Si torna a parlare di visori Apple: realtà virtuale (forse) nel 2022, occhiali AR più avanti

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A volte ritornano. Specialmente se si tratta di rumor, siamo spesso nel campo del “sempreverde”: indiscrezioni che si rincorrono, finché non diventano realtà oppure trovano una secca smentita. L’argomento realtà virtuale/aumentata in Apple sembra essere rientrato in auge, dopo alcuni mesi di relativa calma piatta – le ultime grosse soffiate risalivano allo scorso maggio. A tornare sull’argomento è il solito Mark Gurman, che abbiamo già visto molto attivo negli ultimi giorni, e la sua storia sinora ci ha dimostrato che parla quasi sempre a colpo sicuro.

Nel suo report, il giornalista di Bloomberg parla dei progressi in quel di Cupertino nell’ambito AR/VR. Del resto, alcuni li vediamo pubblicamente, sotto forma di funzionalità dedicate in iOS o attraverso acquisizioni di società attive nel settore. Quelli che al momento non possiamo vedere sono i visori, in pieno sviluppo. Si parla di due modelli: il primo set, in fase più avanzata, non sono gli occhiali Apple bensì dei dispositivi in realtà virtuale, analoghi a quelli di Facebook Oculus. Agli occhi dell’utente, essi offriranno un ambiente 3D per la fruizione di contenuti e il gioco; è prevista anche la presenza di componenti dalla realtà fisica, catturati da videocamere frontali, per poi essere trasposti all’interno dell’interfaccia virtuale. Le videocamere si occuperanno anche del rilevamento dei gesti, una delle due forme principali di input insieme alla voce, e si starebbe implementando un sistema di riconoscimento che “interpreterebbe” le gestualità di scrittura compiute con la mano per aria convertendole in testo.

Lo sviluppo non sarebbe rose e fiori, anzi Apple starebbe incontrando diversi ostacoli sul suo percorso. Il primo è relativo all’hardware: i visori sarebbero dotati di un SoC dalla potenza persino maggiore degli M1 che abbiamo conosciuto ed apprezzato nei recenti Mac, al fine di gestire efficacemente sia i contenuti elaborati sia lo schermo, la cui risoluzione secondo le fonti di Gurman batterà quelle dei visori attualmente in commercio. Si tratta di un cambiamento rispetto ai passati rumor, in cui si parlava di un prodotto più dipendente da un iPhone abbinato per svolgere le principali operazioni; a spingere la dirigenza cupertiniana su un altro percorso pare sia stato Jonathan Ive, prima della sua fuoriuscita da Apple. La scelta di puntare su un device indipendente tuttavia presenta lo svantaggio di richiedere la presenza di una dissipazione attiva, con prevedibili conseguenze in termini di ingombri nei prototipi iniziali. Le cose sarebbero migliorate, anche qui però non senza un rovescio della medaglia. Per ridurre le dimensioni, Apple avrebbe rivisto il design del dispositivo, sfruttando il tessuto come materiale principale ma soprattutto rimuovendo quegli elementi che nelle soluzioni rivali ne consentono l’utilizzo anche con gli occhiali da vista. Al loro posto, verrebbe data la possibilità d’implementare lenti con prescrizioni direttamente sopra il vetro dello schermo. Ciò però comporterebbe la necessità di rispettare le diverse regolazioni sanitarie a riguardo in vigore nei vari Paesi, nonché lo studio di una modalità di vendita efficace per le lenti negli Store. C’è poi il discorso software, con discussioni in corso sulla creazione di un App Store dedicato e la realizzazione di contenuti dedicati.

N301, questo è il nome in codice, sarebbe a buon punto e potrebbe arrivare entro il prossimo anno. Non è ancora giunto il via libera definitivo alla produzione, dunque qualsiasi piano potrebbe ancora cambiare. Di certo la pandemia ha scombussolato non poco i piani, aggiungendosi alle soprammenzionate difficoltà – la preponderanza dello smart working rallenta il lavoro degli ingegneri, potendosi recare meno spesso nei laboratori, e anche i test di usabilità risentono delle misure di contenimento. Ad ogni modo si tratterebbe di un primo prodotto, più per mettersi in mostra che per sbancare il settore. Si tratterebbe di un dispositivo molto di nicchia, sulla scia del Mac Pro, non destinato ai grandi volumi e dal prezzo molto più alto di quelli dei visori ora in vendita. L’obiettivo finale resta la realizzazione degli Apple Glasses veri e propri, nome in codice N421, concettualmente vicini a modelli come i Microsoft Hololens e che si concentreranno più sulla realtà aumentata, col compito di portare questa tipologia di esperienze all’utenza mainstream. Ma per quelli ci vorrà ancor più tempo: il loro sviluppo sarebbe ancora a poco più delle prime battute.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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