Lexar Jumpdrive Fingerprint F35, la pendrive protetta con l’impronta

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Pendrive. Quando i modem si collegavano ad Internet a 56K erano decisamente più utili rispetto ad oggi. Con una buona connessione riusciamo a condividere diversi GB in pochi minuti e i servizi cloud fanno il resto. La maggior parte di quelle che adopero attualmente contengono le installazioni dei sistemi operativi principali, che ho catalogato in una sorta di mazzo numerato. Continuo però a preferire le pendrive quando ho bisogno di portare con me alcuni dati in sicurezza, soprattutto se devo utilizzarli dove potrebbe non esserci una connessione attiva e veloce. Le pendrive sembrano tutte piuttosto simili ma in realtà non è così. A parte che si trovano ancora dei modelli USB 2.0 in circolazione, bisogna considerare che possono essere più o meno veloci e che alcune sono più robuste di altre, sia sul piano fisico che elettronico. E poi ci sono quelle con funzioni speciali, come la Lexar Jumpdrive Fingerprint F35.

La pendrive in questione ha una caratteristica particolare: un lettore d’impronte biometrico. Ne avevo viste di simili in passato ma non ne avevo mai provata una. Il blocco principale è un unico blocco di metallo davvero robusto, che dà l’idea di essere indistruttibile. L’unico elemento in plastica è una sorta di cappuccio scorrevole nero che serve a coprire e scoprire il connettore USB.

Ma veniamo subito alle note dolenti: il software di inizializzazione non è disponibile per macOS. Ci sono rimasto davvero male all’inizio, perché avevo letto che funzionava sia su PC che su Mac, ma in realtà l’informazione è corretta poiché Windows serve solo per la prima inizializzazione e la registrazione delle impronte.

Collegandola al computer appare una unità in sola lettura con il setup e da qui potremo creare un utente amministratore registrando l’impronta. Subito dopo si può decidere se allocare tutto lo spazio nell’area protetta oppure partizionarlo lasciandone una parte pubblica. Io ho provato il modello da 64GB ed ho mantenuto 16GB con libero accesso. È anche possibile creare altri utenti se lo si desira, ognuno con la propria impronta.

Si deve inizializzare su Windows ma poi funziona sia su macOS che iPadOS

Completata la procedura la pendrive potrà essere usata senza problemi anche su macOS, poiché è essa stessa a determinare se attivare o meno l’unità protetta. Quindi si collega e appare subito l’area pubblica ma in qualsiasi momenti si può poggiare il dito nell’apposito spazio per sbloccare anche quella protetta. E la cosa funziona perfettamente anche su iPadOS tramite l’app File.

La velocità di lettura è molto buona, quella di scrittura un po’ meno, nel senso che non è al pari delle più veloci pendrive in circolazione, ma rimane comunque buona per l’utilizzo tipico di un prodotto simile.

Conclusione

Ci sono due cose che non mi piacciono nella Lexar Jumpdrive Fingerprint F35: il fatto che non si possa inizializzare su macOS e che rimane la partizione in sola lettura con il software di installazione. Si tratta di un dispositivo di sicurezza e salvaguardia, per avere sempre con se tutto il necessario per operare cambiamenti nella configurazione, ma avrei preferito evitarlo. Anche perché se si crea pure la partizione pubblica si vedranno tre unità ogni volta che si collega al computer e si dovranno disattivare tutte e tre per una rimozione sicura. Comunque su macOS non è molto complicato, basta selezionarle tutte e tre sulla scrivania e premere ⌘E una sola volta. Per il resto ho apprezzato molto sia la costruzione che l’efficacia nel rilevamento dell’impronta ed ho iniziato ad inserire all’interno alcuni documenti personali che preferisco tenere lontano dal cloud ma sempre disponibili. Ultima considerazione: sui portatili Apple si deve usare un adattatore da USB-C a USB-A, ma questa non è una novità.

❤️Lexar Jumpdrive Fingerprint F35 64GB

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PRO
PRO Costruzione ottima
PRO Riconoscimento rapido ed efficace dell’impronta
PRO Possibilità di suddividere lo spazio tra pubblico e sicuro
PRO Una volta configurata su PC funziona anche su Mac e iPadOS
PRO Si possono creare più utenti con differenti impronte

CONTRO
CONTRO Manca il software di setup per Mac

DA CONSIDERARE
DA CONSIDERARE Rimane sempre l’unità in sola lettura con i file di setup
DA CONSIDERARE Non si possono configurare più impronte per lo stesso utente
DA CONSIDERARE Sui portatili Apple serve un adattatore da USB-C

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.