E se Apple spingesse il prezzo di iPhone ancora più in basso?

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Manuel Cipolotti, Giammarco Russo, Dario Zaini, Gregorio Seidita, Alberto Siciliano, Claudio Orler, Matteo Del Monte.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

È arrivato lo scorso aprile, forse in modo meno roboante del previsto a causa dell’emergenza Coronavirus, ma l’iPhone SE 2020 ha subito fatto parlare di sé. Non siamo davanti ad un dispositivo che scalda tutti i cuori (specialmente di coloro che speravano mantenesse le dimensioni del modello del 2016) e anche qui ci ha convinto solo fino ad un certo punto, tuttavia offre un pacchetto hardware familiare, potente e completo ad un prezzo molto allettante per chi altrimenti non avrebbe invece mai considerato un iPhone. Certo, “scavando” il giusto e accettando di alzare un pochino il budget si può anche puntare ad un XR, però se si preferisce proseguire su canali ufficiali o di provata affidabilità, come Amazon, è chiaro che un SE nella sua forma base sotto la soglia psicologica dei 500€ gioca un bel ruolo di marketing.

La prossima trimestrale Apple sarà il 30 luglio e, anche se da tempo non vengono più forniti dati dettagliati sulle vendite dei singoli modelli, si può dare per certo almeno un commento da parte di Tim Cook sull’andamento di iPhone SE. Non ufficialmente, però, qualcosa trapela già: le analisi pubblicate da Counterpoint Research alcuni giorni fa mostrano come, al netto di un prevedibile calo delle vendite nel secondo trimestre del 2020 comparato con quello dello scorso anno, il nuovo entry-level stia ottenendo risultati addirittura superiori alle aspettative.

Il 30% degli acquirenti nel campione proviene da precedenti iPhone, ed era prevedibile, ma troviamo anche un corposo 26% che arriva da Android. Un tasso ritenuto superiore a quello consueto di switch. Occorre dirlo: parliamo degli USA, dove iOS se la gioca quasi alla pari contro il robottino verde per la quota di mercato, tuttavia non si può escludere che tali scenari si stiano ripetendo anche dalle nostre parti con le dovute proporzioni. L’intento di Apple era proprio di corteggiare utenti di vecchi iPhone e i possessori di dispositivi Android interessati ad un passaggio (o un rientro) a prezzo contenuto, oltre che le aziende con necessità di aggiornare il parco terminali, e sembra ci stia riuscendo.

Ha davvero rivali questo SE?

Non ci nascondiamo dietro ad un dito. Guardando oltre il sistema operativo, di alternative complessivamente più interessanti di iPhone SE se ne trovano. Pensiamo a OnePlus Nord, fresco d’introduzione: si perde la ricarica wireless e lo Snapdragon 765G non regge il confronto con quel mostro chiamato A13 Bionic, ma per 399€ ci si porta a casa uno schermo borderless AMOLED da 6,44″, 4 fotocamere posteriori e 2 frontali, 128 GB come taglio d’archiviazione base e il supporto alle reti 5G (anche se dovrà essere abilitato con un futuro aggiornamento software). E questo è solo uno dei tanti esempi, scavando negli sterminati cataloghi di Samsung, Xiaomi ed altre ancora ne troveremmo a bizzeffe di device che possono mettere in seria difficoltà la proposta Apple nella stessa fascia di prezzo.

Ma la premessa è stata “se guardassimo oltre il sistema operativo”, cosa non sempre così scontata. iOS rappresenta per molti una meta più gradita rispetto ad Android, soprattutto con le ultime versioni dove gli ingegneri di Cupertino hanno sciolto un po’ di briglie. Ne viene apprezzata la maggiore attenzione alla privacy, la qualità delle app terze tendenzialmente migliore (in certi casi anche considerando quelle stesse di Google) e la lunga policy di aggiornamenti. Settori in cui va detto che Android ha fatto diversi passi avanti, tuttavia, vuoi per la storia vuoi per la percezione, la creatura di Apple è ancora prediletta in tali ambiti, a maggior ragione con la disponibilità di un’opzione sul nuovo a $399/499€.

C’è poi un altro fatto che non è da sottovalutare: l’iPhone SE 2020 va in controtendenza in un mondo orientato ai padelloni, anche sotto la spinta della medesima Apple, e il mercato presenta una non trascurabile percentuale di utenti che farebbe a meno di partecipare alla gara dello schermo più grosso. Infine, la rassicurazione che fornisce un design ben conosciuto, la stessa che aveva contraddistinto e fatto apprezzare la prima generazione del dispositivo.

Perciò, per rispondere alla domanda iniziale: questo iPhone SE ha davvero rivali? Sul piano squisitamente tecnico, sì. Sul piano della piattaforma e per la proposta di valori, no. Una situazione riconosciuta anche da molti siti del mondo Android, chiedendo a Google ed agli OEM controproposte adeguate.

E se Apple ci prendesse gusto?

Da diversi anni la strategia di Apple è piuttosto chiara, con prodotti sufficientemente differenziati per puntare ai grossi volumi da una parte e ai lauti profitti dall’altra, in ogni caso senza svendersi. Ha iniziato a farlo con gli iPad, catturando le esigenze di budget e settori tra loro diversi con molteplici dispositivi, e lo sta facendo con iPhone tramite SE, XR, 11 e 11 Pro (anche se è occorso più tempo per ingranare la marcia giusta, le difficoltà iniziali nel vendere XR a prezzo pieno sono storia nota). Dove non può farlo direttamente con l’hardware lo fa col software, vedasi l’app Apple TV disponibile per le Fire TV Stick di Amazon e le varie smart TV. Questi sono però casi in cui siamo più davanti all’eccezione che conferma la regola, perché ha necessità di massima diffusione per un servizio come TV+ e non dispone di alternative concrete; è lo stesso principio che portò nel 2003 iTunes su Windows: necessità fa virtù.

Non stiamo dunque andando a parare verso un iOS disponibile anche per terze parti, non avverrà mai, sarebbe contro ogni ragione per Apple. Il riferimento è più ad un ulteriore passaggio nella gamma iPhone, intercettando più direttamente la fascia media o medio-bassa del mercato smartphone. In tal senso, c’è un rumor di alcuni giorni fa, lanciato su Twitter da uno dei tanti leaker che sta prendendo risalto negli ultimi tempi, Mauri QHD:

Non è l’unico relativo ad Apple, ne ha pubblicati molti altri (e continua a pubblicarne), incluso uno che prevede l’arrivo di una modalità simile a Samsung DeX che renderebbe di fatto l’iPhone capace di trasformarsi quasi in un Mac, o almeno in un iPad, con display esterno, tastiera e mouse. Non staremo qui a giudicare l’affidabilità dei suoi rumor, il tempo sarà galantuomo nel dirci se ha davvero informazioni concrete oppure no, senz’altro si può dire che alcuni sono piuttosto audaci. Interessa più che altro approfondire la plausibilità di quanto sopra: un iPhone nella fascia $200-300, che dalle nostre parti si tradurrebbe in 300-400€, potrebbe realizzarsi?

Guardiamo innanzitutto allo stato attuale delle cose. La distinta materiali, o Bill Of Materials, dell’iPhone SE è stata stimata in $217. Abbiamo già osservato in altre occasioni che il BOM non è il solo indicatore da considerare per il calcolo del margine di profitto su un dispositivo, essendoci anche logistica, accessori (scatola, alimentatore, cavo e auricolari) marketing, supporto e sviluppo. Tuttavia quest’ultima voce è pressoché inesistente, visto il riutilizzo di componentistica proveniente da altri iPhone, e le altre tre non presentano qui costi esorbitanti, data la vocazione del prodotto. Nei $399 finali c’è indubbiamente un bel guadagno, anche se magari non così tanto spinto come nei modelli di punta.

Probabile si assisterebbe a qualcosa di paragonabile anche con un iPhone di fascia inferiore. Ipotizzando qualche ulteriore taglio, ad esempio scendendo al SoC A12, a tagli di memoria inferiori (2 GB di RAM invece che 3, 32 GB per l’archiviazione e non 64), usando un modem 4G con minori velocità di punta, un pannello LCD non True Tone, una batteria di capacità leggermente più bassa o senza ricarica wireless ed utilizzando materiali meno nobili, rinunciando alla resistenza a polveri e liquidi se non anche al metallo sul retro con un ritorno del policarbonato, si riuscirebbe sicuramente a far scendere il BoM fino ad una soglia non troppo lontana dai $100. Ciò renderebbe realistica una collocazione finale attorno ai $249, che da noi potrebbero diventare tra i 319 e i 329€. Abbasserebbe ulteriormente la soglia d’accesso al mondo iPhone, lasciando sufficiente spazio di manovra ad SE anche tenendo conto dei prezzi più vantaggiosi nei canali non ufficiali. Al tempo stesso, non ci sarebbero rischi di cannibalizzare le vendite nell’alta gamma, rispondendo a ben altre esigenze.

Quindi la risposta è sì: sulla carta sarebbe fattibile. E probabilmente in Apple si sarà per lo meno ipotizzato, soprattutto se le vendite dell’iPhone SE stanno andando così bene come si vocifera. Per confezionare un prodotto del genere non ci vorrebbe praticamente nulla, giusto il tempo di mettere insieme i “pezzi”, avviare delle vecchie linee di produzione con piccole modifiche, creare il packaging ed il materiale promozionale. Offrirebbe un’ulteriore scelta nella zona budget-friendly più cara ad Android, col potenziale di attirare ulteriori switch (sempre se non si guarda più alle specifiche tecniche, come da discorso già affrontato in precedenza). Se poi arriverà sul serio, questo è un altro paio di maniche e azzardarsi in tal senso è troppo difficile.

Che fine farà l’iPod touch?

Non si può chiudere questa riflessione senza pensare al vero entry-level attuale del mondo iOS. Sarà semi-dimenticato da tutti, perfino dalla stessa Apple, ma l’iPod touch esiste ed è stato rinnovato proprio lo scorso anno quasi alla chetichella. Potremmo davvero definirlo un residuato bellico, visto che non ha il Touch ID e mantiene lo schermo da 4″; nondimeno l’A10 Fusion resta un SoC dignitoso e soprattutto rappresenta un ottimo punto di contatto per chi vuole testare il sistema operativo mobile cupertiniano senza troppo impegno; per chi desidera fare un bel regalo ai propri figli a prezzi non esorbitanti; per chi semplicemente vuole uno device più “sacrificabile” in caso di urti e cadute, ad esempio per l’ascolto di musica durante l’attività sportiva intensa (superfluo dire che teniamo conto non si possegga un Apple Watch).

A 249€ potrebbe sopravvivere anche in presenza di un nuovo iPhone più economico di SE, posto che questo sia sopra i 300€ come ipotizzato. Non sarebbe però una sopravvivenza semplice perché alzando lievemente il budget, o magari uscendo dal seminato dell’Apple Store, si potrebbe prendere un prodotto ben superiore. Lecito dunque pensare che, qualora davvero la gamma telefonica si espandesse verso il basso, l’iPod touch dovrebbe scendere  almeno sui 199€ (e il BoM potrebbe permetterlo, se tanto ci dà tanto sarà già sotto i $100).

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.