CES 2021, si accende la battaglia nel settore mobile tra Intel, AMD ed NVIDIA

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Continuano gli annunci dal CES 2021 di Las Vegas, che in realtà si svolge in versione virtuale per i motivi che purtroppo tutti sappiamo. Nelle ultime ore si sono susseguiti annunci dai tre principali chipmaker, ovvero AMD, Intel ed NVIDIA (più Samsung, di cui però avremo possibilità di riparlare tra due giorni, quando arriverà una presentazione che metterà subito pepe al 2021 nel settore smartphone). Tutti sono rivolti soprattutto al settore mobile: per proseguire verrebbe da usare la consueta frase “iniziamo dall’azienda di Santa Clara”, se non fosse che tutte e tre hanno ubicazione lì, pertanto inizieremo in ordine di uscita e la prima ad aver svelato le sue carte è stata Intel.

Oggi sono stati introdotti ulteriori processori della famiglia Tiger Lake, già introdotta lo scorso anno per le fasce a basso consumo. In realtà si tratta del primo lotto relativo alla serie H, con le più alte prestazioni: il rollout odierno riguarda le varianti con TDP (Thermal Design Power) tra i 28 e i 35 W, tutti dotati di 4 core e 8 Thread mediante l’uso del consueto HyperThreading nonché di GPU integrate Iris Xe. Il più carrozzato è Core i7-11375G Special Edition, con cache da 12 MB, una frequenza base di 3 GHz in configurazione 28 W e 3,3 GHz in quella da 35 W; in Turbo, si può arrivare ad un massimo di 5 GHz su singolo core, mentre sfruttandoli tutti e 4 la frequenza più spinta è di 4,3 GHz. Subito sotto si colloca il Core i7-11370H, considerabile a tutti gli effetti una variante leggermente meno spinta nei contesti intensivi: l’unica differenza è nel Turbo single-core che si ferma a quota 4,8 GHz. La base è attualmente costituita dal Core i5-11300H, che presenta una cache più ridotta, da 8 MB, e anche frequenze inferiori con una base di 2,6 GHz a 28 W o 3,1 GHz a 35 W e i valori Turbo in single-core e 4-core rispettivamente di 4,4 e 4 GHz.

Come abbiamo già detto, questo è solo il primo dei due lotti, con la serie che vedrà il completamento tramite le versioni con 8 core e TDP massimo di 45 W. Guardando già al futuro, Intel ha anche svelato alcune caratteristiche della prossima microarchitettura, Alder Lake. Essa beneficerà di un processo a 10 nanometri ulteriormente rifinito (in attesa di passare a quelli minori, in scia a quanto già fatto da AMD, Apple e altre rivali) e introdurrà anche sulle linee principali di processori una tecnologia analoga a quella big.LITTLE/DynamIQ di ARM, con core ad alte prestazioni che si affiancheranno ad altri più votati all’efficienza energetica. L’iniziativa coinvolgerà sia le linee desktop sia mobile. Se ne riparlerà nel secondo semestre dell’anno, nel frattempo più a breve proprio ritornando sui desktop è stato dato un assaggio di Rocket Lake-S, che vedrà nel Core i9-11900K il suo top di gamma, 8 core e 16 thread con una frequenza Turbo massima su singolo core di 5,3 GHz. L’incremento totale dichiarato nel rapporto IPC (istruzioni per clock) sarà del 19%. Saranno supportate le memorie DDR4-3200, così come il bus PCI Express 4.0, mentre il comparto grafico integrato sarà a cura dei chip Xe. Purtroppo queste CPU non godranno di novità nel processo produttivo, che resterà a 14 nm. Maggiori informazioni sulla lineup di lancio verranno fornite in primavera.

AMD non è rimasta a guardare, tuttavia, e ha già la risposta pronta all’offensiva Tiger Lake: fanno il loro debutto le versioni Mobile dei Ryzen 5000. Proprio come i processori desktop, sono basati sulla microarchitettura Zen 3 introdotta alla fine dello scorso anno. Anche qui ritroviamo tre fasce energetiche principali, con TDP di 15, 35 e 45 W, mentre la grafica integrata resta almeno ancora per una tornata la collaudata Radeon Vega (nei prossimi mesi faranno intanto il loro debutto le GPU mobile dedicate basate sulla nuova RDNA2). Iniziando da quelli più spinti, troviamo 4 configurazioni: al vertice si collocherà Ryzen 9 5980HX, 8 core/16 thread con cache da 20 MB e frequenza base di 3,3 GHz in grado di salire fino a 4,8 in Boost. Subito sotto andrà il Ryzen 9 5900HX, che ha dati molto simili e si differenzia solo per un Boost inferiore, che arriva a 4,6 GHz. Si passa quindi al Ryzen 7 5800H, con clock base di 3,2 GHz e Boost massimo di 4,4. Chiude la serie a 45 W il Ryzen 5 5600H, l’unico a 6 core (con 12 thread) del gruppo, dotato di frequenza base di 3,3 GHz con picco in Boost a 4,2.

Le stesse configurazioni si ripetono a quota 35 W col suffisso “S” e scendono solamente le frequenze base: i Ryzen 9 5980HS e 5900HS calano a 3 GHz, mentre il 7 5800HS a 2,8 GHz e il 5 5600HS (sempre hexa-core, come la variante più spinta) a 3 GHz. I modelli U a 15 W comprendono invece il Ryzen 7 5800U, 8 core/16 thread con frequenze di 1,9 GHz base e 4,4 GHz Boost, e il 5 5600U, 6 core/12 thread 2,3/4,2 GHz. Menzioniamo nella stessa fascia tre ulteriori CPU, che però sono basate su Zen 2: Ryzen 7 5700U, 8 core/16 thread 1,8/4,3 GHz; Ryzen 5 5500U, 6 core/12 thread 2,1/4 GHz; Ryzen 3 5300U, 4 core/8 thread 2,6/3,8 GHz. I portatili basati sui nuovi processori arriveranno a partire da febbraio.

Si chiude con NVIDIA, che ha espanso la serie GeForce RTX 30. Lato desktop, a febbraio debutterà la RTX 3060, destinata alla fascia media. Prevede 3584 core CUDA, che generano sino a 13 TFLOPS nelle elaborazioni shader, 101 in quelle Tensor/AI e 25 nel Ray Tracing; la memoria dedicata è di 12 GB, GDDR6 con bus da 192 bit, e il TDP previsto è di 165 W. Al momento è noto solo il prezzo americano, sui $329. Le GPU RTX 3080, 3070 e 3060 sono in fase di lancio anche sui portatili, mantenendo gran parte delle caratteristiche già viste nelle controparti per computer fissi. Con l’occasione è stato annunciato l’arrivo su tutta la gamma, previo aggiornamento driver e scheda madre compatibile, della tecnologia Resizable BAR che permetterà al processore di usufruire al bisogno anche della memoria VRAM in aggiunta a quella di sistema, ricalcando quanto già introdotto da AMD nelle ultime Radeon e in questo caso estendendo il supporto pure ai chip Intel.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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