Apple, Google e Dropbox nel mirino dell’AGCM per le condizioni contrattuali dei servizi cloud

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Negli ultimi tempi la nostra AGCM si sta dimostrando molto attiva nei confronti dei colossi “big tech”, mettendoli sotto torchio. Apple è tra i maggiori bersagli, a partire dal 2011-2012 col noto caso AppleCare, per poi proseguire nel 2018 con una sanzione legata al batterygate, che ha visto coinvolta pure Samsung, arrivando allo scorso luglio con l’apertura di una indagine per un presunto cartello commerciale insieme ad Amazon. Oggi l’azienda di Cupertino viene messa nuovamente sotto torchio, in compagnia di Google e Dropbox, per le condizioni contrattuali relative ai servizi d’archiviazione cloud, ritenute potenzialmente vessatorie dall’AGCM.

Nello specifico, l’autorità garante contesta ad Apple e Google la mancata o insufficiente indicazione delle modalità di trattamento dei dati caricati sullo spazio remoto, soprattutto in ottica commerciale; ciò inficerebbe le scelte dell’utente in fase di sottoscrizione dei servizi, non in grado così di effettuare correttamente un consenso informato come previsto dalle norme. La stessa violazione viene contestata a Dropbox, a cui però si aggiunge un’aggravante relativa alla poca chiarezza sulle condizioni per esercitare il diritto di ripensamento e/o il ricorso a vie extra-giudiziarie per risolvere contenziosi emersi durante l’uso del servizio. In comune a tutte e tre sono le successive ulteriori imputazioni, riguardanti l’eccessiva libertà da parte delle aziende di cessare le attività erogate in via temporanea o definitiva, la non assunzione di responsabilità in caso di perdita di dati causata da problemi tecnici, la possibilità di esercitare modifiche unilaterali e la predominanza delle condizioni contrattuali in inglese piuttosto che in italiano.

L’istruttoria è stata appena avviata e richiederà diverso tempo affinché sfoci in un qualsiasi provvedimento, sia che si tratti della comminazione di sanzioni e correttivi sia che si opti per l’archiviazione sulla base di elementi insufficienti o difese efficaci da parte delle società convenute. Non mancheremo di tenere sott’occhio tutti i prossimi sviluppi della vicenda.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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