Bose Noise Cancelling Headphones 700, un anno dopo: peggio delle QC35 II?

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Le Bose QC35 (recensione) sono state le prime cuffie Bluetooth con riduzione del rumore attiva ad ottenere una grande risposta da parte degli utenti. Io avevo apprezzato anche le precedenti QC25 cablate (recensione) ma questa tecnologia si sposa molto meglio con l’utilizzo wireless, tant’è che in pochi anni le cuffie con ANC (Active Noise Cancellation) sono passate dell’essere un prodotto di nicchia a quello più gettonato del mercato. Nel frattempo è arrivata Sony a fare della sana concorrenza con la serie WH1000X (recensione), apportando numerose migliorie tecnologiche che hanno spinto Bose a fare di più e meglio. Ad oggi l’offerta si è espansa così tanto che è difficile trovare un marchio nell’olimpo dell’audio senza la sua cuffia di punta con riduzione del rumore. E questo vale sia per quelli commerciali sia per i più tradizionalisti, come Beyedynamic o Audio Technica, ma anche Bower & Wilkins, Bang & Olufsen, Shure e via discorrendo. Alcune di queste cuffie sono davvero bellissime, costose ma con un design iconico e qualità costruttiva incredibile, però il grosso del mercato nel 2019 se lo sono diviso le Bose QC 35 II (recensione) e le Sony WH1000x M3 (recensione). Da qualche settimana si mormora che Sony potrebbe presentare una nuova versione M4, mentre Bose ha cambiato le carte in tavola lo scorso anno con una linea completamente diversa.

Le Bose Noise Cancelling 700 non sono un vero rimpiazzo per le QC35, tant’è che le precedenti sono rimaste in vendita e non è escluso che possano ricevere un aggiornamento con la versione III. Si tratta quindi di un modello completamente nuovo e che ormai ha praticamente un anno alle spalle. Le ho acquistate il primo giorno di disponibilità (sapete che ho una malattia per le cuffie) ma ve ne parlo solo ora. Perché?

Le Bose NC700 non mi sono piaciute

La risposta è semplice ma al tempo stesso difficile da esprimere. Soprattutto senza risultare troppo controversa o denigratoria. La verità è che non mi sono piaciute. E non intendo dire che siano brutte, perché non lo sono affatto, o che suonino male, visto che l’audio cambia veramente poco rispetto le QC35 II e a me non dispiace. E poi è migliorata la riduzione del rumore, ci sono più funzioni smart, una custodia più bella ed un design più ricercato. Per cui se siete già possessori di queste cuffie e ne siete soddisfatti, avete tutte le ragioni per esserlo. Mi sono preso tutto il tempo del mondo per smorzare la mia prima impressione dell’anno scorso, ed è per questo che le ho usate per tanto tempo ed ho rimandato e rimandato ancora la recensione, ma la penso allo stesso modo anche oggi, quindi voglio provare a spiegarvi perché ritengo che Bose abbia sbagliato strada con le NC700.

Quando l’estetica vince sull’ergonomia

Sono belle, c’è poco da dire. Io ho preso quelle nere perché le ho trovate ad un prezzo migliore ma continuo a preferire quelle argento, anche se forse spiccano un po’ troppo. La linea è davvero semplice ed il design molto curato, quasi completamente privo di elementi sporgenti o posticci. I padiglioni sono sinuosi e con diversi materiali accoppiati in modo perfetto. Una caratteristica molto particolare è la regolazione dell’archetto, che è interamente a vista e taglia in due l’esterno dei padiglioni. Esteticamente mi sembra molto riuscito ma quando ho preso in mano le cuffie ho subito notato l’eccessivo gioco ed il rumore che ne consegue. Questo non inficia l’usabilità però ogni volta che si maneggiano le cuffie si sentono gli urti tra l’archetto e i padiglioni, cose che trovo in netto contrasto con l’estetica premium del prodotto.

Appena le ho indossate ho notato altre due cose spiacevoli. La prima è l’imbottitura interna dell’archetto, un po’ più voluminosa ma meno confortevole in testa, avendo abbandonato il rivestimento naturale in favore di uno plastico. La seconda è che la maggiore stretta dell’archetto unita alla ridotta stabilità dei padiglioni (che come dicevo si muovono un po’), porta facilmente questi ultimi a sollevarsi verso l’esterno frontale. E bastano pochi decimi millimetro dalla testa per perdere pressione acustica e ridurre l’efficacia della cancellazione del rumore.

Anche in questo caso non si tratta di problemi particolarmente gravosi ma viene da chiedersi il senso di un modello nuovo e più costoso che presenta diversi peggioramenti rispetto il precedente. E ne aggiungo un altro che è l’aumento di peso. Sulla mia bilancia si passa dai 236 grammi della QC35 II a 262 grammi: non si possono definire cuffie pesanti ma la differenza si avverte già da pochi minuti ed è amplificata dalla struttura delle cuffie, sia per il materiale più rigido in cima che per la pressione incrementata sul capo.

In sintesi ho trovato l’ergonomia solo sufficiente e questo è un vero peccato. Soprattutto quando si arriva da una lunga tradizione di cuffie che eccellono proprio per la loro comodità. E a completamento del discorso ergonomia va aggiunto che le NC700 non si possono richiudere come la QC35, infatti non riesco quasi mai ad aggiungerle nella tasca superiore dello zaino comodamente. Per fortuna si possono almeno appiattire, ma questo lo facevano anche le precedenti. Giusto un altro punto in cui si è fatto un passo indietro invece che avanti.

Funzioni in più

Le linee futuristiche delle NC700 si sposano ai nuovi controlli touch sul padiglione destro. Ma siccome questo è diviso a metà dall’archetto, solo l’area esterna risulta effettivamente sensibile. Cosa che, a dispetto di quel che pensavo all’inizio, si è rivelata positiva. Bisogna un po’ abituarsi al fatto che con gli swipe per avanzamento traccia o modifica del volume si ha uno spazio ridotto su cui agire, però si riducono le attivazioni involontarie quando abbiamo la testa sul cuscino o sul poggiatesta di un mezzo di trasporto.

I tasti fisici però rimangono e sono tre. Sul padiglione destro abbiamo quello di accensione e spegnimento, che richiede una singola pressione rapida. Non provate a tenerlo premuto a lungo per il pairing perché qui hanno deciso che lo standard di sempre non andava più bene. Qui dovete prima accendere e poi fare la pressione prolungata. Sempre sulla destra c’è un tasto per l’assistente vocale, che attiva quello dello smartphone abbinato oppure si può agganciare al proprio account Alexa o Google Assistant (cosa comoda se le usate più spesso con altri dispositivi, come un TV).

Si può parlare di ecosistema se si cambia app per ogni prodotto?

Poi ci sono tutta una serie di altri comandi secondari, come la pressione lunga sulla superficie touch per ottenere lo stato della batteria o i tap singoli doppi e prolungati per la gestione delle chiamate, tutte cose che vengono illustrate dall’app al primo abbinamento. App che poi non è la stessa Bose Connect che si usa con le QC35 II ma è Bose Music, altra cosa che proprio non apprezzo o comprendo: tutto l’ecosistema del brand dovrebbe stare in una sola app.

Sul padiglione sinistro c’è l’ultimo tasto che è adibito alla riduzione del rumore, nel quale possiamo memorizzare 3 livelli preferiti tra i 10  disponibili (+1 della disattivazione). Io ho lasciato 0, 5 e 10 e non ho mai sentito l’esigenza di cambiare, francamente è una cosa di cui si poteva fare a meno. L’efficacia della riduzione del rumore è però una delle poche novità positive delle Bose NC700. Grosso modo a livello 6/7 equipara le QC35 II, mentre a massima intensità è sovrapponibile a quella delle Sony WH1000X M3. Non è identica, può capitare che alcuni rumori acuti o voci passino più sull’una o sull’altra, ma nella sostanza la resa è quella ed è quindi un aspetto davvero ben riuscito.

Nessuna novità sul fronte della batteria, con circa 20h dichiarate che però trovano ampio riscontro nella realtà. Con altre cuffie, tra cui anche le Sony, il dato reale è spesso superiore ma anche un po’ gonfiato: ad esempio le 1000x M3 dovrebbero durare 30h di cartellino ma stanno più su 23/25h. Positivo il passaggio dalla porta microUSB a quella USB-C. Era ora.

Detto tutto questo, aggiungo che apprezzo le nuove funzioni ma continuo a preferire l’ergonomia dei comandi del vecchio modello. A partire dallo switch meccanico on/off, che tra l’altro è anche molto più rapido nella risposta delle cuffie, fino ai pulsanti fisici per il controllo volume. L’unica cosa che hanno davvero in più le nuove è la possibilità di cambio traccia.

Audio invariato

Trattandosi di Bose, la sezione relativa alla risposta audio è la più complicata da riempire con considerazioni oggettive. La casa non è solita condividere informazioni tecniche sui driver o l’elettronica dei suoi prodotti ed ha una caratteristica firma audio che spesso divide: c’è a chi piace e a chi no. Io sono sicuramente tra i primi ma con alcune doverose precisazioni relative alla destinazione d’uso. Queste cuffie, così come le QC35, sono perfette per un ascolto non impegnativo e duraturo, anche per tante ore nello stesso giorno. Se partite per un viaggio, potete sentirle suonare dalla sera alla mattina, per musica, podcast o film, senza che l’audio risulti faticoso o stancante. Vi assicuro che non è una cosa facile da ritrovare in altri prodotti perché c’è qualcosa che va al di là di ciò che le nostre orecchie percepiscono come suono e che qui sembra sempre sotto controllo, quasi docile.

Ci sono però dei lati negativi da considerare, alcuni propri delle tecnologie in gioco ed altri specifici dell’equalizzazione proprietaria di Bose. I primi sono una naturale conseguenza della trasmissione wireless che, pur con il Bluetooth 5.0, richiede una compressione delle informazioni. Qui mancano anche gli standard audio ad alto bitrate, come aptX HD o superiori, però c’è il profilo AAC, che offre una buona qualità con i dispositivi compatibili come gli iPhone. Ad ogni modo, se usiamo la trasmissione senza fili, e consideriamo l’intervento digitale della cancellazione del rumore (che di fatto aggiunge “suoni” della stessa ampiezza dei rumori ambientali ma in fase opposta), è chiaro che siamo in un territorio ben distante da quello dell’alta fedeltà. Ecco perché non collego queste cuffie al mio impianto audio ma invece le apprezzo per l’ascolto spensierato, in mobilità come alla scrivania.

Il profilo audio della casa è ben marcato e riconoscibile, ma non è semplicissimo da descrivere. Sembra che l’equalizzazione tenti di rendere il tutto apprezzabile anche a basso volume e per farlo deve scaricare un po’ le varie frequenze per far emergere ritmica e voci. A mio avviso il meglio delle cuffie si ottiene a volume medio, quando si inizia a percepire l’ampiezza dello stage ed una buona, ma equilibrata, dose di bassi. La risoluzione degli alti non è proprio il punto forte, cosa che si nota soprattutto a volume elevato, poiché sembrano tirati su artificialmente ma al tempo ammorbiditi per non distorcere in alto. In pratica è sempre tutto molto sobrio e controllato, cosa che restituisce quella piacevolezza d’ascolto di cui parlavo, però ci si allontana dalla linearità che molti preferiscono.

Secondo me come audio e dinamica le Sony WH1000x M3 sono migliori ma se devo portare con me un paio di cuffie per un ascolto prolungato e confortevole spesso preferisco le Bose… QC35 II, ovviamente. Con queste Noise Cancelling 700 non è scattata la scintilla e in oltre 1 anno di utilizzo la mia opinione non è migliorata tanto. Belle, bellissime per carità, ma non hanno nulla di davvero importante che per me giustifichi il prezzo di listino di 399€ e neanche quello medio di 350€ su Amazon. Ci sono stati picchi a 300€ che abbiamo segnalato sul canale Telegram SaggeOfferte, e allora ci si può ragionare, ma valgono la spesa in più rispetto alle Bose QC35 II a 250€? Secondo me, no. Assolutamente no. E non soltanto perché con quei 50€ in più (che aumentano considerando il best price delle precedenti) si ottiene solo un design moderno ed un miglioramento dell’ANC, ma anche e soprattutto perché le NC700 peggiorano in molti aspetti concreti, in particolare riguardo l’ergonomia ed il feeling nell’uso, cose che rimangono nettamente a vantaggio delle “vecchie”. Capisco e apprezzo la volontà di rinnovare un po’ il design, infatti le QC35 oggi sembrano invecchiate sul fronte estetico, ma non sono disposto a barattare tutto il confort che mo per una linea linea più moderna. Se questa è la nuova direzione di Bose sul fronte cuffie allora io passo e mi auguro che le Noise Cancelling 700 siano un esperimento isolato da archiviare in fretta.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.