Recensione Technics AZ70, true wireless con ottimo audio

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Nel mercato tecnologico degli anni ’90 c’erano tanti brand che oggi sono spariti o che hanno scelto di ricollocare la loro offerta in un segmento più elevato. La fascia consumer è stata infatti colonizzata dalla produzione cinese, con prezzi che sono diventati via via sempre più bassi. E quando non si può fare la guerra al prezzo l’unica strada è quella di differenziarsi per la qualità. Uno dei marchi che più ricordo nella mia infanzia è Technics, principalmente per merito dei suoi “piatti”: ai tempi non c’era un DJ o aspirante tale che non avesse i “milledue” (SL-1200). Negli anni successivi la produzione del colosso Giapponese Matsushita è stata riorganizzata, decidendo di dare più spazio al nome che era diventato più noto al grande pubblico: Panasonic. Non ho più sentito parlare di Technics fino a qualche mese fa, quando, sondando il mercato per l’acquisto di un giradischi, ho scoperto della rinnovata produzione dei 1200. Attualmente troviamo pochi prodotti a marchio Technics e molti di questi sono destinati al settore dell’alta fedeltà, per cui mi ha stupito ritrovare il logo su un prodotto tipicamente consumer come gli auricolari true wireless.

Ho avuto la possibilità di testare i Technics AZ70 nelle scorse settimane e non vi nego di essere partito con aspettative molto elevate. Iniziamo col dire che la confezione si presenta bene e mostra con la giusta enfasi i prodotti all’interno, ma la disposizione a strati non mi è piaciuta dato che rende poco visibili ed accessibili degli elementi importanti come i gommini nelle varie dimensioni. Questi sono in buon numero dato che troviamo 4 coppie oltre a quella di misura M già installata.

La custodia è bella con la sua finitura in metallo spazzolato in cima ed il logo Technics, ma presenta delle criticità. Intanto è parecchio voluminosa in tutte e tre le dimensioni, quindi in tasca sta male come la metti la metti. In più ho trovato un po’ troppo sottile il coperchio, che però si apre e si chiude comodamente.

Gli auricolari sono disposti in modo tradizionale all’interno, ovviamente tenuti da piccoli magneti, ma sono parecchio separati tra di loro, cosa che rende più agevole la presa. Si accendono da soli appena si indossano e parte il primo pairing, mentre per i successivi si deve tenere premuta l’area soft touch per circa 7 secondi.

Il corpo è arrotondato e per gran parte di plastica, mentre la superficie esterna piatta ha una finitura metallica. C’è poi il classico cilindretto sporgente delle in-ear con il gommino alla fine. Sono piuttosto pesanti ma con il gommino della giusta dimensione risultano stabili nell’uso quotidiano.

Sono anche certificati IPX4, quindi adatti per sopportare il sudore, ma nella corsa o altre attività fisiche tendono sempre a spostarsi perché il grosso del peso è sull’esterno. Appena indossati sono abbastanza comodi ma con il passare dei minuti si avverte la loro presenza e nelle sessioni più prolungate affaticano un po’ le orecchie.

L’abbinamento è molto rapido e funziona anche bene il passaggio da singolo auricolare a doppio, infatti se ne usiamo uno ma aggiungiamo anche il secondo va in sincrono in pochi istanti dopo aver emesso un breve suono. Non c’è un sensore per la pausa automatica quando li togliamo ma c’è lo standby automatico che si può attivare dalle impostazioni dell’app companion Technincs Audio Connect.

I controlli touch sono piuttosto semplici ma abbastanza completi. Su entrambi gli auricolari il tocco singolo ha lo stesso effetto di play/pausa mentre il tocco prolunga a destra alterna i vari stati di riduzione del rumore e quello a sinistra attiva l’assistente vocale dello smartphone. Volendo si può anche associare ad un account Alexa se lo si preferisce. I tocchi doppio e triplo sull’auricolare destra servono per andare avanti e indietro di una traccia mentre sul sinistro ci permettono di cambiare il volume. Insomma, c’è tutto quello che serve sostanzialmente. Una cosa che non mi è piaciuta molto è che quando si attiva un comando e si avverte un suono di conferma nell’auricolare, si sente solo in quello che si è toccato abbassando leggermente il volume, mentre l’altro continua per un istante a far sentire la musica normalmente. Non è un problema ma è un dettaglio poco curato che si nota.

Per la connessione a basso bitrate si usa il classico SBC mentre ci si appoggia ad AAC per salire un po’, ovvero fino a 256kbps secondo lo standard in questione. Quindi mancano aptX HD e anche LDAC, una scelta che non influenzerà minimamente gli utenti Apple visto che non si usano su Mac e iPhone, ma potrebbe essere limitante sulla carta per gli utenti Android. Una strana scelta che onestamente non mi aspettavo. Va però detto che con le sorgenti tipiche da smartphone è un’impresa più che ardua distinguere tra AAC e aptX HD, mentre il vantaggio di LDAC con audio lossless si riesce più facilmente ad apprezzare se si ha un buon orecchio.

Quindi parliamo un po’ della resa audio, che poi è l’aspetto più convincente nelle Technincs AZ70. Vi dico subito che il volume è forte ma non fortissimo e questo non per limiti dei driver, che anzi sono da ben 10mm, quanto per la scelta di mantenere un sound sempre molto controllato. Per dire: gli AZ70 a volume massimo suono più o meno come gli AirPods Pro all’85%, però la qualità audio è proprio di un altro livello.

Preciso subito una cosa, però: disattivando completamente il “controllo suono ambientale” l’audio delle AZ70 risulta parecchio più freddo e scarico, soprattutto sulle basse frequenze. Per avere una migliore resa si deve attivare la cancellazione del rumore, che dà molta più spinta e corpo al suono, cosa che rimane valida anche con la modalità suono ambientale. Tant’è che personalmente ho proprio tolto l’opzione off tra quelle alternabili con la pressione prolungata sull’auricolare destro e scelgo solo tra noise cancelling ed ambient. Il primo va ad attutire i rumori di fondo in modo accettabile, ma non fa miracoli anche alla massima intensità, mentre il secondo serve per far passare la voce dall’esterno, cosa che gli riesce piuttosto bene. Faccio notare che in modalità di riduzione del rumore non sono comode da usare solo come isolamento acustico in quanto senza musica si avverte distintamente un leggero fruscio che, dopo un po’, intontisce.

Ma torniamo al piatto forte, cioè l’audio. Avevo inizialmente tentato un confronto con gli AirPods Pro giusto per fornire un riferimento di massima, ma ho dovuto desistere. Come ho detto nella recensione, gli AirPods (Pro inclusi) suonano forte e abbastanza bene per auricolari di quel genere ma i loro pregi sono altri, ovvero la comodità, la semplicità d’uso, l’autonomia, la dimensione e l’efficienza del case. Se però provate a sentire lo stesso brano sui Technics e poi sugli AirPods Pro vi sembrerà di passare dalla resa di una cassa acustica a quella di un megafono di carta. È tutto più caotico, sovrapposto ed impastato, mentre ritornando sugli AZ70 sarà come togliersi i tappi dalle orecchie. Veramente, non c’è confronto. Anche chi non capisce un tubo di audio se ne accorgerebbe subito.

I Technics AZ70 hanno un bellissimo sound, fresco e vivace, ma al tempo stesso pieno, robusto e sostenuto da frequenze basse riprodotte con ottima spinta e al tempo stesso moderate nella resa. Mi sono piaciute così tanto che mi sono ritrovato anche ad attivare la modalità audio “Potenziamento bassi”, una cosa che di norma evito come la peste ma che qui è possibile perché si mantiene un ottimo controllo pure a volume elevato. Questo perché non si tratta dei soliti bassi fuori scala esasperati dall’elettronica, ma c’è proprio la ciccia e si sente. Sulle medie si comportano altrettanto bene, restituendo con un buon livello di dettaglio tutti i colori della melodia in modo convincente e con un’apprezzabile separazione degli strumenti. Davvero belle le frequenze alte e medio-alte, che conferiscono al sound una maggiore apertura e la giusta freschezza, senza essere troppo fredde o analitiche. In sintesi: mi sono piaciute molto.

A memoria mi ricordavano un po’ i Sony WF-1000XM3, che spesso uso come riferimento tra gli auricolari true wireless sul fronte della qualità audio, ma devo ammettere che questi Technics suonano meglio. E non intendo per una questione di gusto, suonano semplicemente meglio. I Sony a confronto sono un po’ vuoti sulle basse frequenze e il suono risulta più scarico e metallico. Diciamo meno piacevole. Non vi sto a fare il confronto tutti gli auricolari true wireless che ho provato ma vi dico che questi Technics AZ70 sono sicuramente tra i più convincenti. In alcuni momenti lo stage è tanto ampio da dimenticarsi che la sorgente è così piccola e diventano trasparenti, come se il suono provenisse tutto intorno a noi e la voce è ben separata al centro.

Ma passiamo ad un lato negativo fastidioso: la batteria. Dalla carica massima si riesce ad ascoltare musica per circa 5h con un volume intorno al 60% ed è un buon risultato. Inoltre la custodia riesce a ricaricare gli auricolari completamente per tre volte. Il problema è il battery drain: se si lasciano per una settimana spente si ritrovano a secco. Finora ho già ricevuto un aggiornamento firmware che però non sembra aver migliorato molto questo aspetto, mi auguro che posso arrivare un fix in futuro perché può risultare sconveniente.

Conclusione

Voto 4/5Sono molto reticente nello scomodare il termine “alta fedeltà” quando non c’è un cavo e ci si affida all’elettronica per alterare il suono al fine di ridurre i rumori ambientali. Non sono nemmeno un purista o un audiofilo, poiché capisco la comodità del Bluetooth ed apprezzo anche una riproduzione non esattamente lineare se riesce a contrastare i limiti oggettivi di un prodotto simile. Detto questo, i Technics AZ70 sono tra i pochi auricolari true wireless che si ascoltano con vero piacere. In fin dei conti non è neanche esagerato il prezzo di listino di 279€, anche se chiaramente ha senso aspettare un buono sconto (vi consigliamo di seguire il nostro canale Telegram delle SaggeOfferte).

A livello di ergonomia non sono i migliori auricolari che io abbia provato ma va detto che con driver da 10mm e la camera di controllo acustico di cui dispongono, le dimensioni ed il peso si possono considerare una naturale conseguenza della qualità audio. Per altro non sono neanche troppo scomodi se non si fa attività fisica. Il Bluetooth è stabile, si sincronizzano bene e i controlli sono piuttosto completi. Alla fine gli unici veri difetti che ho riscontrato sono la dimensione del case e il battery drain. Per quest’ultimo, tra l’altro, un aggiornamento firmware potrebbe dimostrarsi risolutivo. Consiglio i Technics AZ70 a chiunque voglia un paio di auricolari true wireless che suonino davvero bene.

PRO
PRO Driver grandi e potenti
PRO Bassi corposi e definiti
PRO Buona separazione melodica
PRO Frequenze alte ricche e calde
PRO Sufficientemente comode e stabili
PRO Tanti gommini per ogni orecchio
PRO Controlli completi
PRO Equalizzazione tramite l’app
PRO Funzionalità di localizzazione

CONTRO
CONTRO La batteria del case si scarica da sola
CONTRO Senza musica la riduzione del rumore introduce un fruscio evidente
CONTRO Il case è particolarmente voluminoso

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.