Sony A7S Mark III: finalmente è arrivata!

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Dopo la lunga attesa costellata di rumor ed anticipazioni, finalmente è arrivata l’ora della Sony A7S Mark III. Quando un prodotto è così atteso è facilissimo che si creino false aspettative e poi ondate di reazioni più o meno scomposte nella community di fotografi ed appassionati. In realtà vedremo che le indiscrezioni più recenti sono state quasi tutte confermate, se non addirittura superate, tuttavia  ormai si vedono camere che girano in 6K (Lumix S1H) e addirittura in 8K (Canon R5), dunque l’aver mantenuto il 4K nella nuova A7S farà sicuramente discutere. Non entro nel merito del valore delle alternative, ognuna con i suoi pro e contro (e sulla R5 il surriscaldamento sembra davvero un grosso problema), quindi andiamo ad approfondire la conoscenza della nuova arrivata di casa Sony.

Partiamo dal corpo, che è molto simile a quello della recente Sony A7R Mark IV con alcune piccole variazioni nella struttura e nel layout dei controlli. In particolare è stata migliorata l’ergonomia con un grip più voluminoso, tasti più grandi ed uno più visibile e comodo per la registrazione video. Dunque non ci sono ventole o feritoie per l’areazione, che è stata migliorata grazie a delle heat pipe di dissipazione fino ad essere 5 volte più efficiente che in passato. Ciò non significa che non ci siano limiti relativi al surriscaldamento ma che questi sono stati spinti più avanti, fino a garantire 1h di registrazione continua in 4K 60p (test effettuato a 24° con controllo temperatura attivo). Senza ventilazione attiva è stato possibile mantenere la tropicalizzazione, che anzi è stata migliorata nella resistenza a polvere e liquidi.

Big pixel matters

Il nuovo sensore Exmor R BSI mantiene i 12.1MP ma è stata migliorata la velocità di readout di due volte rispetto al precedente. Inoltre il processore BIONZ XR è ben 8 volte più veloce. Mettendo insieme le due cose si ottengono diversi miglioramenti che impattano su ogni settore della fotocamera.

  • Sensore: 12.1MP BSI (pixel più grandi e 2x readout rispetto A7S II)
  • Processore: BIONZ XR (8x rispetto A7S II)
  • Sensibilità: da 80 a 102.400 ISO (espansa 40/409.600)
  • Raffica: fino a 10fps con fuoco e metering continui
  • Rolling shutter: miglioramento di 3x (rispetto A7S II)
  • Video:
    • fino a 4K 120p / FHD 240p (con AF completo)
    • 4:2:2 10 bit interno
    • nuovi codec H.265 e All-I
    • bitrate aumentati

Miglioramenti che contano

La stabilizzazione sul sensore (IBIS) sale a 5.5 stop di compensazione ma è stata soprattutto rivista nella fluidità. Lo scarto rispetto a quella dei precedenti modelli è davvero notevole e consente di fare finalmente riprese a mano libera con buoni risultati anche nelle carrellate o camminando. A dare una mano ci pensa il Digital Steady Shot, che aggiunge un piccolo crop di 1.1x ma consente di migliorare la stabilità delle riprese in modo evidente. Abbiamo visto un’anteprima della resa davvero molto promettente ma servirà una prova sul campo per confermare le ottime impressioni.

Un bel miglioramento su IBIS con Active Mode

Tra le “piccole” cose che apprezzo c’è sicuramente la nuova ergonomia ereditata dalla A7R IV, i pulsanti molto più comodi ed ampi, nonché il tasto rec grosso ed evidente in cima, in posizione comoda da raggiungere con l’indice. E poi anche il bel rettangolo rosso che si accende intorno all’immagine durante la registrazione video, così non si ha più il dubbio se stia andando o no. Questo se si guarda lo schermo, mentre se si è davanti alla camera il segnale di registrazione è visibile grazie alla nuova tally light.

Arriva anche il naturale upgrade alle nuove batterie FZ100 che, insieme alle ottimizzazioni hardware, consentono di aumentare l’autonomia del 60% rispetto la A7S II. In registrazione video si arriva fino a 95min con lo schermo (saranno sicuramente meno con il mirino), mentre con le foto si sale da un massimo di 370 a circa 600 scatti. È supportata la ricarica via USB-C con Power Delivery, che può alimentare la fotocamera o caricare la batteria (non tutte le due cose insieme).

La messa a fuoco migliora ancora

Negli ultimi anni Sony ha fatto un lavoro incredibile per la messa a fuoco e già la A7 III offre prestazioni davvero ottime. Con la A7S III si fa un ulteriore passo avanti con ben 759 punti AF per rilevamento di fase, con una copertura del fotogramma che sale al 92%. Insieme a questi ci sono 425 aree AF a contrasto, con una sensibilità del sistema ibrido che arriva fino a -6EV.

Migliora del 30% la risposta del Real time eye AF ed arriva anche qui la modalità touch tracking, che consente di selezionare un soggetto con il dito sullo schermo per iniziare l’inseguimento. Nel menu è stata anche aggiunta l’opzione per definire la velocità di transizione nei cambi fuoco.

Articolazione completa

Finalmente, perché non c’è una parola migliore per dirlo, lo schermo è articolato. Possiamo dunque ruotarlo per auto inquadrarci, ma anche scattare foto ed effettuare riprese lateralmente, dal basso e dell’alto, senza limitazioni. Il meccanismo con sola inclinazione verticale è più comodo in un paio di circostanze, è vero, ma quello articolato offre molte più possibilità concrete e creative.

Menu riprogettati e con supporto touch-screen

Il supporto touch è stato notevolmente esteso e si può utilizzare completamente nei menu, appositamente ridisegnati da zero, nonché per attivare al volo un’area destinata al tracking AF. Nel menu principale ora ci sono le icone di sezione in colonna sulla sinistra e molte voci che hanno delle impostazioni secondarie si aprono direttamente sulla destra della stessa schermata. Molto più veloce e comodo.

È inoltre possibile differenziare i parametri di tempo, apertura, ISO, bilanciamento del bianco ecc… tra le modalità foto e video, con un menu che consente di scegliere singolarmente quali di queste si vuole mantenere invariate nel passaggio.

Il mirino QXGA da 9.44 milioni di punti è una primizia assoluta per il mercato, con un ingrandimento di 0.90x ed un refresh rate da 120Hz.

Il 4K non è abbastanza?

Nessuno può dire, in tutta sincerità, che non gradirebbe avere risoluzioni video superiori se ciò non avesse impatti negativi sul resto. Anche chi non sente la necessità di girare in 6K, o addirittura 8K, avrebbe solo vantaggi da una tale potenzialità aggiuntiva. Tuttavia l’osservazione dei fatti ci dice che il 6K della Lumix S1H ha comportato un notevole incremento di dimensioni e peso, nonché la perdita della tropicalizzazione, mentre l’8K sulla Canon R5 è molto limitato dal surriscaldamento (e da alcune prove preliminari sembra che anche la R6 in 4K non vada proprio benissimo).

Un upgrade che punta alla sostanza

Sony ha scelto una strada che potremmo definire più conservativa, ma solo per la risoluzione. Credo fosse l’unica strategia sensata in questo momento, poiché l’azienda ha già un vastissimo seguito di fotografi e videografi che usano le A7S II (e sorelle) e non si poteva rischiare di fare il passo più lungo della gamba. Dunque la risoluzione massima rimane 4K ma ci sono miglioramenti sostanziosi in tutti gli altri campi, compresi framerate, codec e bitrate. Credo che ogni professionista del settore abbia ormai fatto il callo alle presentazioni fatte per stupire, con numeri che poi non hanno un’applicazione utile nella realtà. Quindi ben venga un aggiornamento che non solo risponde alle richieste degli utenti, superando i limiti del modello precedente, ma aggiunge anche tante novità all’insegna della concretezza. Perdonate la divagazione ma in questo periodo sto osservando il mercato in qualità di acquirente e finora trovo che la proposta di Sony con questa A7S III sia la migliore per le esigenze di girato run-and-gun (e non solo).

Finalmente file seri

Ed eccoci ad un altro finalmente, uno che speravo di poter scrivere da circa 2 anni. Mi succede sempre più spesso di usare la Sony A7 III per il video, perché l’AF automatico è davvero ottimo e il profilo HLG (opportunamente tarato) registra dei file abbastanza gradevoli. Però con i profili flat, in particolare S-Log2 e 3, ci si scontra con i limiti della compressione 4:2:0 8-bit, dei bassi bitrate e la mancanza dell’All-Intra, tutte cose che rendono complicata la post-produzione quando serve color correction e color grading. Ora capirete il senso del finalmente con questa tabella relativa alla registrazione standard con PAL:

Formato Framerate Color Bitrate Codec Card
XAVC HS 4K 100fps 10bit 4:2:2 280Mbps Long GOP / H.265 SDXC V60
XAVC HS 4K 50fps 10bit 4:2:2 200Mbps Long GOP / H.265 SDXC V60
XAVC S 4K 100fps 10bit 4:2:2 280Mbps Long GOP / H.264 SDXC V60
XAVC S 4K 50/25fps 8bit 4:2:0 200Mbps Long GOP / H.264 SDXC V60
XAVC S-I 4K 50/25fps 10bit 4:2:2 500Mbps All-I / H.264 SDXC V90

È inoltre stato dichiarato che il 24p è disponibile anche in Italia e che passando da NTSC e PAL non è più richiesta la formattazione della memoria. Con S-Log3 internamente sono dichiarati fino a 15 stop di gamma dinamica e la color science relativa ad S-Gamut3 ed S-Gamut3.Cine è stata migliorata per un perfetto matching con le cineprese del marchio, come la FX9. Inoltre è interessante l’abbassamento dell’ISO nativo a 160 per S-Log3.

15 stop di gamma dinamica con S-Log3 interno

Sono sempre due gli slot di memoria ma questi subiscono un notevole miglioramento. Entrambi supportano sia le SD UHS-II che le nuove CFexpress Type A, più piccole delle attuali Type B ed anche più piccole delle normali SD. Queste schede di memoria sono più robuste e veloci (fino ad 800MB/s lettura e 700MB/s in scrittura) anche se ovviamente ben più costose. Non sono tuttavia necessarie per sfruttare le principali potenzialità della camera in registrazione video, che consente di arrivare fino al massimo bitrate con una SDXC V90. Solo per la modalità S&Q con il nuovo formato XAVC S-I risulta necessaria una CFexpress.

Per le registrazioni a frame rate variabile S&Q si possono usare tutti i formati, compresi quelli nuovi, con bitrate che rimangono comunque molto alti e mantenendo i 10bit 4:2:2 su tutti tranne che con il precedente XAVC S. Aver mantenuto il sensore alla risoluzione di 12.1MP ha consentito di offrire un full pixel readout senza crop o pixel binning (solo nel formato 4K 100/120fps c’è un crop di 1.1x). Inoltre la registrazione in FHD effettua un oversampling dal 4K completo, quindi dovrebbe garantire una qualità davvero eccellente.

16-bit RAW via HDMI

Oltre alla registrazione interna con tutti i formati elencati, è stato anche aggiunto l’output video RAW 4K 60p con Atomos Ninja V via HDMI 2.1, una caratteristica che aumenta notevolmente le possibilità d’uso in ambito professionale e che si vede per la prima volta in una fotocamera della serie Sony Alpha.

Arriva anche su questo modello l’interfaccia audio digitale sulla slitta superiore, già vista con A7R IV, grazie alla quale è possibile utilizzare il microfono shotgun Sony ECM-B1M con riduzione del rumore ed elevato bitrate. Inoltre è compatibile anche con XLR-K3M che aggiunge due porte XLR per un totale di 4 canali audio in registrazione.

È anche una fotocamera!

Il video è sicuramente stato il campo di applicazione principale per la A7S II negli anni passati, ma non bisogna dimenticare le sue doti di fotocamera per chi ha bisogno di scattare ad altissime sensibilità. Grazie ai soli 12.1MP in questo nuovo sensore con “pixel più grandi” (credo ottenuti ottimizzando gli spazi ed aumentando la superficie dei singoli fotositi) e ad un processore 8 volte più potente, Sony è riuscita a migliorare ulteriormente questa qualità. Non è usuale ad oggi una full-frame con così pochi megapixel, ma ci sono settori in cui è più importante la resa ad alti ISO che non la dimensione dell’immagine.

Forse mi aspettavo una raffica più veloce rispetto ai 10fps dichiarati, ma è comunque ottenuta con il mantenimento di AF/AE e con una CFexpress si può reggere per oltre 1000 RAW non compressi, quindi 100 secondi di raffica continua.

Arriva anche il nuovo formato HEIF ad alta efficienza, che si può scegliere in luogo del tradizionale JPG per ottenere file a 10-bit con gamma cromatica più ampia e HLG. Tramite il nuovo formato si può andare a risparmiare spazio di memorizzazione, ma è più interessante l’uso proposto da Sony che consente di avere maggiore qualità senza aumentare la dimensione dei file.

Prezzo e prime impressioni

La Sony A7S Mark III arriverà tra la fine di agosto e settembre sul mercato italiano, con un prezzo di listino di $4000, che da noi saranno 4200€ per il solo corpo. La A7R IV, per confronto, è partita da $3500, quindi $500 in meno. Secondo me questa è una delle poche caratteristiche non proprio a fuoco di questo prodotto. Per quanto abbiano apportato miglioramenti davvero importanti in tutti i settori, ho l’impressione che il collocamento sia leggermente più alto del dovuto. Sulla carta apprezzo molto il lavoro che ha fatto Sony privilegiando la sostanza, ma non so se questa scelta possa essere vincente unita al notevole incremento di prezzo. In chiave del tutto personale posso dire che mi interessa più questa delle Canon R5/R6, della Lumix S1H e pure della Nikon Z6, offrendo effettivamente tutto quello che mi piacerebbe avere in una camera compatta per le riprese run-and-gun o i broll. Tuttavia tra il mantenimento del sensore 12.1MP, il fatto che si giri sempre in 4K (e non con un 6K con oversampling in 4K come fa la FX9) ed alcuni limiti qua e là che permangono (non supporta l’impostazione del timecode con strumenti esterni, si spegne lo schermo interno quando si registra e se ne ha uno esterno con le info attive, ecc..) mi lascia qualche dubbio. Sicuramente ci sarà stato un lavoro importante e specifico per questa camera, come quello relativo alla dissipazione passiva, ma la vedevo meglio collocata intorno ai 3700€. Vedremo come l’accoglierà il mercato, di sicuro l’interesse e i preordini non mancheranno.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.