HomePod con schermo e videocamera, si inizia a parlarne seriamente

Poco più di una settimana fa su queste pagine commentammo la dismissione del primo HomePod, il modello originale, mai arrivato in Italia ma che nemmeno nel mercato di casa statunitense è riuscito a scaldare particolarmente i cuori degli utenti di smart speaker, compito che invece sta svolgendo meglio l’economico HomePod mini, su cui ora Apple starebbe concentrando tutti i suoi sforzi principali. Nella parte conclusiva di quell’articolo scrissi, ipotizzando quella che a mio avviso sarebbe una necessaria espansione di gamma per tenere il passo con Amazon e Google:

(…) Il vuoto è in parte dovuto alle carenze di Siri come assistente vocale ma è anche commerciale, non avendo uno smart display da contrapporre a quelli concorrenti. Una sorta di HomePod Pro o Max, con uno schermo tra gli 8 e i 10″, da posizionare sulla fascia 199-249€, che darebbe nuovamente ad Apple una proposta di punta ma molto più competitiva. Il software non sarebbe un ostacolo, dato che già ora gli HomePod utilizzano una versione modificata di tvOS, privata ovviamente dell’interfaccia grafica: basterebbe reinserirla sul nuovo dispositivo dando spazio a Musica, Apple TV+ ed Homekit. Arriverà? Difficile nel breve periodo, rumor a riguardo non ne sono usciti.

Non credo abbia letto il mio post nemmeno attraverso il traduttore di Safari, ma se fossi più ingenuo penserei quasi che Mark Gurman abbia preso quella frase come una sorta di sfida: ora ti trovo io il rumor. Ed eccolo arrivato proprio oggi, all’interno di un articolo su Bloomberg dedicato prevalentemente all’HomePod mini. Lo fa verso la fine, menzionando come fosse in programma per il 2022 un’edizione aggiornata dell’HomePod originale, che a questo punto difficilmente arriverà, ma pure i lavori in corso su un modello dotato di schermo e videocamera. Non entra nei dettagli, ma conferma che non si parla di un lancio imminente. Potrebbe arrivare il prossimo anno? A questo punto sembra lo scenario più realistico, anche se più impiega tempo più rischia di lasciare ulteriori quote di mercato alle rivali, che intanto non staranno a guardare. Proprio alcuni giorni fa Google ha rinnovato, a dire il vero senza troppo clamore, il Nest Hub, con funzionalità di monitoraggio del sonno e bassi più potenti (almeno per ora la nuova generazione non è prevista in Italia, dove resterà in vendita il modello già conosciuto).

Come scritto, tuttavia, l’articolo di Gurman si concentrava soprattutto sull’HomePod mini. Per quale motivo? Per una scoperta hardware, che il reporter ha effettuato insieme ad iFixit. All’interno del dispositivo è infatti presente un sensore di temperatura e umidità ambientale, realizzato da Texas Instruments. Esso permetterebbe di determinare lo stato di una stanza e dare l’opportunità all’HomePod mini di regolare automaticamente un termostato collegato tramite HomeKit in modo da effettuare operazioni (di riscaldamento o raffreddamento) per portare l’ambiente alle condizioni desiderate dall’utente. Alcuni modelli di Amazon Echo integrano già un analogo sensore, permettendone l’uso tramite i comandi vocali e le routine di Alexa; almeno per il momento Apple non ha invece abilitato lato software tale funzionalità nel suo smart speaker. Non è la prima volta che caratteristiche hardware “dormienti” vengono scoperte nei dispositivi provenienti da Cupertino, attivate poi in un momento successivo; tutto starà nelle future intenzioni della mela.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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