Windows arriverà sui Mac con Apple Silicon? Mai dire mai.

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Come ho spiegato nel video di ieri, nei nuovi Mac con Apple Silicon non si potrà eseguire Windows 10 x86_64, ovvero la versione che si installa normalmente sui computer con processori Intel ed AMD. Prima di capire perché e quali alternative ci sono, vi dico anche un’altra cosa: con Apple Silicon cambierà radicalmente l’avvio del Mac, sia sul fronte estetico che tecnico.

Diremo addio alle varie combinazioni da tastiera perché basterà tenere premuto il tasto power per accedere alla nuova modalità macOS Recovery con le opzioni mostrate chiaramente nella UI.

Ma il cambiamento più importante è quello sulla sicurezza: grazie alla nuova architettura proprietaria, Apple ha potuto portare su macOS una “chain of trust” simile a quella presente sui dispositivi mobile. I vantaggi per l’utente sono moltissimi e, almeno per il momento, non sembrano vincolanti.

Durante i video dedicati agli sviluppatori, Apple ha mostrato un metodo semplice per disattivare il Secure Boot, d’altro canto non va interpretato come un incoraggiamento in tal senso. Infatti Craig Federighi, ospite di John Gruber, ha sostanzialmente escluso l’esistenza di Boot Camp dicendo:

We’re not direct booting an alternate operating system. Purely virtualization is the route. These hypervisors can be very efficient, so the need to direct boot shouldn’t really be the concern.

Da qui in avanti è partito un carosello di cattive interpretazioni e di titoloni errati. Apple non ci sta dicendo che non si potrà eseguire Windows ma solo che non ci si potrà fare il boot da altri sistemi operativi. Tuttavia questi potranno essere avviati grazie alla virtualizzazione (da non confondere con la ben più lenta e complicata emulazione).

Il pensiero va immediatamente a Parallels, VMware Fusion e simili, ma anche qui vanno fatte delle precisazioni importanti. Prima di tutto le versioni attualmente vendute di questi software non possono girare sui Mac con Apple Silicon perché Apple ha chiaramente scritto che:

Rosetta doesn’t translate the following executables: Kernel extensions and Virtual Machine apps that virtualize x86_64 computer platforms

E inoltre, sempre relativamente a Rosetta 2, si legge:

The system prevents you from mixing arm64 code and x86_64 code in the same process.

Abbiamo dunque la certezza che la virtualizzazione sarà l’unica strada per eseguire altri sistemi operativi sui Mac con Apple Silicon e anche che l’hypervisor dovrà essere un software nativo per la piattaforma. Due scogli non troppo impegnativi, alla fine, dato che in virtualizzazione si possono ottenere comunque buone performance e che Apple ha già mostrato nel keynote una nuova versione di Parallels che faceva girare una distribuzione di Linux. Tuttavia rimane un problema di fondo, ovvero che l’attuale Windows 10 funziona su hardware x86_64 e non su ARM.

Per fortuna neanche questo cartello dice: strada senza uscita. Vi abbiamo già parlato di Windows 10X, inizialmente concepito per sistemi futuri come dual screen e pieghevoli. Tuttavia c’è stato un cambio di rotta ed ora raggiungerà prima i tradizionali tablet e portatili. Non solo: Windows 10 su ARM può già far girare le regolari applicazioni Wiin32 ed entro l’anno prossimo potrebbe arrivare il supporto per quelle a 64-bit. Quindi il rischio di ricadere nella trappola di Windows RT sembra scampato fin dall’origine. Rimangono delle difficoltà da superare affinché questo possa arrivare sui nuovi Mac, la prima di tutte è che sia Microsoft che Apple devono volerlo poiché dovranno fare la loro parte.

Per quel che ne possiamo sapere ora, dovranno accadere almeno tre cose:

  1. Dovrà esserci una versione definitiva del sistema operativo
  2. Apple dovrà acquistare una licenza di OEM, poiché è un requisito fondamentale per poter eseguire Windows 10 per ARM sulle sue macchine (via The Verge)
  3. Presumibilmente sarà anche richiesto un intervento di Microsoft per adattare il sistema operativo ad alcune specificità degli Apple Silicon (ma su questo non ci sono ancora conferme definitive)

In estrema sintesi, Apple ha dichiarato che Boot Camp non funziona sui nuovi Mac ma, finché ci sarà la possibilità di disattivare il Secure Boot, la possibilità tecnica di fondo esiste. Ovviamente richiederebbe un cambio di interessi e dunque di rotta ma, anche senza di questo, l’assenza di Boot Camp non esclude di per sè che si possa eseguire Windows e le sue applicazioni. Per la certezza, però, si dovranno attendere dichiarazioni ufficiali.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.