Nikon Z9: è in arrivo l’ammiraglia mirrorless che mancava

Le abbiamo chiamate MILC, EVIL, DSLM. C’è voluto un po’ prima che la parola “mirrorless” divenisse quella compresa ed accettata da tutti. Dieci anni fa eravamo in pochi ad usarle e ancora meno a credere che si sarebbero imposte sul mercato. La corsa alle senza specchio è iniziata con pochi concorrenti mentre oggi è fin troppo affollata. Negli ultimi anni c’è stata una rapida impennata e tutti i principali brand hanno investito le loro migliori risorse per gareggiare e ritagliarsi un ruolo di primo piano. Quello che manca è una vera ammiraglia, intendo una fotocamera che non solo abbia caratteristiche tecniche da primato ma anche quell’ergonomia che distingue i corpi top di gamma del mondo reflex, come la Nikon D6. Parlo della casa giallo-nera a proposito, perché potrebbe essere lei la prima a portare a casa questo risultato.

Nikon ha annunciato lo sviluppo della sua prima ammiraglia mirrorless con Z-mount, che risponde al nome di Nikon Z9. Il lancio è previsto nel 2021, presumibilmente nella seconda parte dell’anno, ma l’azienda ha voluto anticipare alcune delle sue caratteristiche ed una immagine.

Posso solo dire: era ora! Era ora che si andasse a coprire questo segmento e sarebbe anche ora che altri brand seguissero questa strada. Basta con la storia che le mirrorless sono piccole, sono anni che lo dico. Si poteva usare come claim nel 2010, quando si cercava un motivo, uno qualsiasi, per poterle vendere. Oggi i vantaggi delle senza specchio sono chiari a tutti e tutti sanno che togliere lo specchio riduce solo un po’ la profondità del corpo ma incide poco o nulla sugli obiettivi. Quindi bene che ci siano modelli compatti, sicuramente più di quanto non fosse possibile in passato, ma soprattutto è bene quando i sensori sono croppati. Cosa succede se si produce una mirrorless full-frame piccolissima e poi la si usa tutto il giorno con lunghi teleobiettivi?

Si potevano fare reflex piccole già da tempo, e ne esistono diverse, mentre quelle più voluminose lo sono per un motivo. La Nikon D6 non è grande perché c’è lo specchio, è così perché deve esserlo. I fotografi professionali cui è destinata un’ammiraglia di questo tipo hanno bisogno che sia comoda con obiettivi lunghi e pesanti, di poter scattare in verticale facilmente, di avere una lunga autonomia, più controlli fisici, più porte, ecc.. Certo puoi mettere il battery grip, se disponibile, ma non è la stessa cosa: è meno saldo, non puoi ottimizzare lo spazio per i controlli e il tutto diventa anche più grande perché ci sono due parti accoppiate di chassis in più che non servono in un corpo unico. Inoltre notate come l’impugnatura della Z9 diventi più stretta verso il basso, una cosa che serve per non premere il pulsante di scatto verticale involontariamente.

Sono sicuro che alcuni non condivideranno il mio punto di vista sull’argomento perché preferiscono i corpi piccoli. In effetti ha senso che ci siano modelli compatti con ottime specifiche ma io credo che le fotocamere destinate a questo specifico settore debbano essere come la Nikon D6 e come sarà la prossima Nikon Z9.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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