AppleCare+ per MacBook Air e Pro M1 diventa più economica

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Cosa si può aggiornare o riparare in un Mac con chip Apple Silicon? Sostanzialmente nulla. Però, se andiamo ad analizzare nel dettaglio tutti i computer usciti finora con M1, non è che sia cambiato un granché. Giusto sul Mac mini potevamo cambiare la RAM (nell’ultimo modello, in quello del 2014 già non si poteva), mentre su MacBook Air e Pro i “pezzi” sono rimasti grosso modo quelli. Infatti chi è incappato, come me, nel programmo di richiamo per la tastiera a farfalla dei vecchi MacBook Pro avrà notato che per sostituirla ti danno anche il bottom case e la batteria nuovi. Bene o male, l’andazzo è questo, ma seppure una parte di queste scelte siano implicite nel design strutturale dei computer sottili e moderni, per noi è più un male che un bene.

Sui Mac con Apple Silicon sarà sempre più utile avere l’assicurazione aggiuntiva AppleCare+ e farà dunque piacere che Apple ha deciso di ridurne il prezzo sui suoi nuovi portatili. Questa si può acquistare sul sito Apple ma è molto più comodo farlo direttamente dal computer, entrando nella sezione  Informazioni su questo Mac / Assistenza su Big Sur o quella Supporto con il nuovo Monterey. Ecco come cambiano i prezzi:

  • AppleCare+ per MacBook Air M1 scende da 249€ a 199€
  • AppleCare+ per MacBook Pro M1 scende da 299€ a 279€

AppleCare+ per questi portatili include fino a tre anni di assistenza tecnica Apple e di copertura hardware aggiuntiva, sempre nei limiti stabiliti dalla garanzia limitata, e dà anche diritto a 2 interventi per danni accidentali ogni 12 mesi, ciascuno a un costo addizionale di 99€ (per i danni allo schermo o al guscio esterno) o 259€ (per i danni di altro tipo). E si può acquistare entro i primi 60 giorni dall’attivazione del computer.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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