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Eravamo abituati al contrario: prima l’evento Apple, poi quello Google in risposta. Complice una pandemia che ha stravolto i piani di tutti, quest’anno ci troviamo per la prima volta con Big G che anticipa la mela nel rilasciare il nuovo top di gamma. Anche se di vero top non si può effettivamente parlare, perché il Pixel 5 non punta più ai vertici assoluti, bensì invece ad offrire alta qualità a buon prezzo. Il pacchetto di specifiche resta comunque di tutto rispetto.

L’aspetto è molto simile al più economico Pixel 4a lanciato ad inizio agosto. Ritroviamo le estremità arrotondate, la fotocamera “buco” nella parte in alto a sinistra dello schermo e il sensore d’impronte posteriore (un downgrade rispetto all’avanzato sistema di riconoscimento biometrico del Pixel 4, ma evita l’uso di notch o bordi spessi, oltre a contenere il budget); le analogie si fermano però qui, al piano estetico. Il Pixel 5 è di fascia superiore e lo indica subito dal display, 6″ OLED con risoluzione FHD+ e refresh a 90 Hz, e dalla certificazione IP68.

Sotto la scocca troviamo il SoC Qualcomm Snapdragon 765G, più che onesto mestierante con prestazioni adeguate anche per contesti intensivi, affiancato dal chip proprietario di sicurezza Titan M. La memoria prevede 8 GB di RAM e 128 GB di spazio d’archiviazione. Doppia fotocamera anche stavolta, ma il teleobiettivo lascia il posto all’ultra-grandangolare da 16 Megapixel. Il sensore principale resta invece quello da 12,2 Megapixel, con stabilizzazione elettronica ed ottica, già visto sui predecessori. La registrazione video avviene in 4K a 60 fps, con slow-motion fino a 240 fps scalando al Full HD. Di fronte abbiamo invece una singola unità da 8 Megapixel. Generosa la batteria da 4.000 mAh, che può essere ricaricata tramite USB-C o anche wireless Qi, con supporto alla modalità inversa per caricare altri dispositivi. Due le tonalità tra cui scegliere, “Just Black” e “Sorta Sage”.

Veniamo al Pixel 4A 5G. Sebbene dovrebbe essere la variante del modello entry-level dotata anche del supporto alle reti mobili di quinta generazione, in realtà presenta molte differenze. Lo schermo è più grande, 6,2″, e soprattutto OLED; mantiene tuttavia una più classica frequenza d’aggiornamento a 60 Hz. Sotto ritroviamo lo stesso Snapdragon del Pixel 5, ma la RAM scende a quota 6 GB (invariati invece i 128 di archiviazione). Il comparto fotografico è invece esattamente identico al modello superiore. L’ultimo upgrade rispetto al 4A base è infine nella batteria, da 3.800 mAh, ma senza ricarica wireless: solo USB-C a 18 W. Un singolo colore disponibile, “Just Black”.

Tanta sostanza, poca spesa. Ma perché li abbiamo presentati in modo piuttosto veloce? Al di là del fatto che non hanno caratteristiche volte a far girare la testa dallo stupore, c’è anche un fattore geografico: contrariamente al 4A liscio, era già stato annunciato anzitempo che non li avremmo visti in Italia, o perlomeno non subito. Saranno disponibili solo in alcune nazioni, anche europee, e rappresenta un downgrade non di poco rispetto ai rilasci più massicci dei predecessori. Un peccato, soprattutto per quest’ultimo che avrebbe avuto tutte le carte in regola per fare a sportellate sul nostro mercato coi diretti rivali targati OnePlus e Xiaomi. Il Pixel 5 avrà un costo di $699, mentre il 4A 5G sarà proposto a 499€; entrambi saranno disponibili dal 15 ottobre.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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