Due mesi con MacBook M1: considerazioni e consigli

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Manuel Riguer, Gianluca Erbinucci, Alessio Soraci, Roberto D'Orta, Giovanni Pepe, Giorgio Gullotti.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Il tempo passa, il tempo vola… no, quella era un’altra storia. Dopo due mesi trascorsi a testare ed usare regolarmente i nuovi Mac con M1, ho pensato di parlavi un po’ della mia esperienza, condendola con qualche informazione e consiglio. Ho girato un video ieri sera in cui ne ho parlato un po’ senza un copione,  partendo dall’idea di essere breve e senza riuscirci, come di solito mi accade. Qui vorrei provare a stilare un elenco sintetico, se poi vi va potete anche ascoltare la chiacchierata in fondo al post.

Il MacBook Air è il migliore

Il Mac mini e il MacBook Pro sono i computer che riescono a sfruttare al meglio il potenziale del SoC M1. Tuttavia la macchina più interessante, per me, è l’Air. Per la prima volta abbiamo un computer fanless che va benissimo, in cui le prestazioni non sono troppo sacrificate. Sotto stress rende di meno, questo è chiaro, ma perde meno lui di un MacBook Pro 16″ i9, con tutto che lì ci sono due belle ventole. Questo è il vero scarto che offre oggi la tecnologia Apple Silicon rispetto Intel ed AMD, ed è il motivo per cui si distingue da tutto il resto.

L’ago della bilancia

La verità è che tra Air base e Pro 13″ attuale, la differenza rimane esigua. C’è e si può vedere nei benchmark così come nelle attività più impegnative, ma il punto è un altro. Quello che puoi fare attualmente con il Pro lo puoi fare anche con l’Air, e quello che non puoi fare con l’Air non puoi farlo neanche con il Pro. Nel mio caso un montaggio video con Final Cut lo faccio con entrambi, giusto un po’ più lento nell’esportazione su Air, mentre per Premiere e Resolve ho difficoltà su tutti e due per il fronte GPU. Quindi si tratta di scegliere se per noi sono più importanti quei pochi minuti risparmiati ogni tanto o avere una macchina più leggera e completamente silenziosa (oltre che più economica).

L’attesa che premia

Chi ha bisogno di prestazioni superiori non risolverà partendo dal Pro o dal Mac mini e aggiungendo RAM. I vantaggi che si ottengono si vedono ogni tanto, ad esempio nella gestione di librerie fotografiche, ma rimangono non così impattanti. Inoltre si vedono ugualmente anche su Air. Questo mi fa ribadire ancora una volta che l’Air è la migliore soluzione ad oggi e al tempo stesso ricordarvi che non è la soluzione per tutti. Chi ha bisogno di una scheda grafica potente deve solo aspettare. Da qui a giugno sono attesi due nuovi MacBook Pro più potenti, costeranno di più ma saranno adatti a quegli usi che oggi non soddisfa nessun Mac con M1 (video sui MacBook Pro 14/16).

L’attesa che non serve

Se invece vi serve un computer per uso generico con saltuari utilizzi in ambito produttivo con app ottimizzate, attendere non serve. L’attuale Air non è solo molto più veloce del precedente ma supera in scioltezza pure i Pro Intel per tali attività. Sappiamo che Rosetta 2 fa girare benissimo la maggior parte delle vecchie app Intel non ancora ottimizzate per Apple Silicon, seppure queste ultime siano ormai in buon numero. Però ricordate che alcune possono non partire neanche tramite l’interprete, dunque verificate sempre prima se quelle che vi servono per lavoro funzionano (su questo sito o sui siti dei produttori). Con l’ultima versione di Parallels si riesce a far girare anche Windows in virtualizzazione nativa. Non è come Boot Camp ma la versione ARM va veloce e offre l’emulazione interna per le app x86 che è decente.

Una transizione efficace

Le prime generazioni di nuovi prodotti spesso hanno problemi. Con questi Mac ho sentito di saltuari difetti su batteria e schermi, ma per un totale di tre persone tra tutte quelle che conosco e che mi contattano quotidianamente. Onestamente, potevano essere molti di più. Se sono queste le proporzioni direi che Apple ha fatto un grande lavoro sul fronte hardware dato che questi computer sembrano già molto affidabili. I problemi che ci sono sono per lo più lato software e si chiamano Big Sur. Con questa versione di macOS Apple ha dapprima creato problemi con il Bluetooth, oggi quasi completamente risolti, e poi ha fatto perdere la possibilità di usare schermi esterni 4K @ 60Hz via USB-C. All’inizi0 sembravano problemi dei Mac con M1 ma ho testato in prima persona e ricevuto tantissime segnalazioni di utenti che mi certificano che tali difetti sono apparsi anche sui Mac Intel “grazie” a Big Sur.


Insomma, io ho preferito il MacBook Air nella versione 512GB/16GB e nel video ho spiegato perché. Però ad oggi ritengo che il migliore da prendere sia il modello base, perché alla fine le prestazioni sono quelle e si risparmia, avendo poi la possibilità di fare un upgrade più facilmente in futuro. Su questo devo registrare un altro vlog, poiché ci sono molte cose da dire a cui tanti non pensano e rischiano di sprecare soldi. Comunque vi invito a vedere le recensioni dei singoli Mac M1 che ho testato, sempre se non l’avete già fatto. Le metto in ordine di uscita poiché spesso i discorsi proseguono e vengono approfonditi da un video al successivo.


Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.