Tastiere meccaniche per Mac con layout italiano: Varmilo vs WASD

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Maurizio Guerra, Paolo Cinalli, Ivan Dama, Enrico Carangi, Alessandro Tognoni, Massimo Tofanelli, Vincenzo Conigliaro, Marco Alberti, Giuseppe Marino, Fabio Sereno, Mattia Bonoli.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Una delle prime tastiere a membrana che ricordo è quella dello ZX Spectrum: sottile, silenziosa ed economica ma incredibilmente scomoda. Ai tempi non davo molto peso alla struttura delle tastiere, tant’è che ho scoperto solo dopo perché quella del mini computer di Sinclair non mi era piaciuta. Ho scritto su tastiere meccaniche fino ai primi anni del 2000 ma, da un certo punto in poi, quelle a membrana si sono diffuse sempre di più, conquistando gran parte del mercato. Apple ha abbandonato le meccaniche nel 2007, anno in cui è arrivata la prima Wireless Keyboard derivata dai MacBook, e, dato il progressivo affermarsi dei portatili, ho trovato comodo mantenere lo stesso feeling di scrittura anche sul desktop. Così ho dimenticato le tastiere meccaniche ed ho iniziato a riconsiderarle solo qualche anno fa sui PC. Ho avuto qualche Cooler Master, Corsair, Drevo… per lo più tastiere commerciali, diciamo. Ho scoperto solo l’anno scorso il vasto mondo di quelle custom e di qualità superiore, perché hanno iniziato a vedersi un po’ ovunque, soprattutto oltreoceano. A quel punto ho voluto utilizzarle anche su Mac ma ho trovato uno scoglio importante: il layout.

Molti si sono abituati a quello ANSI-US, fino a preferirlo, ma a me non piace. Non guardo quasi mai la tastiera mentre digito, quindi sui tasti potrebbe esserci scritta qualsiasi cosa, però ne manca uno a sinistra della Z (quello con <>) e l’invio dritto lascia spazio ad un tasto nella zona superiore, che spesso premo per errore. Così ho iniziato a cercare tastiere ISO-IT querty per Mac e vi assicuro che non è per niente facile trovarne. Riesco ad usare anche quelle Windows invertendo i keycaps dei modificatori ed utilizzando Karabiner per allinearne il comportamento via software, ma non è una soluzione pulita ed elegante. Dopo innumerevoli ricerche e con l’ausilio degli ottimi video di Riccardo Palombo, ho trovato due brand che realizzano delle soluzioni custom con layout italiano per macOS, ovvero WASD e Varmilo. Credo siano gli unici a farlo ma se ne conoscete altri fatemelo sapere, perché la mia ricerca non è ancora conclusa. Per il momento vi propongo un confronto tra queste due tastiere, valutando pro e contro di ognuna di esse.

Varmilo

Iniziamo dalla Varmilo, poiché è la prima che ho provato. Per ottenere il layout italiano con modificatori adatti a macOS bisogna lavorare su una soluzione custom, scegliendo la dimensione: 65%, 80%, 110%. Qui va a gusti e la mia preferenza è per le 80%, altrimenti note come TKL (Tenkeyless). In sostanza si tratta di tastiere con layout standard ma senza il tastierino numerico. In realtà lo trovo utile e mi piacerebbe averlo, il problema è che con le full-size mi sento decentrato rispetto lo schermo e il mouse si sposta troppo sulla destra, dunque non le trovo comode. Per avere il layout italiano per Mac si deve poi scegliere la prima opzione, ovvero il modello VA88 cablato con dual-OS.

Nella fase di personalizzazione sul sito Varmilo si possono modificare tante cose, come la colorazione delle varie parti della tastiera, la presenza di LED, piedini, serigrafie. Possiamo anche scegliere un colore ed uno switch diverso per ogni singolo tasto. Due cose ho trovato limitanti: la prima è che il colore delle serigrafie deve essere uguale per tutta la tastiera, quindi se scegliamo il nero e poi usiamo qualche tasto con la base scura, praticamente non si legge nulla; la seconda è che mancano alcuni colori utili per i keycaps (in particolare ci sono solo due grigi). Una cosa che mi piace molto è che con il layout per Mac le serigrafie dei tasti funzione hanno le giuste indicazioni, quindi abbiamo la luminosità dello schermo su F1 ed F2, Mission Control su F3 e via discorrendo. Ogni scelta che si fa può incidere sul prezzo finale, quindi non si può valutare un costo standard, ma la mia versione con switch Cherry MX Silent RED e LED bianchi costa $176 + $53 di spedizione per l’Italia con UPS, quindi circa $230. Arriva circa una settimana dopo ma dovete considerare quasi 40€ di dogana. Al cambio attuale ci viene a costare più o meno 230€ considerando il tutto.

La tastiera arriva in una confezione compatta e dotata di copertura antipolvere. Gli accessori sono solo due: lo strumento per togliere i keycaps e il cavo miniUSB. Sul retro si trovano le corsie per farlo uscire da 6 posizioni diverse, così da organizzare il cavo come si preferisce. La tastiera di Varmilo ha una struttura meravigliosa: è robusta, pesante, ben assemblata. Non riuscite a fletterla in nessun modo e se ci provate non sentite neanche un singolo “crack” delle plastiche. Una cosa che non mi piace molto è che la larghezza è di mezzo centimetro inferiore rispetto alle TKL standard, quindi i poggiapolsi saranno sempre un po’ più larghi.

I tasti in PBT sono la cosa che preferisco in assoluto, sia per le ottime stampe a sublimazione che per la copertura porosa e opaca. Sono piacevolissimi sotto le dita, non si macchiano con il sudore e mantengono perfettamente le scritte ed il colore nel tempo. L’esperienza di scrittura è molto appagante, sia per il tasto corposo che per il suono, morbido e ovattato. Solo colpendo con forza si sente un po’ di risonanza della molla.

Il setup avviene direttamente da tastiera, utilizzando alcune combinazioni. Trovate tutto scritto nel piccolo foglietto illustrativo a corredo, la cosa principale da sapere è che premendo Fn + A per 3 secondi si passa alla modalità Mac e con Fn + Esc si effettua un ripristino alle impostazioni di base. Una volta configurata per l’uso su macOS, tutti i tasti funzione avranno il loro comportamento standard, anche quelli per la musica o la luminosità dello schermo. Se avete inserito i LED si potrà controllarne la luminosità con F5 ed F6. Ovviamente i tasti sono opachi, quindi si vedrà solo un po’ di luce a contorno. Infatti la uso poco e non la ritengo una caratteristica fondamentale da aggiungere.

NOTA: il controllo luminosità dello schermo agisce esattamente come quello nativo delle tastiere Apple, quindi funziona negli iMac o per il display interno dei MacBook, ma non modifica nativamente la luminosità degli schermi esterni di terze parti. Per risolvere questo problema potete usare dei tool come MonitorControl oppure Brisync (quest’ultimo può anche adattare in automatico la luminosità basandosi sul sensore presente nei portatili).

Gli Switch

Per gli switch ognuno ha i suoi gusti e ce ne sono alcuni più indicati di altri in base all’attività. A me non piacciono quelli “tattili” che fanno clic, come gli MX Blue o i Razer Green spesso utilizzati nel gioco, ma trovo comodi gli MX Brown: sanno un po’ di macchina da scrivere però non “scoppiettano” quando si premono. I mei preferiti rimangono i meccanismi lineari e più silenziosi, come i classici MX Red. Ho provato anche gli Speed Silver e non sono male, ma li trovo un po’ troppo sensibili perché sono leggeri ed hanno un pre-corsa davvero ridotto (solo 1.2mm): si scrive velocemente ma basta poggiare il dito sulla barra spaziatrice per attivarla. Con la prima Varmilo che ho comprato ho voluto provare gli MX Silent Red e sono subito saliti in cima alla mia personale classifica di gradimento. Sono precisi, lineari ma non completamente “lisci” come i Red. Si avverte un leggerissimo attrito nella corsa che alcuni definiscono gritty/sandy/rough, ovvero granulosa/sabbiosa/ruvida. I tasti hanno una bella consistenza, il pre-corsa di 1.9mm lo trovo perfetto e sono davvero silenziosi. Se si premono lentamente si riesce a scrivere anche di notte facendo quasi meno rumore che con le tastiere a membrana. Ho scelto gli stessi switch anche sulla tastiera di WASD, così anche il confronto risulta più corretto.

WASD

Pur trovando ottime le Varmilo, sulla seconda postazione Mac ho voluto provare una WASD. Si deve sempre andare nelle tastiere personalizzate sul sito per poter scegliere il layout italiano per Mac, quindi si deve entrare nella sezione “Custom Printed Keyboards”. Anche qui si possono scegliere le tre dimensioni più gettonate e ancora una volta ho optato per la TKL, ovvero la 88-tasti ISO.

La configurazione sul sito WASD avviene in modo differente, attraversando 4 step. Nel primo si scelgono gli switch e la finitura del case, che però ha molte meno opzioni rispetto a Varmilo. Abbiamo infatti solo bianco o nero, oltre a tre varianti di alluminio anodizzato che sono belle ma incredibilmente costose: +$160 su una base che parte già da $170. Nel secondo step si definiscono i colori dei keycaps ma vi consiglio di passare prima dal terzo perché dopo aver selezionato il layout italiano per Mac si scombinano le posizioni.

Una cosa che non mi piace è che il layout per Mac non prevede le icone corrette per i tasti funzione su macOS, quindi troverete solo F1, F2, F3, ecc.. Inoltre il tasto ⌘ viene offerto con una singola grafica (con scritta sotto ed icona sopra) che poi non si ritrova negli altri modificatori con nessuno degli stili di stampa previsti. Io ho scelto queste opzioni: Italian, Centered, Mac. Mi sembra diano il risultato migliore ma non è coerente ed altrettanto bello rispetto alla soluzione di Varmilo. È molto interessante che si possano inviare design personalizzati in formato .svg o .ai, ma avrebbe richiesto molto più tempo e sbattimento. Anche perché, da quel che ho visto, non si può scaricare un template da cui partire.

Tornando al secondo step dopo aver definito il layout, possiamo modificare i colori dei singoli tasti senza che questi vengano spostati. Qui ci sono due vantaggi rispetto al configuratore di Varmilo: il primo è che possiamo scegliere sia il colore dei keycaps che della stampa per ogni singolo tasto, il secondo è che ci sono più colori. Ho sperimentato decine di soluzioni colorate e creative, cercando anche ispirazione sul web, ma alla fine ho optato per una delle combinazioni più usate sul sito WASD, ovvero quella con i tasti che sfumano dal nero al bianco. Oltre a trovarla molto piacevole ed elegante, l’ho preferita soprattutto perché sulla Varmilo non si può ottenere lo stesso risultato. Nel configuratore WASD ci sono gradazioni diverse per ognuna delle sei file di tasti (nero, grigio scuro, grigio medio, grigio chiaro, beige, bianco) e possiamo avere il testo chiaro solo sui tasti più scuri. Nel configuratore Varmilo ci sono solo tre gradazioni (grigio scuro, grigio chiaro e bianco) e il colore del testo non si può modificare, quindi se si sceglie il nero (necessario sul keycaps bianco) sarà così ovunque e risulterà poco visibile sul grigio scuro.

Volevo giusto aggiungere un po’ di colore sui tasti Esc o Invio. Su un’altra Varmilo ho usato rosa e blu, a richiamo dei colori di SaggiaMente, qui ero indeciso su arancione e verde. Poi ho visto il verde nelle immagini reali della tastiera di Riccardo e mi è piaciuto perché è un menta molto delicato, così ho optato per questo. La WASD nella mia configurazione, in cui ho mantenuto gli switch Cherry MX Silent Red, costa $185. La cifra sale di $76,76 per la spedizione con UPS. Di conseguenza sarà più salata anche la dogana: quasi 50€. Il totale sale dunque a circa 270€ al cambio attuale, 40€ più della Varmilo. La questione è: ne vale la pena?

Sul fronte degli schemi cromatici direi di sì: alcuni accostamenti si possono realizzare solo sulla WASD grazie al numero maggiore di colori e alla possibilità di usarli tutti per ogni singolo keycap, anche sul testo. La dotazione è sostanzialmente analoga ma nella WASD manca il copri tastiera e il cavo è USB-C invece che mini USB. Positivo, almeno per me, che qui la larghezza sia di 36 cm, ovvero quella standard per le TKL, così tutti i poggia polsi si abbinano perfettamente.

Il setup principale si effettua spostando degli switch sul fondo, seguendo le semplici istruzioni del foglietto illustrativo. La costruzione è sufficiente, ma niente a che vedere con quella riscontrata nella Varmilo. Lo chassis è più voluminoso e la plastica è più sottile, quindi l’insieme è meno rigido. Esteticamente apprezzo che il top case sia leggermente sopraelevato rispetto alla base dei tasti, che viene così coperta, ma si sente il vuoto all’interno che fa da cassa di risonanza per i rumori.

I keycaps in ABS che WASD usa su queste tastiere sono lisci, sottili e leggeri: basta dargli qualche colpetto per sentire quel tipico “cik ciak” per nulla piacevole. L’esperienza di scrittura è diversa rispetto a quella della Varmilo, con tutto che ho montato esattamente gli stessi switch. Non sono solo i keycaps a cambiare, ma anche gli stabilizzatori (un po’ approssimativi in questa V3 della WASD custom) e tutto il telaio. Il feedback alla pressione è più vuoto, il fine corsa più secco e il suono al rilascio ha una componente ferrosa e acuta. In sintesi: non mi ha convinto come la Varmilo.

Caratteristiche Varmilo WASD
Telaio Ottima qualità Qualità sufficiente
Keycaps PBT, spessi e porosi ABS, sottili e lisci
Switch Cherry MX Linear Red
Stabilizzatori Buoni Delicati
Connettore mini USB USB-C
Larghezza 25,5 cm 26 cm
Sound Ovattato, morbido Acuto, leggermente ferroso
Prezzo $176 + $53 + dogana $185 + $76 + dogana
Personalizzazione
Keycaps 18 colori (per ogni tasto) 21 colori (per ogni tasto)
Testi 7 colori (uguale per tutti) 21 colori (per ogni tasto)
Retroilluminazione 9 colori (per ogni tasto) Nessuna
Chassis Moltissime finiture Bianco e Nero

Conclusione

La tastiera custom di WASD mi ha un po’ deluso. È vero che offre più personalizzazione sul fronte dei colori, ma siete disposti a sacrificare la qualità per questo? Dopotutto il vantaggio maggiore è per la scelta del colore sui testi, perché sul configuratore Varmilo se ne deve scegliere uno tra sette e sarà uguale ovunque, mentre su quello WASD si possono combinare a piacere i 21 colori su ogni singolo tasto. Se però guardiamo oltre, Varmilo offre più opzioni per tutto il resto: si possono scegliere switch specifici per ogni tasto, retroilluminazione (e di colore diverso per ogni tasto), top e bottom con tante finiture e decorazioni e c’è persino lo spazio per una “firma” o dedica sul case. A parte tutto questo, il fatto per me più importante è che la tastiera Varmilo è fatta meglio: è più compatta, più rigida, con stabilizzatori più efficaci e tasti migliori. Se avessi usato switch differenti forse avrei dato a loro la colpa, ma essendo esattamente identici posso essere sicuro che è tutto il resto che rende migliore l’esperienza di scrittura sula Varmilo VA88, senza dubbio la mia preferita.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.