Microsoft apre a possibili modifiche ai requisiti hardware di Windows 11

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Il lancio di Windows 11 è stato accolto con molta attenzione positiva, ma pure con qualche lato negativo, principalmente a causa degli innalzati requisiti di sistema. Si attendevano maggiori chiarimenti da Microsoft in merito e qualcosa oggi è arrivato, assieme alla prima build rilasciata sul canale di prova Insider. In un articolo dedicato, il colosso di Redmond difende le sue scelte ma non lascia del tutto chiusa la porta a future modifiche, seppur non di ampio respiro.

Nel post, Microsoft spiega come le importanti migliorie che Windows 11 apporterà all’esperienza d’uso richiederanno un necessario aumento dei requisiti minimi di sistema, con un particolare occhio alla sicurezza attraverso l’adozione del TPM 2.0 e del Secure Boot, caratteristiche presenti nella maggior parte dei PC entrati in commercio negli ultimi anni. In base a quanto stabilito, l’azienda ritiene che i processori Intel Core dall’ottava generazione in poi e AMD Ryzen a partire da Zen 2 (più i Qualcomm Snapdragon serie 7 e 8 per quel che concerne ARM) siano in grado di offrire il contesto ideale per eseguire la nuova versione. Tuttavia, sono pronti a riconsiderare almeno i Core di settima generazione e i primi Ryzen in base ai feedback che riceveranno dal canale Insider. Anche a tal proposito, la prima build 22000.51 omette l’applicazione dei requisiti riguardanti le generazioni di CPU supportate e la presenza del TPM. A prova di ciò, ho potuto installare (pur con qualche peripezia iniziale) il rilascio nella macchina virtuale ARM nonostante la versione Apple Silicon di Parallels Desktop non sia al momento in grado di emulare la disponibilità di un chip TPM.

Oltre a quanto sopra, l’app di verifica compatibilità PC Health Check è stata temporaneamente ritirata in modo da apportare modifiche che offrano maggiori dettagli riguardo l’idoneità del proprio computer a Windows 11. Occorrerà del tempo per valutare se le spiegazioni di Microsoft saranno sufficienti alla prova dei fatti, anche se certamente le discussioni non cesseranno. La build rilasciata, nel frattempo, contiene gran parte delle novità annunciate, fatta eccezione per alcune caratteristiche come l’integrazione di Teams e il supporto alle app Android (per quest’ultimo Microsoft aveva già affermato che sarebbe stato introdotto più avanti nell’anno). Accanto a Windows 11, si prepara il rinnovo anche per Office, con l’imminente arrivo sul canale Insider di uno stile grafico coerente col resto del nuovo sistema e della prima versione ARM (sinora la suite girava in emulazione), sviluppata sulla base della nuova modalità ARM64EC, che unisce codice ARM nativo ad altro x86-64 emulato. Al momento in cui scrivo, la nuova build di Office non è ancora disponibile all’installazione.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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