Microsoft avrebbe fermato la corsa di Windows 10X ancor prima di farla partire davvero

Come si cambia per non morire, dice un noto brano italiano. A volte però si cambia anche per morire – se si vuole essere più precisi, nel caso specifico qui discusso, per far morire. A cavallo tra 2019 e 2020 si sono rincorse frequenti le news su Windows 10X, il nuovo sistema operativo Microsoft destinato dapprima ai dispositivi con doppio schermo e poi riposizionato su prodotti più convenzionali, soprattutto in ottica anti-Chromebook. Dopo diversi mesi di relativo silenzio, in attesa del suo debutto sul mercato, oggi è arrivata la doccia fredda: da Redmond sarebbe arrivato lo stop, o quantomeno una poderosa frenata.

Il rumor è stato pubblicato da Brad Sams su Petri, testata online legata storicamente al software Microsoft e coi professionisti IT come pubblico di riferimento. Benché poco noto come note su queste pagine, Sams nell’ambito Windows ha un grado di affidabilità molto simile a quello di Gurman nel mondo Apple, perciò una sua soffiata è da considerarsi parecchio credibile. Secondo le sue fonti, Windows 10X non solo non arriverà quest’anno ma probabilmente mai. Il maggiore indiziato per questo delitto in casa? Il fratello maggiore di 10X: il Windows 10 che abbiamo conosciuto sinora, forte della presenza su oltre un miliardo di computer e che non necessita di un comprimario sulla scena proveniente dai suoi stessi sviluppatori, per giunta privo di molte delle funzionalità classiche. A ciò si aggiunge che proprio in Microsoft fossero poco convinti del successo, sia per i progressi nello sviluppo sotto le aspettative sia soprattutto perché il mercato ha già dimostrato loro a più riprese di rigettare forti deviazioni sul modus operandi di Windows. I flop di RT e 10 S sono lezioni che inevitabilmente hanno portato ad un’estrema prudenza con mosse di questo tipo e poiché rischiare un terzo buco nell’acqua non era un’opzione potrebbe essere stata presa la decisione più saggia, se confermata. La morte di Windows 10X potrebbe coincidere anche con quella del Surface Neo, atteso proprio come fiore all’occhiello per mostrare le potenzialità del nuovo sistema.

Questo tuttavia non significa che quanto fatto finirà nel dimenticatoio e a riguardo Sams ha buone notizie. Già da qualche tempo Microsoft conviene, come molti utenti, che Windows necessiti di una profonda rinfrescata: essa era pensata proprio per la nuova edizione, ma ora proseguirà massicciamente nel sistema classico. Le varie parti del nuovo stile grafico, nome in codice “Sun Valley”, sono in fase d’implementazione nei rilasci Insider di prova e faranno il debutto presso il grande pubblico nei prossimi aggiornamenti stabili. Anche altre caratteristiche di rilievo, come l’esecuzione delle app in container virtualizzati e sicuri, potrebbero fare lo stesso passaggio, senza sostituirsi in ogni caso alle modalità native tradizionali. La cessazione del progetto 10X potrebbe inoltre portare benefici alla versione ARM di Windows 10, in grado di diventare a tutti gli effetti l’arma anti-Chromebook con le giuste attenzioni, in attesa di SoC più performanti che la rendano pure un’arma anti-Apple Silicon.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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