OnePlus Nord riscopre lo storico cavallo di battaglia dei suoi ideatori: grandi caratteristiche, piccolo prezzo

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Una domanda agli utenti Android che ci seguono (e sappiamo non essere pochi): vi ricordate quando OnePlus sconvolgeva il mercato sfornando flagship a prezzi che sembravano impossibili? Ne è passato di tempo, al punto che le generazioni attuali degli smartphone OnePlus non hanno nulla da invidiare ai rivali più blasonati nemmeno alla cassa, purtroppo. Nulla di male, ogni azienda se può alzare l’asticella lo fa e le carte in regola la creatura di Carl Pei ce le ha senz’altro. Facendo così ha però rischiato di trascurare il suo credo iniziale, lasciando quella fascia d’utenza attenta al budget che ha contribuito al successo. Forse OnePlus Nord nasce per allargare gli orizzonti, forse proprio per riprendere il discorso che si era interrotto, forse entrambe le cose. Fatto sta, anche qualora cercasse in principio di raggiungere il primo obiettivo, di certo ha già centrato a priori il secondo.

La strategia anticonformista di OnePlus si è vista anche nei leak: di fatto l’azienda stessa sui social nelle scorse settimane ha svelato alcune delle caratteristiche, incluso il design (persino i prototipi scartati), creando attesa ed evitando in gran parte lo stillicidio di rumor cui siamo abituati con altre realtà note. Nord non è un’operazione alla iPhone SE, ovvero componenti moderni in una scocca familiare. Qui l’hardware moderno si cela sotto la stessa estetica dei top di gamma, resistente ad urti e liquidi (ma senza esagerare, non essendo certificato IP), e non sfigura affatto messo accanto alla serie maggiore OnePlus 8.

Lo schermo è un AMOLED da 6,44″, dotato di risoluzione 1080×2400 e frequenza d’aggiornamento di 90 Hz, con supporto sRGB e allo spazio colore P3. Anche qui, salvo le dimensioni leggermente inferiori e l’apparente assenza di HDR (almeno nelle specifiche tecniche), siamo davanti ad un pannello che tiene testa ai prodotti di fascia più alta della stessa OnePlus. Sono inoltre presenti 2048 livelli di luminosità automatica per offrire la migliore esperienza di fruizione in pressoché tutti i contesti. Se ce lo si sta chiedendo, sì, sotto il display è collocato il sensore d’impronte digitali (si può inoltre utilizzare lo sblocco col volto, ma coi limiti previsti dall’assenza di un hardware sofisticato come quello di Face ID).

Andando all’interno, troviamo un SoC di tutto rispetto, il Qualcomm Snapdragon 765G, con GPU integrata Adreno 620 dedicato alla fascia medio-alta e soprattutto 5G ready. Il supporto alle reti di nuova generazione è presente lato hardware, ma sarà abilitato più avanti da un aggiornamento software, preferendo LTE Gigabit in questa fase iniziale (è un dual-SIM, con schede fisiche nano). Più che generosi i due tagli di memoria disponibili: 8 GB di RAM LPDDR4X e 128 GB UFS 2.1, oppure 12/256, non espandibili in ambo i casi. Completano il parco connettività Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth 5.1, NFC, tutti i i principali sistemi di navigazione satellitare e la porta USB-C. Niente jack cuffie da 3,5 mm, proseguendo nel percorso del settore verso il suo graduale abbandono, di cui Apple ha precorso i tempi con non poche discussioni sin dal 2016.

L’impegno c’è stato su tutti i fronti, specialmente su quello fotografico. Sul retro sono presenti 4 sensori, col principale Sony da 48 Megapixel f/1,78, dotato di stabilizzazione ottica, preso direttamente dai modelli superiori. Gli altri componenti del quartetto sono l’ultra-grandangolare da 8 MP con campo visivo massimo di 119°, un sensore da 5 MP per la profondità e infine uno da 2 MP per gli scatti macro (altro prestito da OP8). Non è presente il teleobiettivo, mancanza tutto sommato perdonabile, mentre l’autofocus è continuo con supporto tramite il rilevamento di fase.

Il buon hardware viene completato dalle ottimizzazioni software, immancabili ormai negli smartphone odierni, al fine di migliorare la resa degli scatti. La modalità notturna, denominata “Nightscape”, combina 9 fotografie scattate a raffica con diverse esposizioni in una unica di elevata qualità. Anche davanti OnePlus Nord presenta importanti capacità fotografiche, grazie ad una coppia di sensori col principale da 32 Megapixel (ancora made in Sony) e il secondario ultra-grandangolare da 8 MP e FOV 105°. Da ambo i lati del dispositivo è possibile registrare filmati in 4K a 60 fps con opzione time-lapse. Lo slow-motion fino a 240 fps in Full HD è invece prerogativa esclusiva del sensore posteriore.

La batteria integrata è da 4115 mAh: non prevede la ricarica wireless, cui in generale OnePlus sembra essere poco interessata non prevedendola nemmeno nei modelli di punta, ma compensa con la cablata veloce Warp Charge 30T in grado di ripristinare il 70% di autonomia in appena mezzora alla presa di corrente. Il sistema operativo preinstallato è Android 10, con le leggere personalizzazioni di Oxygen OS 10.5, e sono previsti tre anni totali di aggiornamenti software (due di nuove funzionalità, il terzo solo sicurezza). Due le tonalità disponibili, Gray Onyx e Blue Marble. Le vendite inizieranno ufficialmente dal 4 agosto, con prezzi che ricordano davvero gli inizi di OnePlus: 399€ per il modello 8/128 GB e 499€ per quello 12/256, con la possibilità di effettuare la permuta del vecchio dispositivo. Interessantissima la promozione di Amazon, su cui si può già preordinare con uno sconto di 30€, che verrà applicato nella pagina di pagamento.

Non si guarda però solo al Nord, oggi. Sono stati introdotti anche gli auricolari wireless OnePlus Buds. Sono certificati IPX4, il che rende possibile sfruttarli anche durante l’attività fisica. Ogni capsula ha al suo interno un driver da 13,4 mm, che promette buona qualità su tutte le frequenze sonore. È previsto il supporto sia a Dolby Atmos sia a Dirac Audio Tuner e sono incluse funzionalità di cancellazione del rumore, che sfruttano i tre microfoni integrati. La modalità Fnatic, destinata al gaming, permette di ridurre la latenza a 103 ms. L’area posteriore delle capsule è sensibile al tocco, il che permette di effettuare azioni rapide nella riproduzione musicale o nella gestione delle chiamate senza coinvolgere lo smartphone abbinato. A proposito dell’abbinamento, la modalità Fast Pair consente di effettuarlo in maniera rapida. Hanno un’autonomia di 7 ore per l’ascolto di musica, che possono salire fino a 30 complessive sfruttando la riserva di carica del case, che sfrutta la USB-C. In 10 minuti si possono recuperare 10 ore di autonomia combinate tra auricolari e case (o 2 per i Buds), mentre la ricarica completa avviene in circa 80 minuti. Sono già ordinabili sul sito ufficiale, nelle colorazioni Bianco, Grigio e Blu Nord, al prezzo di 89€.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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