Il progetto Apple Car sembra essere tornato in pista, possibile arrivo nel 2024

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Chi non muore si rivede. Vale pure per quei progetti che sembravano ormai in soffitta? Alcune volte succede. Nelle ultime ore ha parecchio ripreso quota il discorso Apple Car: non ci riferiamo a quel rumor alquanto discutibile sull’arrivo a sorpresa nel 2021, ma ad uno ben più autorevole da Reuters con tempistiche decisamente più plausibili, quantomeno considerato da quanto si parla della Apple Car. Le prime indiscrezioni risalgono addirittura infatti agli inizi del 2015 e non si può escludere che i pensieri su “Titan” partano ancora da molto prima che arrivassero gli spifferi pubblici.

In realtà il progetto non sembra mai essere stato accantonato, ma solamente riposizionato. Gli ultimi rumor vedevano infatti la creazione di una piattaforma self-driving, destinata comunque a selezionati veicoli terzi, piuttosto che un mezzo a marchio Apple. Anche quanto riportato ad inizio mese da Bloomberg andava in questa direzione, che riportava il passaggio di consegne di “Titan” da Bob Mansfield, definitivamente andato in pensione, allo zar Apple dell’intelligenza artificiale John Giannandrea. Ad egli riporta il team guidato da Doug Field, un veterano del Mac rientrato a metà 2018 negli uffici di Cupertino proprio per lavorare sulle iniziative automobilistiche, dopo qualche anno in Tesla. Una mossa più che azzeccata, se si considera come AI e machine learning siano fondamentali per qualsiasi funzionalità di guida autonoma. Eppure, Reuters ora fa riprendere corpo l’ipotesi che ci sia molto di più.

Stando alle fonti della nota agenzia stampa, i progressi raggiunti dietro le quinte avrebbero convinto l’azienda a proseguire nella realizzazione di un veicolo da produrre in grandi volumi (seppur, presunzione personale, sempre nell’ambito di un segmento di mercato più tendente al premium, com’è nel caso di iPhone e Mac). A permettere il grande passo sarebbe una nuova tecnologia per le batterie, che consentirebbe di raggiungere elevate autonomie riducendone al contempo i costi produttivi. Esse avrebbero un design più ottimizzato per le celle, anzi per la cella unica di cui sarebbero composte, e l’utilizzo del litio-ferro-fosfato offrirebbe maggiore sicurezza contro surriscaldamenti se comparato agli ioni di litio più comunemente utilizzati nelle auto elettriche. I sensori rientrerebbero poi tra gli altri componenti chiave, in particolare modo il LiDAR, già in uso su vari modelli e fondamentali nel funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida. In base al report, Apple dovrebbe appoggiarsi a fornitori terzi, tuttavia non viene esclusa la possibilità di progettarseli in proprio. Più concreta è invece la necessità di impianti altrui per la produzione delle macchine, analogamente a quanto già avviene per tutti gli altri dispositivi del colosso guidato da Tim Cook.

C’è anche una data di probabile arrivo, o perlomeno un anno. Si parla del 2024, anche se si parla di un possibile slittamento al 2025 dovuto ai rallentamenti causati dalla pandemia purtroppo tuttora in corso. Secondo Reuters, resta inoltre sul tavolo l’opzione di derubricarlo ancora ad una più “semplice” piattaforma. A prescindere da come andrà, l’autorevolezza della testata e i tempi indicati lo rendono più credibile del 2021 pronosticato dai taiwanesi di Economic Daily News (riportato tradotto in inglese da MacRumors), a meno che non si riveli solo l’anno della prima anticipazione. Nel mondo automobilistico è una prassi consueta anticipare anche di diversi anni i nuovi modelli in arrivo, ma non è nello stile Apple anticipare di così tanto ed è verosimile che l’anno prossimo sarà un altro l’argomento cardine su cui ci si concentrerà.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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