Recensione Zoom F2, il registratore audio tascabile che non “clippa”

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Non è un mistero che la registrazione di un audio di qualità sia tra i principali incubi di un videomaker. I due settori sono complementari ma è facile che ci si interessi più dell’immagine, curando l’ambientazione e le luci, spendendo tanto in fotocamere ed obiettivi, per poi catturare il suono in modo approssimativo. E questo è un gran peccato, poiché il suono ha un ruolo fondamentale per la buona riuscita di un video. La cosa più difficile da far comprendere è che non basta acquistare un buon microfono per avere un buon audio:

  1. differenti situazioni di ripresa richiedono microfoni differenti
  2. per la massima qualità può convenire una registrazione su supporti esterni invece che diretta in macchina
  3. negli eventi live è indispensabile una seconda traccia di backup

Con il tempo ci si accorge che per rispondere a questi tre punti serve esperienza e molta più attrezzatura di quanto si immagini. Già solo per i microfoni, ci sono situazioni in cui basta uno shotgun direzionale montato sulla camera, altre in cui è necessaria una registrazione stereofonica ed altre ancora in cui servono uno o più lavalier sui soggetti che parlano. Ed è proprio su quest’ultima situazione che mi vorrei concentrare oggi parlandovi dello Zoom F2.

Quando si deve registrare il parlato, che sia per un’intervista, un vlog personale sul proprio canale YouTube, un documentario o persino un matrimonio, può essere preferibile l’impiego di un lavalier, “microfonando” direttamente il soggetto. Questa pratica ha tutta una serie di vantaggi, non ultimo quello di ridurre l’influenza negativa di un ambiente non trattato acusticamente. Si può collegare il lavalier direttamente in camera ma è sicuramente preferibile utilizzare un registratore separato, effettuando poi la sincronizzazione in fase di montaggio. Per essere veloci esistono soluzioni pratiche come il Rode Wireless GO, che può mandare l’audio catturato da un lavalier direttamente alla camera a distanza, ma ha i suoi limiti in termini di qualità. Si ottiene subito la traccia audio nel video ed è perfettamente sincronizzata, dunque il lavoro di montaggio è facile, tuttavia la trasmissione wireless fa perdere sempre qualcosa, può essere soggetta ad interferenze e con il collegamento in camera si appoggia al suo preamplificatore, che di norma non ha la pulizia di un registratore audio dedicato. Senza considerare che poi la traccia audio viene memorizzata nel file video e spesso viene compressa, andando a deteriorarsi. In molte condizioni la praticità vince sulla qualità e non lo considero di per sé un errore, ma se si vuole ottenere il massimo è sicuramente consigliabile seguire altre strade.

Ed è qui che ci viene in aiuto lo Zoom F2. Questo registratore si aggancia direttamente sul soggetto e consente di registrare l’audio del lavalier su una SD interna. Fin qui, penserete, nulla di nuovo. Tuttavia i vantaggi offerti dalla nuova soluzione di Zoom sono tanti ed uno dei più importanti è che registra l’audio in virgola mobile a 32-bit. A breve approfondiremo questo aspetto, ma iniziamo a conoscere il prodotto dall’esterno.

Piccolo, leggero, ma anche delicato

In dotazione con lo Zoom F2 troviamo due batterie mini stilo, un lavalier con tre spugnette antivento ed una clip per attaccarlo agli indumenti. L’unica cosa che manca per iniziare ad utilizzarlo è una microSD. Il registratore è davvero compatto, senza dubbio il più piccolo che mi sia capitato di vedere, ma la costruzione lascia a desiderare. È quasi tutto in plastica e lo sportellino del comparto batterie è così sottile che sembra di romperlo ogni volta che si apre. Anzi, dopo un po’ il mio ha perso un piccolo pezzo anche se si chiude ancora.

L’unica parte in metallo è in alto, dove si trovano le porte di connessione. Qui abbiamo l’ingresso per il microfono e l’uscita cuffie, entrambe filettate per bloccare il cavo in sicurezza. C’è poi anche la porta USB-C che si usa per collegamento e alimentazione.

Sul retro c’è una clip di metallo larga e comoda per attaccare il registratore agli indumenti. Da notare che Zoom ne ha realizzato anche una versione bianca così da offrire un miglior mimetismo a seconda dell’abbigliamento utilizzato.

Sul fondo si trova lo sportellino per la microSD, nel cui slot ho inserito una Sandisk Extreme da 64GB. Dovendola acquistare si può tranquillamente optare per tagli di memoria inferiori dato che 1 minuto occupa circa 10MB e con 64GB si registrano oltre 100 ore di audio.

Dura il giusto

L’autonomia con le tradizionali batterie alcaline AAA arriva a circa 14 ore di registrazione, mentre con quelle ricaricabili dipende dalla loro capacità. In generale si superano le 12 ore, ma si può anche alimentare il registratore tramite la porta USB-C (anche se non ricaricherà le batterie interne). Per valutare l’autonomia c’è solo un piccolo LED di stato che può essere verde, giallo o rosso: non proprio una segnalazione chiara anche se non è un grosso problema vista la lunga durata e la possibilità di sostituzione rapida delle batterie.

Le opzioni sono al computer

Sempre tramite porta USB-C si può collegare il registratore al computer, cosa che ci darà accesso alla memoria interna ed offrirà la possibilità di configurare il dispositivo grazie all’app F2 Editor (disponibile per Mac e PC). Questa non è necessaria per l’uso ma consente di accedere a tutte le impostazioni, alcune delle quali non controllabili tramite il solo dispositivo. In particolare si può:

  • attivare un filtro low-cut fino a 80Hz
  • regolare il volume di uscita (monitoraggio)
  • scegliere la frequenza di campionamento (44.1 / 48 kHz)
  • determinare il formato per i nomi dei file
  • impostare data e ora copiandole dal computer
  • scegliere il tipo di batterie utilizzate
  • attivare l’auto power off
  • formattare la microSD
  • ripristinare il dispositivo

Serve davvero il Bluetooth?

La versione standard non gestisce il timecode ma esiste una variante con Bluetooth (F2-BT) che supporta la sincronizzazione wireless con un timecode generator. Costa circa 40€ in più ed offre anche la possibilità d’uso tramite l’app F2 Control su smartphone. Sulla carta sembra un ottimo affare ma io ho preso il modello standard e vi spiego perché. Prima di tutto se non si possiede già l’Atomos UItraSync Blue bisognerà comprarlo e costa più dello stesso registratore. Ma la cosa più deludente è l’app F2 Control, in quanto fa poco più che replicare i comandi fisici dello Zoom. Non elenca i file già registrati in memoria, non li può riprodurre e neanche consente di monitorare l’audio in tempo reale o formattare la SD. Per giunta si può connettere ad uno solo F2-BT per volta, quindi non è utile neanche per sincronizzare più microfoni in un dialogo. Insomma, a meno che non migliorino questo aspetto la versione Bluetooth mi sembra davvero poco utile.

I vantaggi del 32-bit float

Nella parte frontale dello Zoom F2 sono disposti alcuni pulsanti:

  • + / determinano il volume d’uscita per il monitoring
  • stop / play si usano per riprodurre l’ultima traccia registrata
  • rec serve ovviamente per registrare
  • lo switch esterno consente di scegliere Off / On / Hold (che disabilita rec per evitare interruzioni involontarie)

Come si noterà, manca una qualsiasi forma di regolazione sul guadagno e il motivo è che non serve. Lo Zoom F2 registra in formato non compresso con 32-bit di profondità, quindi l’audio catturato ha un intervallo dinamico elevatissimo, al punto che è praticamente impossibile mandarlo in clipping. Ciò significa che noi possiamo indossare (o far indossare) il microfono e premere rec, senza preoccuparci minimamente del volume: si può gridare o sussurrare, può passare una moto o partire un applauso, in nessun caso l’audio sarà troppo alto o troppo basso.

Come si usa

Anche se il file registrato dallo Zoom F2 è a 32-bit non significa che noi possiamo lavorarlo ed esportalo con le medesime caratteristiche. In genere le tracce audio di un filmato sono a 16-bit, raramente a 24-bit, che sono comune molto meno di 32. Ricordate che stiamo parlando di bit, quindi aggiungendone uno si raddoppiano le combinazioni possibili, che nell’audio si traducono in ampiezza dinamica:

  • 8 bit / 256 livelli (2^8)
  • 16 bit / 65.536 livelli (2^16)
  • 24 bit / 16.777.216 livelli (2^24)
  • 32 bit / 4.294.967.296 livelli (2^32)

La cosa importante da capire è che importando un file audio a 32-bit in un progetto a 16, potremo lavorare solo su una porzione dell’intervallo dinamico complessivo. Questo significa che potrebbero esserci delle parti in cui il volume risulterà troppo basso ed altre in cui sarà troppo alto, andando in saturazione. Ma qui arriva il bello, poiché andando a ridurre il volume delle porzioni fuori scala recupereremo anche quelle informazioni. In sostanza potremmo vederle in clipping sulla timeline ma in realtà le informazioni sono presenti e basta ridurre il volume per farle rientrare nel range dinamico inferiore. Ecco perché sullo Zoom F2 si deve solo premere rec dimenticandosi dei problemi legati al gain fissato in fase di cattura.

Conclusione

Voto 4,5/5Lo Zoom F2 offre una soluzione davvero versatile e sicura per registrare un audio di buona qualità. Il lavalier in dotazione non è dei migliori, manca sia di chiarezza che presenza, ma sono cose che si possono correggere in post-produzione. Ovviamente si può abbinare più avanti un microfono migliore, ma essendo “omaggio” non ci può lamentare. Visto il costo bisogna apprezzare il lavoro di Zoom per rimpicciolire il case e renderne semplice l’utilizzo, motivo per cui non mi lamento per l’assenza di schermi o altre possibili migliorie funzionali sul corpo. L’unica cosa che davvero non mi piace è lo sportellino batteria, esageratemente delicato. Per chi volesse mandare anche l’audio in camera suggerisco di collegare alla sua uscita monitor un trasmettitore wireless, come il Rode Wireless Go.

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PRO
PRO Compatto e leggero
PRO Registrazione audio a 32-bit
PRO Facilissimo da usare
PRO Prezzo molto competitivo
PRO Buona durata delle batterie (sostituibili)
PRO Si alimenta anche via USB-C
PRO Lavalier in dotazione di qualità sufficiente per iniziare
PRO Comodissima la clip “rotativa” per il lavalier
PRO Offre il monitoraggio audio in tempo reale

CONTRO
CONTRO Lo sportellino delle batterie si rompe a guardarlo
CONTRO Non include timecode

DA CONSIDERARE
DA CONSIDERARE La soluzione più economica per registrare audio di questa qualità
DA CONSIDERARE Grazie all’uscita audio si può abbinare ad un trasmettitore wireless
DA CONSIDERARE L’app per la versione Bluetooth è molto limitata
DA CONSIDERARE La versione Bluetooth può abbinarsi ad un timecode generator

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.