Due parole su macOS 11, Big Sur

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Ieri è stato rilasciato Big Sur, un sistema operativo che uso ormai da tanti mesi, ovvero a partire dalla primissima Beta per sviluppatori. Ho fatto la stessa cosa con iOS 14 quest’anno e non è stata una scelta particolarmente felice. Non perché io abbia avuto problemi, anzi, è andato tutto abbastanza liscio stranamente, ma con il passare di tutto questo tempo ho perso di vista le effettive novità apportate e il conseguente entusiasmo. Ecco perché non ho pubblicato una recensione di questi due sistema operativi. Ci tenevo però a spendere due parole riepilogative dato che macOS 11 rappresenta uno step molto importante per Apple.

Major/minor release

Con Big Sur si abbandona la X di macOS dopo ben 15 release “secondarie” dalla prima 10. Ma cos’ha Big Sur per meritarsi un tale onore? In realtà meno di quel che si possa pensare perché ci sono stati altri update stilistici in passato di pari rilevanza così come un cambio di architettura che è rimasto confinato ad un numerino secondario. Tuttavia adesso entrambe le cose avvengono contemporaneamente, dato che in macOS 11 c’è sia un restyling dell’interfaccia che l’introduzione di un doppio codice per girare sia sui Mac con Intel che i nuovi dotati di chip ARM Apple Silicon. Ed era anche ora di semplificare questa numerazione avvicinandola a quella più comprensibile degli altri sistema operativi dell’azienda.

Chi è tagliato fuori?

Big Sur può essere installato su iMac 2014 e successivi, iMac Pro, Mac mini 2014 e successivi, Mac Pro 2013 e 2019, MacBook 2015 e successivi, MacBook Air 2013 e successivi, MacBook Pro 2013 e successivi. C’è un taglio di una certa rilevanza in termini di compatibilità ma esiste anche una patch per forzare l’installazione su alcuni computer più anziani.

Meglio creare una pendrive

Dopo aver scaricato l’installar da 12GB circa, vi consiglio di creare una pendrive da mettere da parte. Potrebbe essere molto utile in particolare se avete più Mac ma anche nel caso di problemi. La procedura è molto semplice e l’ho spiegata in questo articolo.

Quali nuove funzioni?

Le cose più importanti di Big Sur riguardano il rinnovato design e l’introduzione della doppia architettura per supportare i nuovi Mac con Apple Silicon. Non è assolutamente una cosa da poco e infatti le novità introdotte in mezzo a questi due livelli, dal più profondo a quello superficiale, non sono poi molte. Io lo uso da mesi e se vi dovessi dire una singola funzione degna di nota faticherei a trovarla. Non dico che non ce ne siano ma che si tratta essenzialmente di tante piccole cose messe insieme. E trovo inutile elencarle perché l’ha fatto benissimo Apple nella pagina dedicata a Big Sur.

L’interfaccia è touch?

Molti sostengono che la nuova interfaccia di macOS 11 sia pronta per il touch. Il motivo sarebbe che molti controlli, come quelli del nuovo Centro di Controllo, sembrano più grandi e pronti per essere usati per le dita. In realtà ho fatto un’analisi tempo fa ed ho verificato che cambia sì l’estetica ma la dimensione dell’area attiva per il tocco è rimasta invariata. Quindi non vedo una correlazione diretta tra queste due cose. Non sto dicendo che non sia possibile l’arrivo di macOS su iPad Pro, è sicuramente un’eventualità plausibile, ma che non vedo un nesso così chiaro tra queste due cose. Piuttosto mi sembra che Apple abbia voluto essenzialmente allineare il linguaggio estetico tra i suoi sistemi operativi mobile e desktop. Se lo spazio in più tra le icone nelle barra dei menu vi dà fastidio, potete nasconderne qualcuna con Hidden Bar.

Incompatibilità e rischi

Ad ogni update del sistema operativo c’è il rischio che alcune vecchie app non funzionino più. In realtà Big Sur è meno problematico di quanto si pensi da questo punto di vista, perché Apple ha anticipato il taglio dei rami secchi l’anno scorso, con Catalina. È stato questo infatti a rimuovere il supporto per app e driver a 32-bit, andando a creare moltissimi problemi agli utenti. Quindi non ci sono motivi particolari per cui le app che girano su Catalina non debbano andare su Big Sur. Può tuttavia succedere che, a discrezione degli sviluppatori, ci sia un check sulla versione di macOS installata che se rileva un OS superiore a Catalina blocchi l’avvio (ad esempio ora non parte VMware Fusion). A tal proposito vi invito a fare una verifica preliminare prima di aggiornare e sul forum di MacRumors trovate un elenco aggiornato da consultare.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.