negli ultimi anni. Offre tante opzioni ma è la struttura di fondo a non essere tanto comoda. Ad ogni modo con questo flusso d’aria e la ventola che ho aggiunto in basso ho recuperato più di 10° sulla temperatura della CPU e prestazioni migliori pur senza overclocking. Quindi ho deciso di fare un pit-stop ed usarlo un po’ così, anche se credo che nei prossimi messi cambierò un po’ di cose. In particolare vorrei mettere una seconda ventola da 140mm sul lato ruotando il radiatore (ma non sono sicuro ci sia lo spazio) per poi provare anche il 3900X.

I numeri

Sarò molto sintetico, visto che ne parlo già nel video. Il succo è che questa CPU va davvero molto bene per il suo prezzo. Finalmente AMD è riuscita a colmare la differenza di prestazioni in single-core rispetto ad Intel e con i vantaggi che già aveva sul multi-threads ora si trova ad essere complessivamente superiore a parità di core. In tutte le prove che ho fatto in ambito foto e video, non ho riscontrato limiti nella soluzione di AMD, eccezion fatta per Photoshop. Intendiamoci, va benissimo anche con questo, tuttavia ci sono alcuni effetti che uso nel mio stresstest (come sfocatura diaframma) che da quanto ho visto non vanno bene sui Ryzen come sui processori Intel. Ho eseguito diverse volte le prove, controllato i driver, le preferenze, ma nulla. Però succede solo con alcuni filtri e, da quel che ho visto, solo su Photoshop. Lightroom e gli altri hanno registrato sempre dei vantaggi rispetto alla precedente macchina con i7-9700K, in alcuni casi anche piuttosto consistenti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.