Presentata la Canon EOS C70: il Cinema passa ad RF

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Andrea Ippolito, Stefano Maria Meconi, Alessandro Boscolo, Stefano Silveri, Andrea Giuseppe Calabrò, Cesare Munari.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Canon ha annunciato un nuovo ed importante ingresso nella sua linea Cinema EOS. Una videocamera che ha nel nome il numero più piccolo per la serie ma ha grandi capacità ed ambizioni. Mi spingerei a considerarlo uno spartiacque tra la vecchia e futura strategia dell’azienda, tale da poter influenzare le prospettive d’acquisto per molti videomaker. Si chiama Canon EOS C70 ed è la prima della famiglia ad avere il nuovo attacco RF inaugurato con le mirrorless full-frame EOS R. Questo vuol dire che, come la RED Komodo, può montare i nuovi ed interessantissimi obiettivi ma qui si avrà il vantaggio di poter sfruttare l’ottimo sistema di messa a fuoco Dual Pixel CMOS AF di nuova generazione, con performance di prim’ordine per il tracking dei soggetti.

All’interno della C70 si trova il sensore Super35 della C300 Mark III, quindi 4K e con l’eccezionale tecnologia DGO (Dual Gain Output) che porta la gamma dinamica fino a 16 stop dichiarati e riduce notevolmente il rumore digitale. Non c’è la stabilizzazione sul sensore, com’era prevedibile, ma si può chiaramente sfruttare quella IS delle lenti unita ad una digitale che promette ottimi risultati. Chiaramente il sensore più piccolo del full-frame inciderà sulla resa degli obiettivi RF, con un fattore di crop simile a quello dell’APS-C standard (non quello Canon che è di 1,6x visto che i sensori APS-C che usa sono leggermente più piccoli). Ma siccome Canon non ha un segmento APS-C mirrorless con innesto RF, sarà più complicato ottenere delle focali ultra-grandangolari.

Per questo motivo l’azienda ha anche realizzato un particolare adattatore EF-EOS R 0.71x che si comporta come uno speedbooster. Grazie al suo schema ottico va a ridurre il cono di luce in uno spazio più piccolo con un moltiplicatore 0,71x, che praticamente riporterà gli obiettivi EF ad avere un angolo di campo del tutto simile a quello ottenuto sul full-frame. La concentrazione della luce causerà anche un guadagno di luminosità di circa 1 stop, quindi si migliorerà sia il valore di f relativo che la PDC. Insomma, con questo adattatore dal prezzo di 609€ si potranno usare gli obiettivi EF full-frame sfruttandone il pieno potenziale anche sul Super35.

La Canon C70 ha un corpo particolare, direi un mix perfetto tra quello delle Cinema EOS tradizionali e le mirrorless dell’azienda. Quindi è più piccolo di C100 e C200, pesa poco più di un kg, però mantiene i vantaggi delle videocamere, come l’eccellente quantità e disposizione dei tasti, la ventola per il raffreddamento e la registrazione senza limiti, l’elevata durata delle batterie ed i filtri ND integrati fino a 10 stop. Per altro è stato fatto un lavoro incredibile per inserirli visto il ridottissimo tiraggio del mount RF. Il design di questo “incrocio” è davvero particolare ma se ne intuisce facilmente la comodità per l’uso a mano libera, offrendo al videomaker una grande comodità sul campo. Comodissimo il display touch articolato con i nuovi menu ancora più comodi e facili da usare e utilissima anche la maniglia superiore, ma va segnalata l’assenza di un viewfinder, cosa che la distingue da tutte le altre videocamere della serie. C’è comunque l’uscita HDMI full-size per il collegamento di schermi più grandi e luminosi ma manca quella SDI, solitamente preferita in ambito professionale per la maggiore stabilità dei connettori. Per l’audio abbiamo connettori mini XLR, comodissimi e superiori ai tradizionali da 3,5mm che si trovano nelle fotocamere.

La registrazione interna in 4K arriva fino a 120fps con varie codifiche anche All-I 4:2:2 10-bit, mentre manca il RAW che invece troviamo sulla C200. È quindi un po’ a metà tra questa e la C300 Mark III, andando comunque ad offrire grande flessibilità. Si può anche registrare in backup o con formati differenti nei due slot SD, stranamente posizionali nella parte frontale dell’impugnatura. Su questo aspetto nutro un piccolo dubbio, perché gli sportellini spesso hanno un minimo di gioco e potrebbe essere spiacevole se lo si avvertisse sotto la mano destra, quindi spero che sia costruito in modo da essere perfettamente solidale con il corpo della macchina.

In questa anteprima non scenderò ulteriormente nel dettaglio delle specifiche tecniche, ma vorrei concludere con alcune considerazioni sull’importanza della Canon C70 per l’attuale e futura strategia dell’azienda. L’aver portato l’innesto RF sulle Cinema EOS ha infatti diversi risvolti importanti, il primo dei quali è quello di iniziare a far confluire tutti i prodotti verso questo nuovo mount e di conseguenza spingere anche ad un aggiornamento sul fronte delle fotocamere per i quanti abbiano un corredo misto foto/video. Ad esempio chi gira video con una C100 Mark II o una C200 ed ha anche una 5D per condividere le lenti e fare fotografie, in futuro sarà spinto a cambiare su entrambi i fronti per condividere le lenti native e dunque imporre a 360° il nuovo sistema.

Altra cosa interessante su cui ragionare è il futuro del sistema EOS M, ovvero mirrorless APS-C con un innesto differente e più piccolo rispetto ad RF e non compatibile in nessun modo. Attualmente non è chiara la strategia dell’azienda in tal senso, tuttavia la presenza della C70 e il fatto che quasi sicuramente anche le future Cinema EOS lo adotteranno significa che ci saranno sempre più prodotti con innesto RF e sensori più piccoli del full-frame. Dunque l’idea che le EOS M possano essere sostituite con fotocamere APS-C dotate del nuovo mount diventa più plausibile e questo giustificherebbe anche lo sviluppo di lenti APS-C con focali più mirate e che non richiedano il nuovo adattatore.

EOS C70 sarà disponibile a partire da novembre 2020 al prezzo suggerito al pubblico di 5.489€, IVA compresa.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.