Apple e Google potenziano il sistema congiunto di notifiche di esposizione

L’emergenza COVID-19 è lungi dall’essersi conclusa. Se in Italia si vedono da qualche tempo dati più confortanti (ma fino ad un certo punto, dato che parliamo ancora di alcune centinaia di contagi giornalieri), altri Paesi stanno assistendo a recrudescenze dopo periodi di netto ribasso della curva, il che rappresenta un invito a non abbassare la guardia e mantenere alcune prudenze nella vita quotidiana, per quanto non molto piacevoli come le mascherine, che caldo e umidità rendono difficili da sopportare.

Mentre assistiamo a crescenti sforzi sul fronte medico e politico per arrivare a cure efficaci nella maggior parte dei casi evitando nel frattempo una seconda ondata, anche il settore tecnologico dice la sua, soprattutto attraverso il sistema di notifiche d’esposizione sviluppato da Apple e Google. Attivo da maggio, ha raccolto diverse adesioni, inclusa l’Italia con l’app Immuni; purtroppo non siamo però di fronte ad un grande successo, almeno al momento, con sole 16 nazioni ad adottare tale sistema a livello globale e un’ancor più lenta adozione negli USA, dove 20 dei 50 stati si stanno attrezzando solo ora.

Nel frattempo, le due aziende continuano a potenziare la struttura dietro le quinte, aggiornando le API. La modifica maggiore è costituita dall’interoperabilità. Fino ad ora, ogni implementazione era relativa ad un singolo Stato, il che di fatto non rendeva possibile sfruttare la propria app di riferimento al di fuori dei confini nazionali, non potendo scambiare informazioni con altre analoghe app estere. Un tedesco in vacanza in Italia con l’app Corona-Warn non verrebbe avvertito se nelle sue prossimità un italiano con Immuni ha poi segnalato la sua positività, e lo stesso all’inverso. Con le ultime novità cadranno queste barriere, rendendo così possibile una sorta di roaming.

Altre migliorie riguardano una maggiore flessibilità per gli enti sanitari di stabilire il livello di rischio sulla base dei parametri di ogni esposizione, un rilevamento più preciso dei dispositivi nelle vicinanze, ulteriori strumenti di sviluppo e debugging ed infine per gli utenti finali impostazioni più chiare per attivare o disattivare le notifiche di esposizione così come una notifica periodica per confermarne l’operatività.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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