Ecco iOS e iPadOS 14: i nostri consigli per affrontare sereni il “big update” annuale

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Siamo giunti al cospetto di iOS e iPadOS 14: puntuali noi, puntuali loro. Le nuove versioni dei sistemi operativi Apple sono pronte per essere installate nei nostri dispositivi, portando una discreta serie di novità. Non tante quanto iOS/iPadOS 13, ma siamo ben lontani dal poterlo definire un aggiornamento anemico, anche considerando il fatto che quest’anno la priorità è stata nuovamente data alla stabilità e alle performance, ricordando la versione 12 che riuscì nel suo obiettivo. Per un bel ripasso di tutte le migliorie principali, invitiamo a leggere l’articolo pubblicato dopo il keynote della WWDC 2020 di giugno e il video sottostante del nostro Maurizio. Qui proseguiamo invece una consuetudine degli ultimi anni, proponendo una serie di consigli ed accorgimenti prima di effettuare l’aggiornamento.

Ogni anno nel mondo Apple l’upgrade è un momento vissuto in modo relativamente rilassato, le transizioni avvengono quasi sempre in modo liscio anche grazie al precedente periodo Beta che dà modo di evidenziare eventuali difficoltà. Tuttavia, quel “quasi” non va mai sottovalutato. Motivo per cui i passi qui sotto descritti possono essere utili a ridurre al lumicino le probabilità di rientrare nell’inevitabile piccola percentuale sfortunata.

Prima di continuare, due doverose premesse: se avete la sensazione di trovarvi davanti a qualcosa già letto, è normale. L’articolo è basato sul corrispettivo fatto lo scorso anno per iOS 13, con le opportune modifiche dove necessario. Proprio per questo motivo consigliamo comunque di considerare questo nuovo, in quanto il vecchio potrebbe non risultare completamente fedele alla situazione odierna.

Step 1: Dispositivo

Avete aggiornato ad iOS/iPadOS 13 lo scorso anno? Buone notizie: potete aggiornare anche alla 14! Non è stato effettuato alcun taglio sul fronte dei dispositivi supportati, che si compone pertanto dei seguenti dispositivi, incluse le new entry rilasciate negli ultimi 12 mesi (ed esclusi gli iPad presentati ieri, che avranno già la nuova release preinstallata):

  • iPhone SE (2016)
  • iPhone SE (2020)
  • iPhone 6s/6s Plus
  • iPhone 7/7 Plus
  • iPhone 8/8 Plus
  • iPhone X
  • iPhone XR
  • iPhone XS/XS Max
  • iPhone 11
  • iPhone 11 Pro/Max
  • iPad Air 2
  • iPad Air (2019)
  • iPad (2017)
  • iPad (2018)
  • iPad Pro da 9,7″
  • iPad Pro da 10,5″
  • iPad Pro da 11″ (2018)
  • iPad Pro da 11″ (2020)
  • iPad Pro da 12,9″ (2015)
  • iPad Pro da 12,9″ (2017)
  • iPad Pro da 12,9″ (2018)
  • iPad Pro da 12,9″ (2020)
  • iPad mini 4
  • iPad mini (2019)
  • iPod touch di settima generazione

Step 2: App

Potrebbe sembrare un passaggio superfluo, ma non lo è affatto se ci si riflette, perché per quanto sia uno scenario raro può esserci qualche insidia dietro l’angolo nell’aggiornare sulla sola fiducia. Guardiamo a quali applicazioni e giochi abbiamo installato sul nostro iDevice. Le probabilità sono buone che la maggior parte vada senza problemi e che un gran numero abbia già l’aggiornamento di compatibilità già pronto sull’App Store o entro i prossimi giorni. Nondimeno, tuttavia, possono esserci applicazioni per particolari esigenze la cui idoneità all’uso col nuovo iOS dovrà essere verificata prima di aggiornare, specialmente se già da tempo non ricevono nuove versioni. Ancor più importante è il caso di terminali aziendali: se hanno app precaricate dal datore di lavoro è meglio prima verificare col reparto IT. In sostanza, nei casi specifici qui citati il consiglio è di non aggiornare subito, attendendo verifiche terze o indicazioni che diano il via libera.

Accertatici di non avere alcuna incompatibilità imminente, che possa portare ad eventuali problemi in casa o in ufficio, possiamo proseguire col terzo step dei preparativi.

Step 3: Rete

Anche questo potrebbe sembrare uno step banale, che non serve a nulla. Ma se non vogliamo avere spiacevoli sorprese è meglio effettuarlo. Parliamo della rete. L’aggiornamento domani arriverà Over-The-Air, pertanto occorrerà la connessione ad Internet; lo stesso vale anche se si effettua la procedura tramite iTunes o, a partire da macOS Catalina, il Finder. La situazione ideale è avere a disposizione una rete Wi-Fi appoggiata a una linea ADSL (con buone velocità), VDSL o fibra. In quasi tutte le situazioni l’abbonamento pattuito col gestore è di tipo flat, con una quota fissa mensile e senza limiti nello scaricamento dei dati. Si tratta della soluzione ideale nonché predefinita da parte del sistema operativo.

Molto diverso è il discorso se siamo costretti ad appoggiarci a una connessione 5G (se siamo in una città coperta dal servizio e abbiamo un piano abilitato), 4G o 3G. Le velocità nella media saranno più alte, ma dovremo fare i conti col limite massimo di GB previsto dal piano dati. Poiché la nuova versione di iOS richiederà svariati GB per essere scaricata sarà opportuno accertarsi preventivamente sia quanto prevede il nostro piano mensile sia quanto ci rimane prima del suo esaurimento. Non solo: dato che iOS non effettua il download degli aggiornamenti senza Wi-Fi, ciò significherà che dovremo avere uno smartphone di supporto se dovremo aggiornare un iPad oppure uno smartphone secondario se il terminale da aggiornare è un iPhone. Tale dispositivo dovrà agire in modalità tethering, ovvero riversando la connessione 3G/4G/5G attiva in una rete Wi-Fi accessibile da altri prodotti, fungendo così come un modem-router in miniatura. Queste sono le principali procedure per attivarla sulle due principali piattaforme:

  • iOS e iPadOS: (La procedura è stata riscritta in quanto sono necessari ulteriori passaggi intermedi per effettuare l’aggiornamento su iPhone o iPad usando un altro iDevice come hotspot. Ringraziamo FilippoIntel per la segnalazione.)
    Possiamo sfruttare il dispositivo secondario come hotspot per l’iPhone o iPad primario da aggiornare, tuttavia è necessario procedere con un computer intermediario, perché la connessione diretta tra i due dispositivi non consentirà l’aggiornamento.
    Per cominciare, sul dispositivo che “donerà” la connessione rechiamoci in Impostazioni, entriamo nella sezione “Hotspot Personale” e attiviamolo. Se non abbiamo ancora impostato una password, inseriamola. Nel caso ve ne fosse una già esistente avremo la possibilità di visualizzarla e volendo modificarla.
    Colleghiamolo ora via cavo al Mac, autorizzando la connessione tra i duese non è mai stato fatto prima. Si entra poi in Preferenze di Sistema -> Condivisione; abilitando la Condivisione Internet confermiamo di volerla condividere da USB iPhone o iPad come sorgente, mettendo dunque la spunta su Wi-Fi. Durante l’abilitazione ci verrà richiesto d’indicare nome e password della rete che si andrà a creare (per chi volesse fare prima, macOS le suggerirà già per entrambi i campi). Una volta attivata la rete condivisa, connettiamoci col dispositivo che andremo ad aggiornare.
    Terminato il tutto, disabilitiamo la Condivisione Internet sul Mac e scolleghiamo l’iDevice che ha fornito la connessione d’appoggio.
    Nota: è molto probabile ci sia un’analoga procedura in grado di sfruttare PC Windows o Linux, ma al momento non ci è possibile verificarla. Ci ritorneremo in una versione futura di questo post.
  • Android: il percorso può differire leggermente a seconda del dispositivo e delle personalizzazioni del produttore, ma si tratta spesso di variazioni minori. La procedura di esempio è basata su un Google Pixel. Entriamo in Impostazioni, dunque nell’area “Rete e Internet”, infine in “Hotspot e tethering”. Lì troveremo lo switch per attivare il tethering. Anche qui se non abbiamo già impostato una password è bene farlo e se invece c’è già potremo vederla e/o modificarla.

Dato che i consumi di dati possono essere elevati il suggerimento è di attivare il tethering solo a rilascio avvenuto da parte di Apple. Maggiore precauzione se si è all’estero: per quanto il tethering sia stato coinvolto dall’iniziativa europea di azzeramento dei costi di roaming, alcuni piani tariffari possono avere limitazioni nei GB utilizzabili oltre il confine (ad esempio Iliad prevede per il piano da 50 GB l’uso massimo di 4 GB per l’estero), la scelta dovrebbe in ogni caso ricadere su una connessione Wi-Fi qualora fosse disponibili nelle vicinanze. Vale la pena gustare, o sopportare a seconda dei casi, un Frappuccino per fare l’aggiornamento.

Siamo all’incirca a metà percorso. Entriamo ora nelle fasi calde della preparazione ad iOS e iPadOS 14.

Step 4: Backup

Il modo migliore per mettersi al riparo da eventuali problemi in sede di aggiornamento è quello di effettuare un backup. Ciò salva i nostri dati presenti sul dispositivo, consentendoci di recuperarli in qualsiasi momento. Due sono le modalità previste da Apple: tramite iCloud o tramite iTunes. Nel primo caso, questa è la procedura da seguire:

  • Colleghiamoci ad una rete Wi-Fi
  • Entriamo nelle Impostazioni
  • Scegliamo la voce iniziale, quella contrassegnata dal nostro nome, in modo da entrare nella gestione dell’ID Apple
  • Premiamo la sottosezione “iCloud”
  • Accertiamoci che lo switch alla voce “Backup iCloud” sia nella parte attiva e se non lo è facciamolo entrando nell’apposita area dedicata
  • Premiamo su “Esegui backup adesso”
  • Attendiamo che termini il backup e verifichiamo se la data dell’ultimo salvataggio è stata aggiornata; se sì, vuol dire che la procedura è riuscita

Questo backup è il più semplice ed anche piuttosto completo. Esso infatti archivia in iCloud il contenuto memorizzato in locale sul dispositivo, incluse le impostazioni di sistema e delle app. Dovremo però verificare che non vengano superati i 5 GB base gratuiti, altrimenti sarà necessario aderire a uno dei piani a pagamento. Per effettuare un backup altrettanto profondo, ma senza iCloud, occorre passare tramite iTunes o Finder. Ecco come fare:

  • Colleghiamo col cavo l’iDevice al computer
  • Windows e macOS Mojave o precedenti: se iTunes non si apre, facciamolo noi manualmente (su OS X/macOS premiamo sul Launchpad e dunque sull’icona di iTunes; su Windows 7/8.1/10 dovremo cliccare il pulsante Start, entrare nella lista “Tutte le app” e dunque premere su iTunes)
  • macOS Catalina: apriamo una finestra del Finder, in cui se il collegamento è avvenuto correttamente troveremo sulla sinistra il nostro dispositivo riconosciuto
  • Qualora il dispositivo sia protetto da un codice inseriamolo
  • Una volta accertatoci che il dispositivo è riconosciuto da iTunes/Finder, entriamo nella sezione Riepilogo se non è già così di default
  • Nell’area Backup premiamo sul pulsante “Esegui backup adesso”; qualora utilizzassimo l’app Salute, avessimo un Apple Watch abbinato oppure più semplicemente desiderassimo maggiore sicurezza prima di procedere mettiamo la spunta a “Codifica backup locale”, impostando una password
  • Terminata la procedura, verifichiamo che il backup sia stato effettuato osservando nella sezione Riepilogo o Generali se l’ultima data e ora corrispondono a quelle più recenti; se sì, vuol dire che la procedura è riuscita

Viste le due procedure per effettuare un backup, andiamo ad analizzare la procedura inversa, ossia ripristinarne il contenuto sul dispositivo. Qui sotto la modalità tramite iCloud:

  • Il prerequisito è che il dispositivo di partenza sia stato resettato e dunque si debba ripetere la configurazione iniziale; effettuiamo tutti i passaggi fino ad arrivare alla sezione App e Dati
  • Premiamo su “Ripristina da backup iCloud”
  • Se ci viene richiesto, inseriamo il nostro ID Apple e la password
  • Nella lista che ci verrà mostrata selezioniamo il backup più recente
  • Nel caso ce lo richieda ancora, ripetiamo di nuovo ID Apple e password
  • Attendiamo il termine del ripristino e dunque procediamo con la configurazione

Il ripristino di un backup tramite iTunes o Finder avviene invece così:

  • Effettuiamo gli stessi primi 4 passaggi già visti nella procedura per la creazione del backup (collegamento iDevice, apertura iTunes/Finder, inserimento dell’eventuale codice di protezione e ingresso nella schermata Riepilogo o Generali)
  • Nell’area Backup premiamo su “Ripristina backup” e dalla lista selezioniamo quello più recente
  • Premiamo il pulsante “Ripristina” e se previsto inseriamo la password di protezione
  • Una volta che la procedura è stata interamente completata potremo chiudere iTunes o la finestra del Finder e scollegare il dispositivo

Il grosso l’abbiamo fatto: i prossimi passaggi saranno molto più rapidi da effettuare.

Step 5: Pulizia

Questo step può essere scambiato di ordine col precedente a seconda delle proprie preferenze. Inoltre, la pulizia può non essere un passaggio necessario. Quasi superfluo precisare che non intendiamo l’atto fisico di pulire schermo e scocca del dispositivo, ma il pulirlo dei dati non necessari. Durante l’aggiornamento le nuove versioni di iOS e iPadOS richiedono uno spazio adeguato per poter procedere. È consigliabile infatti avere non meno di 5 GB liberi a disposizione affinché il sistema possa completare senza intoppi il processo. Verifichiamo dunque di quanto spazio libero disponiamo:

  • Entriamo nelle Impostazioni e scegliamo la sezione Generali
  • Nella lista, premiamo su “Spazio iPhone / iPad / iPod”
  • Accertiamoci che la voce “Spazio disponibile” abbia almeno il minimo da noi consigliato sopra

Qualora il valore risultasse inferiore, il rischio che l’aggiornamento non venga effettuato è alto. Se può, iOS e iPadOS offrono di loro la possibilità di rimediare occupandosi della rimozione temporanea di app e contenuti ripristinandoli al termine dell’upgrade. Meglio aiutarlo noi, comunque. La procedura generale è la seguente:

  • Nella stessa sezione in cui ci siamo recati poco fa, vengono elencate tutte le app installate e quanto spazio occupano insieme ai loro dati
  • Premiamo sull’app col valore più elevato: se l’applicazione in sé è piuttosto pesante, ma vogliamo conservarne i dati per poterla reinstallare più agevolmente, premiamo su “Disinstalla app”; se essa non risulta indispensabile in quel momento e non abbiamo dati o impostazioni importanti che desideriamo preservare premiamo su “Elimina app”
  • Ripetiamo le stesse verifiche con tutte le app di dimensioni rilevanti, all’incirca dai 250 MB in su

Per alcune non è possibile o consigliabile procedere in questo modo. L’eliminazione delle foto, ad esempio, può avvenire solo all’interno dell’app stessa e tramite le Impostazioni abbiamo solo alcune opzioni rapide. Anche le soluzioni di messaggistica come WhatsApp è meglio gestirle manualmente al loro stesso interno, rimuovendo conversazioni e contenuti multimediali non più necessari e/o voluti.

Una volta completate le operazioni di pulizia, effettuiamo di nuovo i passaggi iniziali di questo step e controlliamo se abbiamo ricavato spazio sufficiente. Se ancora non basta, potrebbe essere giunta l’ora di agire in maniera più drastica ripulendo tutto il dispositivo, col presupposto di aver fato il backup di tutte le cose importanti. Entriamo nelle Impostazioni, dunque in Generali e infine scorriamo la lista fino a trovare la voce “Ripristina”, scegliendo l’opzione che effettua il reset del terminale. Dovremo effettuare nuovamente tutta la configurazione. Il suggerimento è di procedere in questo modo solo se strettamente necessario e solo domani dopo il rilascio: il primo ripristino, senza backup, ci permetterà di aggiornare a iOS e iPadOS 14; sarà da effettuare un secondo ripristino se si vuole sfruttare il backup tramite iCloud. Più avvantaggiato qui è l’uso di iTunes o del Finder, dato che ridurrebbe il reset a uno solo, occupandosi poi esso di rimettere dati e app al proprio posto.

Passiamo ora al penultimo step, molto rapido se sono già stati presi tutti gli accorgimenti del caso.

Step 6: Account

Durante la procedura di aggiornamento potrebbe esserci richiesto d’inserire la password del nostro ID Apple. Facciamo mente locale e ricordiamocela prima di avviare l’upgrade; per maggiore sicurezza conviene annotarla. Lo stesso per gli altri principali servizi, la cui richiesta di autenticarsi nuovamente non è da escludersi. Se non ricordiamo le password è meglio già effettuare sin da stasera le rispettive procedure per ripristinarle e inserirne di nuove, rispettando sempre determinati canoni di sicurezza (utilizzare quando possibile combinazioni di lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali; prediligere altri elementi rispetto a nomi e/o dati di nascita). Attenzione inoltre qualora fossero attivi sistemi di autenticazione a due fattori, perché in tali casi potrebbe non essere sufficiente la sola password. Teniamo dunque a portata di mano tutto l’occorrente per effettuare i vari login (numeri di telefono per ricevere eventuali SMS con codice, altri dispositivi autorizzati, ecc.).

Se siamo a posto anche con questo step, non ci resterà che fare domani stesso l’ultima verifica.

Step 7: Batteria

L’aggiornamento richiederà al dispositivo un consistente sforzo energetico. Farsi trovare con percentuali inferiori al 60% di batteria non è consigliabile e nel caso l’autonomia scendesse a quota zero nel bel mezzo della procedura di upgrade potremmo dover procedere manualmente al ripristino tramite iTunes o Finder nella modalità Ripristino, utilizzata quando il sistema operativo non può più essere avviato. Conviene in generale collegarlo alla rete elettrica durante l’operazione, assicurandosi protezione completa contro l’evenienza sopra descritta. Se fossimo fuori casa e non prevedessimo di rientrarci, dovremmo ricordarci di tenere con noi cavo e alimentatore oppure una batteria esterna ben carica. Qualora invece rincasassimo, varrà la pena sopportare la vecchia versione per qualche ora in più.

Si chiude qui questa sorta di vademecum al passaggio ottimale ad iOS e iPadOS 14. Non possiamo garantire che pur seguendo tali step alla lettera tutto filerà liscio, né possiamo pretendere di aver considerato tutte le possibili casistiche: a seconda della propria configurazione, non è da escludere vi siano ulteriori procedure intermedie da effettuare. In tale sede abbiamo cercato di affrontare i preparativi più comuni in queste ultime ore che precedono l’arrivo della nuova versione. Buon aggiornamento a tutti!

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.