Il prossimo iMac potrebbe essere l’ultimo con CPU Intel

Il futuro dei Mac è già scritto e lo sappiamo, si chiama Apple Silicon. Da lunedì 22, quando Tim Cook ha annunciato l’attesa transizione sul palco della WWDC 2020 virtuale, ne abbiamo parlato a più riprese. Tuttavia, in Apple sono stati chiari: per completare lo switch sul piano hardware prevedono due anni e nel frattempo usciranno ancora Mac dotati di processori Intel. I rumor puntano sull’iMac, potenzialmente oggetto di un redesign e anche di un aumento dello schermo perlomeno per il modello “piccolo”, da 21,5″ a 23″, il che fa sospettare incrementi pure per la variante maggiore. Uno screenshot trapelato ieri sembra dare conferma ad alcune voci.

Il benchmark pubblicato su Geekbench è stato scovato dall’utente _rogame, che ne ha parlato su Twitter. Se il nome dice qualcosa, è lo stesso che alcuni mesi fa ritrovò riferimenti ad APU AMD nei file di macOS, alla fine rivelatisi solo semplici riferimenti, per l’appunto; tuttavia in altri casi ha trovato effettivamente degli indizi sulle successive mosse hardware di Apple, confermati poi dai rilasci. Benché non possa dirci tutto e non risolve certo il mistero sul possibile design, troviamo informazioni interessanti su questo potenziale nuovo Mac, testato su una build interna di macOS 10.15.5, 19F2034 (quella pubblica è 19F101).

Il primo elemento è la CPU, Intel Core i9-10910. I 10 core col supporto HyperThreading (da qui l’indicazione dei 20 thread) sono perfettamente credibili, dato che è il massimo previsto dalle serie non estreme sfornate da Intel, e la nomenclatura coincide con la serie Comet Lake introdotta per desktop a fine aprile. Dove si entra un po’ più nel mistero è quando si scopre che nella gamma non è attualmente previsto alcun i9-10910: il più vicino è il 10900, con frequenza base di 2,8 e turbo fino a 5,1 GHz (previ sforzi sulla dissipazione, potrebbe anche arrivare ai 5,2), TDP da 65 W. Questa presunta CPU ha invece una frequenza base di 3,6 GHz, con un Turbo che stando a Tom’s Hardware USA raggiunge i 4,7 e fa ipotizzare si tratti di una nuova configurazione con TDP da 95 W, al momento assente nella gamma Comet Lake. La CPU in opzione attualmente più potente degli iMac, i9-9900K, raggiunge proprio i 95 W, facendo acquisire senso alla scelta. Non fosse appunto per la mancanza della K, che identifica i modelli più spinti sul fronte delle frequenze: dal passaggio agli schermi Retina, Apple ha sempre usato i processori K per le configurazioni opzionali più spinte degli iMac da 27″. Anche qui c’è tuttavia una plausibile spiegazione dato che l’attuale i9-10900K ha un TDP da 125 W e costringerebbe Apple ad accorgimenti aggiuntivi su dissipazione/alimentazione, inutili quando le strade con Intel stanno per separarsi e i Silicon richiederanno minori cure da questo punto di vista.

Si prosegue coi 32 GB di RAM, che fanno presupporre pure qui un’aggiunta tra le opzioni d’acquisto, ipotizzando si possa partire da 16 GB nei prossimi modelli. La stranezza è nella frequenza a 2666 MHz  della DDR4 (Geekbench riporta 1333 MHz, ma con le memorie Double Data Rate va considerata una frequenza effettiva doppia), dal momento che gli i9 Comet Lake hanno il supporto fino alle DDR4 2933. Pure qui, forse una scelta conservativa della mela non ritenendo granché la differenza di prestazioni tra i due tagli di frequenza.

Andiamo infine sul chip grafico. È stato effettuato il test OpenCL, che si concentra soprattutto sulle capacità della GPU per le elaborazioni general purpose, piuttosto che sulle capacità grafiche in sé. La Radeon Pro 5300, presunta parente della Pro 5300M introdotta lo scorso anno coi MacBook Pro da 16″, offre 20 Compute Units, una frequenza operativa massima di 1,65 GHz e 4 GB di memoria dedicata, presumibilmente GDDR6 come la controparte mobile. Di fatto, l’unica differenza tra le due sarebbe la frequenza, dato che la 5300M si ferma a 1,25 GHz, e si traduce nel punteggio più elevato di 32366 contro 25723 (scorrendo la lunga classifica si troverà la 5300M).

Qualcuno starà gridando al fake plateale, qui: Core i9, 32 GB di RAM e… una Radeon entry-level? Se fosse la configurazione di punta dell’iMac, ci si aspetterebbe qualcosa di comparabile alla attuale 580X o, meglio ancora, alla Vega 48 opzionale dei modelli attuali. Ma c’è un’altra ottica da considerare: se si guarda agli ultimi MacBook Air e Pro, si noterà che anche sulle configurazioni base si potranno scegliere i processori più potenti. Ciò consente, ad esempio, di configurare il Pro 16″ d’ingresso col Core i9 invece dell’i7 presente di default, mantenendo la Radeon Pro 5300M. Possiamo dunque presumere che una strategia simile sia in procinto di essere adottata pure sugli iMac di prossimo rinnovo, dando più flessibilità all’utente in fase d’acquisto.

Sarà l’iMac 2020 l’ultimo computer proveniente da Cupertino dotato di CPU Intel? È possibile, anche se non va escluso qualche ulteriore rilascio. In due anni hanno la massima libertà decisionale su come effettuare la graduale transizione. Potrebbe pure essere che noi ci aspettiamo un nuovo design ma arriverà solo un semplice refresh sotto la scocca, rinviando le grandi manovre all’introduzione dei SoC Silicon pure sui desktop di casa. Solo la storia saprà dircelo: è solo certo che fra non molto tempo si chiuderà un’era.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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