Recensione MSI Prestige 14, il portatile che vuole mettere tutti d’accordo

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Giorgio Gullotti, Gianluca Erbinucci, Roberto D'Orta, Maurizio Martinetti, Giovanni Pepe, Carlo Vigano, Manuel Riguer, Lodovico Gottardi, Maurizio Chiarotto, Alex Martelli, Enrico Contri.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Quando si sceglie un portatile, così come qualsiasi altro prodotto, ci si trova necessariamente a dover bilanciare il proprio budget con le specifiche. Ogni computer ha la sua ricetta e anche quella viene realizzata con la consapevolezza che non si può ottenere tutto. Lo schermo grande porta un maggior ingombro, i materiali buoni costano di più, l’hardware più potente consuma e richiede batterie più grandi e pesanti.

In fin dei conti ogni “pro” tende ad avere il suo “contro”, dunque si deve decidere cosa per noi è più importante. Risparmio o qualità, prestazioni o autonomia, dimensioni o portabilità… sono tutte cose che in qualche modo collidono e si escludono a vicenda. Alcuni portatili hanno un target ben definito, estremizzando le specifiche in favore della portabilità o delle prestazioni, mentre altri sono più bilanciati e provano a soddisfare un pubblico esteso. Metto in questa categoria il nuovo MSI Prestige 14, perché in esso sembrano convivere moltissimi aspetti positivi, senza troppe rinunce e con un prezzo adeguato.

Non gli manca nulla

Il tentativo di soddisfare un po’ tutti è evidente fin dalla diagonale dello schermo, dato che i suoi 14″ si posizionano più o meno a metà tra i due formati più diffusi e che di norma vengono contrapposti: 13″ per la mobilità, 15″ per l’uso avanzato. Discorso analogo si può fare per le specifiche, dato che troviamo un Intel Core I7-10710U di classe intermedia, ovvero non di quelli a bassissimo voltaggio ma neanche tra i più spinti.

La GPU integrata è una banale UHD Graphics, ma MSI ha colmato adeguatamente questa lacuna con una grafica dedicata di tutto rispetto, ovvero la GTX 1650 Max-Q con 4GB di GDDR5. Anche qui una scelta che appare ben ponderata, puntando ad una GPU che consuma circa 35W di cartellino (15W in meno di quella standard per portatili). Completa anche la dotazione sul fronte della memoria, con 512GB di SSD NVMe (su slot PCIe/SATA) e 16GB di RAM (LPDDR3 e non LPDDR4 anche se il supporto dovrebbe esserci, almeno stando alle specifiche su Intel Ark – tuttavia, in altre aree la microarchitettura Comet Lake viene dichiarata supportare la LPDD3, come le generazioni precedenti anch’esse evoluzioni dell’originale Skylake, una confusione ben poco d’aiuto).

Dimensioni adeguate

I portatili molto sottili comportano delle rinunce: chiedere ad Apple per le connessioni e l’areazione del MacBook Air. Ma anche su questo aspetto MSI è riuscita a bilanciare le cose adeguatamente, mantenendo uno spessore che arriva ad un massimo di 1,6cm nella parte posteriore e si assottiglia un po’ sul fronte. Inoltre anche in pianta è piuttosto compatto dato che intorno allo schermo da 14″ c’è una cornice molto ridotta ma non è stata esclusa un piccola webcam 720p (IR HD type) in alto.

Design interessante

Tra le dimensioni contenute ed un peso di 1,29Kg, il Prestige 14 risulta molto comodo da maneggiare e da trasportare. Per altro entra in molte borse che possiedo che sono nate per i MacBook da 13″. La costruzione è in metallo ma questo è molto sottile, cosa che contribuisce al mantenimento del peso rendendolo tuttavia poco rigido, al punto che ogni tanto si avverte qualche scricchiolio.

Esteticamente a me piace, soprattutto nella livrea bianca, dove lo scudo MSI argentato risulta meno prominente di quanto pensassi. L’apertura del portatile è molto curata, infatti basta un solo dito per sollevare il coperchio.

All’interno non mi convince la grossa cornice argentata intorno al touchpad e men che meno il rettangolo nero del sensore d’impronta digitale. E poi gli sticker… quanto odio gli sticker! Fosse stato il mio computer li avrei rimossi subito, ma trattandosi di un’unità in prova l’azienda mi ha comprensibilmente chiesto di non farlo e dunque li trovate anche nelle immagini.

La cerniera del display è interessante perché lo fa ruotare sotto la scocca sollevando la tastiera. Ci sono due piccoli piedini di gomma grigia che quasi non si notano ma consentono di modificare l’angolazione comodamente e senza rigare il case del computer. Questa soluzione è utile in diversi modi, infatti offre una migliore angolazione per la scrittura e lascia uno spazio libero sotto la scocca per favorire l’areazione. Notevole anche il fatto che lo schermo si possa inclinare fino ad appiattirsi completamente: non mi è stato necessario ma è un livello di flessibilità in più che certo non dispiace.

Tra l’altro mi piace come si sia trasformata una necessità in elemento decorativo, visto che sul fondo del computer si trova un’ampia superficie traforata con un disegno originale e asimmetrico.

Connessioni

Sul lato sinistro del portatile si trovano due porte Thunderbolt 3 in formato USB-C con supporto alle specifiche 3.2 Gen2, entrambe utilizzabili per dati, schermi, ricarica, ecc… Ci sono anche due LED di notifica, uno che segnala l’attività e l’altro per la batteria, e poi un lettore di microSD. Utile, per carità, ma è un vero peccato che non si sia trovato lo spazio per una SD a pieno formato.

Sulla destra troviamo la porta audio in/out da 3,5mm e due USB-A che, purtroppo, sono 2.0. Sembrano pensate più che altro per mouse e tastiera esterni, oppure per il ricevitore wireless della Logitech, ma onestamente mi sembra uno spreco. Capisco che probabilmente non c’erano sufficienti linee PCIe per gestire le 3.0, ma a questo punto ne avrei messa una sola e con lo spazio recuperato il lettore SD intero. Almeno per il mio uso sarebbe stato più comodo.

Valido il reparto wireless, con supporto al WI-Fi 6 grazie ad un modulo Intel con antenna MIMO 2×2, mentre il Bluetooth è il 5.1.

Touchpad ok, Tastiera no

Il grande touchpad ha un formato insolito: davvero molto schiacciato. Ma non è piccolo, è solo parecchio largo. È piacevole sotto le dita, liscio e scorrevole, ed offre tutto lo spazio utile per le gesture. Non mi piace molto il suono del clic, soprattutto perché diventa un po’ più forte nella zona in basso a destra. Comunque io preferisco il tap per cliccare e quindi non ci ho pensato molto. Il movimento a volte può sembrare poco preciso (ho lasciato i driver nativi) ma in generale direi che il touchpad è complessivamente ok.

Sulla tastiera, ahimè, non ho cose buone da dire. Mi piace che sia bianca ma con la retroilluminazione ci sono dei momenti in cui non si vede praticamente nulla. Basta beccare la luce sbagliata o guardare da una certa angolazione. Infatti è molto meglio tenerla proprio spenta finché non è davvero buio.

La cosa peggiore, però, è che la tastiera italiana non è ISO-IT. È una QWERTY con quasi tutti i simboli al punto giusto, ma manca il tasto <> a sinistra della Z, inspiegabilmente messo invece tra alt gr e ctrl, e l’invio non ha la forma che si usa in Italia ma è dritto, come lo shift. E il peggio è che nella parte superiore, dove normalmente c’è l’area più grande dell’invio (che io premo con il mignolo), si trova il tasto ù. Vi lascio immaginare il risultatoù

Apprezzo che si sia deciso di mettere i tasti freccia a dimensione standard, ma non che per farlo si sia modificato il layout al punto che la freccia in su finisce in linea con lo shift. E ancora: è potenzialmente comodo avere anche canc, ins, page up e down, ma sono stati posizionati in colonna sulla destra, spostando tutto il resto della tastiera a sinistra. Quindi i tasti principali della scrittura sono fuori asse rispetto al centro del computer e, di conseguenza, anche rispetto al touchpad.

Se noto tanto queste cose è perché provo molti computer e scrivo tanto, sia testi che codice, ma posso immaginare che un acquirente che userà solo il Prestige 14 per diversi mesi si abituerà al suo layout. Ciò non toglie che non condivido affatto queste soluzioni fuori standard. Se propio si deve usare una tastiera non italiana allora è meglio che sia quella ANSI-US, così si potranno anche comprare portatili in qualsiasi parte del mondo e trovarsi a proprio agio con le più ricercate tastiere meccaniche (che quasi mai hanno il nostro layout ISO-IT).

Oltre alle incongruenze sopra descritte, non mi è neanche piaciuto il feedback in scrittura. I tasti sono un po’ mollicci e circa mezzo millimetro più grandi del dovuto, cosa che ha ridotto la spaziatura di quel tanto che li rende fastidiosi nella digitazione, perché si sfiorano continuamente quelli limitrofi. Infine, perché non è ancora finita, il telaio sottile unito al fatto che il fondo del portatile non tocca la superficie d’appoggio, rende anche la tastiera particolarmente flessibile. Insomma, da questo punto di vista si doveva fare decisamente meglio.

Schermo valido, Audio mediocre

La versione che ho provato monta un pannello FullHD, ma ne esiste anche una col 4K. Non è uno schermo touch ma è piuttosto interessante dato che ha una risoluzione più che adeguata, tecnologia IPS, una buona copertura colore ed una bella finitura opaca (non di quelle granulose vecchia scuola).

Una delle cose migliori è la visibilità all’esterno, perché il pannello è abbastanza luminoso ed uniforme su tutta la superficie, e con la finitura opaca si riesce a vedere decentemente anche nelle giornate soleggiate. Ovviamente non aspettatevi miracoli, per quelli servono almeno 1000/1200nit (qui siamo tra 400 e 500), ma è comunque sopra la media dei concorrenti e in parte meglio anche dei MacBook Pro 13″, che con la finitura lucida possono essere problematici (anche se luminosità e contrasto sono migliori).

Grazie all’utility True Color si può cambiare al volo il profilo colore dall’area di notifica, passando dalla modalità gaming, la più luminosa e contrastata, fino a quella con filtro blu, delicata e rilassante per gli occhi. Io ho usato prevalentemente lo spazio sRGB, che è coperto pressoché al 100%, per altro con una calibrazione di fabbrica valida. Dalla stessa utility si possono anche stabilire dei cambi di profilo automatici in base alle app in uso, cosa molto comoda se ad esempio si vuole godere meglio magari di un contenuto video senza rischiare di dimenticarsi attivo il profilo Film quando poi si lavora su altro. Da True Color è anche possibile avviare delle calibrazioni guidate con una di queste sonde supportate: X-Rite i1Display Pro, SpectraCal C3, SpectraCal C6.

Una cosa con cui si deve un po’ scendere a patti è che con il rivestimento opaco si ha una percezione inferiore di contrasto, soprattutto sui neri. Cosa che si evidenzia soprattutto inclinando lo schermo in verticale, mentre gli angoli di visione in orizzontale mantengono meglio sia i colori che la luminosità. Per fortuna il display si inclina fino ad appiattirsi, quindi si riesce sempre a trovare il punto di visione ottimale.

Così così il comparto audio, che onestamente speravo fosse più valido. Gli speaker stereo si trovano in basso sui lati, in prossimità dell’area di appoggio per le mani. Non vengono soffocati perché le griglie sono inclinate ma il suono è comunque costretto, con pochi bassi, alti tagliati e medi poco definiti. Fino a qualche anno fa si poteva considerare un risultato nella media, oggi la valutazione è mediocre perché altri produttori hanno dimostrato che è possibile ottenere degli ottimi risultati anche con case più sottili (Apple in primis).

Autonomia

L’alimentatore in dotazione è abbastanza compatto per avere 90W e mi piace che sia in formato USB-C. Devo dire che è uno dei più comodi che ho trovato per ora nei portatili Windows. La batteria interna ha una capacità di 52Wh ed un’autonomia che secondo MSI può arrivare fino a 14/16h. A questo punto è necessario specificare che l’utility MSI Creator Center consente di attivare diversi profili direttamente dall’area di notifica:

  • Alte Prestazioni
  • Bilanciato
  • Silenzioso
  • Super Batteria

La cosa interessante è che in effetti si superano le 10/12h in uso semplice (web, mail, fruizione audio/video) quando si attiva l’opzione di risparmio energetico maggiore e per queste cose le prestazioni saranno sufficienti. La modalità silenziosa dà maggiore sfogo all’hardware ma eroga con cautela l’alimentazione e regola le frequenze operative al fine di mantenere il più possibile la ventola a bassi regimi. Quella bilanciata è quella standard ed andrà bene nella maggior parte delle situazioni, offrendo un’autonomia tra 4 e 6h in base all’attività. Se si spreme al massimo (sia CPU che GPU) con la modalità alte prestazioni, allora i consumi raggiungono spesso il limite della batteria, quindi l’autonomia può arrivare ad un minimo di 1h (ad esempio nel gaming spinto) ad un massimo circa 1,5h. Poco sì, ma i numeri questi sono, non si poteva fare diversamente a meno di non aumentare di molto lo spessore o passare ad uno schermo più grande per incrementare la dimensione del case. Quindi consiglio di evitare di andare sempre sulla massime prestazioni se non si è sotto alimentazione e non si deve completare un task nel minor tempo possibile.

Prestazioni

Il mix che ha messo in piedi MSI con il Prestige 14 è piuttosto interessante. Ha infatti scelto un processore con voltaggio contenuto della serie U nella versione con grafica Intel UHD, ovvero il minimo disponibile tra quelle di decima generazione. Grazie a questa può offrire alcune funzionalità importanti, come la codifica e decodifica hardware Intel QuickSync, e pilotare lo schermo senza scomodare la GPU dedicata se necessario.

La GTX 1650 Max-Q si è inserita in questo case compatto e con una batteria da soli 52Wh proprio grazie al piccolo “sacrificio” fatto sulla CPU. E si tratta comunque di una scheda grafica di tutto rispetto, che letteralmente demolisce la Intel Iris più potente. Intendo dire che non è solo superiore ma quattro volte superiore. Insomma, giocano proprio in un altro campionato.

L’Intel i7-10710U non è un mostro di potenza ma ha 6-core e 12-thread con un clock base di 1,1GHz che può salire in turbo fino a 4,7GHz teorici. Nel Prestige 14 ha dei picchi massimi di 4,2GHz con un consumo di 45W sotto alimentazione, mentre a batteria non gli sono concessi più di 15W e sale massimo a 3,8GHz. Ovviamente questi sono i picchi che tiene per pochi istanti. Il clock sostenuto per lunghi periodi è nella forbice tra 1,5 e 2,5GHz. Da questi numeri si capisce che è processore particolarmente flessibile, infatti in idle arriva a consumare anche meno di 2W.

Nota: tutti i test sono stati eseguiti impostando MSI Creator su Prestazioni Massime.

Le sue prestazioni sulla carta sono più o meno comparabili a quelle dell’i5-1038NG7 del nuovo MacBook Pro 13″ 2020 con 4 porte Thunderbolt 3, ma ha una differente gestione energetica a batteria per la presenza di una GPU dedicata. Una cosa necessaria dato che l’erogazione massima di alimentazione è inferiore rispetto a quanto può richiedere l’hardware sotto carico. Ho misurato circa un 30% di decadimento già con Geekbench 5, mentre il MacBook Pro 13″ si mantiene più o meno costante.

La stessa situazione si riscontra anche su Cinebench R20 in multi-core, dove collegato all’alimentazione è stato il 55% più veloce rispetto che a batteria.

Con quest’ultimo test ho potuto constatare una tenuta abbastanza adeguata dell’areazione, anche se è affidata ad una singola ventola che pesca l’aria dal basso per raffreddare GPU e GPU. L’ho eseguito per circa 1h e i momenti in cui il sistema ha dovuto ricorrere al Thermal Throttling per il processore sono stati brevissimi e molto molto rari.

A batteria il sistema fissa un tetto massimo di alimentazione per la CPU di 15W. mentre con alimentazione diretta ho registrato anche momenti da ben 45W, ovviamente solo per brevi istanti e senza usare la GPU. La NVIDIA GTX 1650 Max-Q è un po’ più rigida nella richiesta energetica sotto carico (18/32W) ma arriva a mantenersi anche stabile a circa 30W sia a batteria che alimentazione. Infatti nei benchmark ha più o meno le stesse prestazioni in mobilità, solo leggermente inferiori.

La situazione si complica quando si richiede il massimo sforzo contemporaneamente a CPU e GPU. Ovviamente non è una condizione frequente ma può succedere giocando e con software professionali. In ambito video ormai è possibile anche con Premiere Pro a seguito dell’aggiornamento che ha abilitato il supporto alla codifica hardware della scheda grafica.

In queste condizioni è interessante notare che a batteria la GPU mantiene pressoché invariato sia l’utilizzo che il consumo, mentre il processore passa da un consumo sostenuto di circa 18/20W ad uno massimo di 15W. Si riducono quindi anche le frequenze e l’utilizzazione, ma le prestazioni reali complessive non vengono troppo sacrificate. Grazie alla codifica hardware della GTX 1650, il Prestige 14 in esportazione con Premiere Pro eguaglia in diversi scenari il MacBook Pro 16″, ma solo se collegato all’alimentazione. A batteria, invece, con il taglio sulla CPU e quello leggero, ma presente, sulla GPU, diventa più lento del 15″. Ma è sempre un ottimo risultato considerando quanto si spende!

Temperatura e rumorosità

Collegando il Prestige 14 alla corrente, la CPU si mantiene costantemente tra i 90° e i 95° quando è sotto sforzo, mentre a batteria si riduce l’erogazione di potenza e quindi anche il calore, che si aggira intorno agli 80°. La scheda grafica, invece, viaggia quasi sempre sui 75° sotto carico, qualsiasi sia l’alimentazione in uso.

La ventola parte in fretta e si fa sentire, soprattutto se si attiva la modalità di massime prestazioni. Riesce a fare il necessario per contenere la temperatura ma rimane praticamente sempre accesa quando la scheda grafica è in uso. Questo riduce il confort sul lavoro così come nel gaming. Non è che il rumore sia proprio eccessivo, ma è fastidioso perché continuo e costante. Inoltre il comparto audio non è così potente e piacevole da coprirlo, quindi sarà quasi necessario indossare delle cuffie.

In uso normale la zona del case che si tocca rimane abbastanza fresca e, anche sotto stress, la parte che diventa più calda è la striscia in alto, sopra la riga di tasti funzione. Lì si raggiungo anche i 45/47° sotto massimo carico, che sul metallo scottano parecchio. Tuttavia è una parte del case che non si tocca frequentemente neanche con le dita, quindi non è una cosa che impatta negativamente nell’uso. Almeno non alla scrivania. Se si tiene sulle gambe la parte bassa del case rimane leggermente sollevata ma si sentirà un’aria molto calda che dà fastidio.

Conclusioni

Voto 4/5Sulla carta MSI Prestige 14 ha un hardware “perfetto”. Processore i7 di ultima generazione, scheda grafica dedicata NVIDIA, un disco veloce della giusta capienza e RAM adeguata anche per un uso professionale di medio livello. Il lato connessioni non è male ma si poteva fare di più: ottime le due T3/USB-C ma ho sentito la mancanza del lettore SD e delle USB-A 3. Una volta inserite anche porte standard è un peccato che siano solo 2.0. Lo schermo è valido e le dimensioni sono adatte per un comodo trasporto. La scelta dei componenti è stata abbastanza oculata e anche la gestione energetica è, tutto sommato, convincente. Ci sono dei limiti ma sono proprio fisici dell’alimentazione che in un 14″ non si potevano risolvere se non facendolo diventare un bel mattoncino. In fin dei conti l’uso di questo processore e della GTX 1650 Max-Q ha consentito di mantenere prestazioni molto valide anche a batteria in un ingombro contenuto. Se ci mettiamo pure un prezzo di 1399€ su Amazon per la configurazione che ho testato, questo portatile si propone con un rapporto tra prestazioni e spesa davvero molto convincente.

Si deve tuttavia mettere in conto che, per offrire questo hardware a questo prezzo, MSI ha dovuto effettuare altrove qualche taglio. Lo schermo Full HD opaco è valido, ma per foto e video si può chiedere di meglio, l’audio è mediocre, il metallo è troppo sottile, il case scricchiola, la singola ventola è un po’ in sofferenza e la tastiera… beh, hanno preso il layout ANSI-US ed hanno solo rifatto i keycaps con i simboli italiani. Insomma, si è risparmiato dovunque fosse possibile senza danneggiare le prestazioni. E l’esperimento è sostanzialmente riuscito: se si cerca un portatile che sia compatto e leggero ma neanche troppo piccolo, con specifiche hardware elevate ma che possa anche offrire una buona autonomia ad un prezzo contenuto, allora il Prestige 14 è una delle migliori proposte del 2020. Basta sapere che si dovrà sacrificare qualcosa in termini di ergonomia ed esperienza d’uso.

PRO
+ Dimensioni compatte con schermo abbastanza ampio
+ GPU dedicata con solide performance
+ CPU moderna e adeguata a supportare il comporta grafico
+ Prezzo competitivo
+ Design gradevole
+ Alimentatore USB-C abbastanza compatto
+ Schermo opaco con buona luminosità e colori
+ Touuchpad ampio e piuttosto valido
+ Sensore impronte preciso e veloce
+ Prestazioni mantenute valide in mobilità (considerata la batteria)
+ Dotazione valida di RAM e disco
+ Wi-Fi e Bluetooth di ultima generazione
+ 2 Thunderbolt 3 con USB-C 3.2 Gen 2

CONTRO
- Qualità costruttiva mediocre
- Tastiera con layout non completamente italiano
- Tasti un po’ morbidi
- Audio mediocre
- USB 2.0 (per fortuna ci sono le 2 Thunderbolt/USB-C)

DA CONSIDERARE
| La ventola può essere invadente: è quasi sempre attiva se si usa la GPU

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.