Qualcomm Snapdragon 8cx Gen 2 promette prestazioni migliori e giorni di autonomia per i prossimi laptop ARM

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Questi giorni sembrano proprio essere un festival per chi segue le novità sul fronte CPU e GPU. Dopo NVIDIA ed Intel, è arrivato il turno di Qualcomm e non ha parlato di smartphone. La prossima frontiera delle soluzioni ARM consumer è già tracciata da diverso tempo, ancor prima dell’annuncio di Apple per l’approdo dei SoC Silicon su Mac: c’è voglia di dare battaglia ad Intel, ma anche ad AMD, nel terreno di casa, ovvero i computer tradizionali. A partire dai laptop, la cui natura ben si presta a fare il salto dai telefoni, con cui condividono la stessa costante ricerca del miglior rapporto prestazioni/consumi. L’azienda di San Diego è già attiva nell’ambito, dapprima con soluzioni derivate da quelle smartphone e poi con prodotti più dedicati come lo Snapdragon 8cx. Oggi ne è stata presentata la Gen 2, un restyling che non cambia radicalmente l’architettura di fondo ma introduce diversi miglioramenti non di poco conto.

Confermato l’utilizzo del processo produttivo a 7 nanometri, così come l’octa-core Kryo 495, con supporto alle memorie LPDDR4X a 2133 MHz in configurazione 8-channel, SSD NVME e coadiuvato dal chip grafico Adreno 680 Extreme. Tuttavia, Qualcomm ha apportato alcuni tocchi in grado di aumentare le prestazioni rispetto alla generazione uscente, ma ancor di più gli impatti energetici. Pur non entrando nei dettagli, nel corso della presentazione all’IFA 2020 il chipmaker ha dichiarato che la sua nuova creatura, con un TDP massimo di 7 W, è in grado di offrire fino al 18% di prestazioni in più rispetto ad un Intel Core i5 di decima generazione con TDP 15 W (non viene specificato se sono stati considerati gli Ice Lake o i Comet Lake, dato che la decima generazione a 15 W prevede entrambe le microarchitetture) e fino al 51% se comparato ad un Core i5 della serie ibrida da 7 W, che combina in un singolo pacchetto un nucleo Ice Lake e altri 4 Atom Tremont replicando su x86-64 la configurazione big.LITTLE tipica di ARM. I valori dichiarati salgono ancora, al 39% e 58% rispettivamente, se si guarda proprio al rapporto prestazioni/consumi.

Messo nelle giuste condizioni, Qualcomm dichiara che lo Snapdragon 8cx Gen 2 è in grado di sostenere oltre 25 ore di utilizzo continuativo del dispositivo, il che può tradursi in più giorni d’autonomia considerando un uso tipico quotidiano con le pause notturne. Ciò, va precisato, considerando però l’utilizzo di applicazioni native ARM, senza ricorrere all’emulazione software che ha inevitabili impatti sia sulle performance sia sulla batteria. Lì la palla sarà nelle mani di Microsoft, che dovrà sia migliorare il suo emulatore (a partire dall’introduzione del supporto ai binari x86-64, dato che per ora agisce solo su quelli a 32-bit) sia spingere maggiormente per la conversione nativa ad ARM di app proprie e terze, seguendo la scia intrapresa da Apple. Per fortuna s’intravedono spiragli positivi all’orizzonte. Più golosa è invece la situazione considerando Google, con Chrome OS che già si trovava a suo agio su ARM, forte del massiccio uso di applicazioni online e Android, che già girano su tale piattaforma.

Altre aree d’intervento si trovano nel chip dedicato all’intelligenza artificiale, con l’Hexagon 685 che passa il testimone al 690, nel modulo dedicato alla connettività wireless FastConnect 6800, dotato di supporto Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.1, l’introduzione della tecnologia audio Qualcomm Aqstic per la cancellazione del rumore e la possibilità di pilotare due schermi con risoluzione 4K a 60 fps. Immutata invece dal predecessore invece la doppia opzione per i modem, con X24 LTE come base e X55 5G in opzione, lasciando la scelta agli OEM.

I primi prodotti basati sullo Snapdragon 8cx Gen 2 sono attesi già entro l’anno, un netto miglioramento rispetto alle tempistiche della prima generazione che si è lasciata attendere per parecchi mesi dopo l’annuncio di dicembre 2018. In prima fila si troverà Acer, con una nuova versione dedicata del 2-in-1 Spin 7, dotata di connettività 5G e schermo 14″ con supporto al pennino attivo Wacom fino a 4096 livelli di pressione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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