Un benchmark credibile anticipa ottime prestazioni per i Mac con Apple Silicon

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Martedì sarà il giorno in cui, salvo sorprese, la transizione dei Mac verso i SoC Apple Silicon entrerà nel vivo. Alla WWDC 2020 di giugno, Tim Cook aveva annunciato che a Cupertino sarebbero passati dalle parole ai fatti entro l’anno (dal punto di vista commerciale; su quello tecnico, il DTK ha già rappresentato l’inizio della staffetta) e sembra essere proprio giunto il momento di adempiere alla promessa. I MacBook sono i principali indiziati, cosa che ha assolutamente senso se si considerano i benefici che porterebbero i chip Ax, o Ax-like, sui portatili in termini di consumi e dissipazione, oltre alle alte prestazioni previste. Ne abbiamo parlato a più riprese, ad agosto confrontando i risultati molto simili tra il DTK con A12Z e il MacBook Pro 13″ 2020 Intel, poi ad inizio ottobre quando sono arrivati i primi benchmark dei nuovi iPad Air con A14 Bionic.

Quei numeri erano peraltro trapelati in forma non ufficiale, quando le recensioni degli iPad non erano ancora uscite. Pochi giorni dopo hanno trovato conferma e lo stesso vale per gli iPhone 12: abbiamo in prova entrambi i modelli da 6,1″ e i risultati soddisfano pienamente le aspettative, con un mostruoso single-core da 1599 punti (4082 in multi-core) che viene solo avvicinato dagli Intel Core Tiger Lake e battuto di non molto dal Ryzen 9 5950X, il nuovo top di gamma AMD. Un confronto che sulla carta sarebbe da Davide contro Golia, dovendo ricordare che il Ryzen menzionato è un processore desktop con TDP da 105 W e ben 16 core ad alte prestazioni (mentre A14 Bionic ha 6 core in configurazione 2+4, col secondo blocco a bassi consumi).

Le aspettative sugli A14X, e in generale sui SoC che verranno implementati nei prossimi Mac, sono pertanto elevatissime. Sia in virtù dell’integrazione tra hardware e software di cui i dispositivi Apple fanno sfoggio, sia perché dall’annuncio di giugno non si può tornare indietro (se non perdendoci la faccia) e alla mela non sarà concesso l’errore. Nelle scorse ore, un test su Geekbench attribuito ad un A14X è stato svelato da AppleInsider e benché non ci siano certezze che sia autentico, gli indizi sono concreti. Il punteggio in single-core è di 1634, compatibile con quello di un SoC basato sul già conosciuto A14 cui è stato pompato un po’ il clock. L’incremento più grosso avviene però nel multi-core, arrivando a 7220 punti: un balzo gigante se rapportato ai 4686 dell’iPad Pro 2020 e ai 5609 del MacBook Pro da 16″ con i7. Il distacco è minore, ma in ogni caso degno di nota, dal 16″ con i9 che si attesta sui 6869 punti (CPU con un TDP da 45 W, molto più elevato di qualsiasi SoC Apple Silicon o ARM in generale).

Proprio questa differenza ristretta nei confronti dell’i9 potrebbe suggerire che questo chip, qualsiasi sarà il suo nome finale (Apple aveva alluso ad una nomenclatura diversa per i SoC dei Mac), potrebbe essere destinato non tanto al Pro da 16″ bensì a quello da 13″. Il modello attuale nella configurazione top con Core i7 Ice Lake raggiunge i 4551 punti in multi-core, dunque torneremmo a parlare di un poderoso salto. Per quanto meno probabile, non possiamo nemmeno escludere si tratti del processore che implementeranno i prossimi Air; in tal caso il confronto con Intel sarebbe del tutto impietoso. A prescindere da ciò, se una delle nostre ipotesi fosse corretta, questo significherebbe che sul 16″ dovrebbe arrivare una variante ancor più spinta in grado di bersi tranquillamente anche l’iMac 2020 top. Prendiamo tutto quanto riportato con le pinze, naturalmente, almeno fino a martedì. Ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, ci sarà da divertirsi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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