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Da operatore del settore, se c’è una cosa che amo di Apple è la sua sempre crescente attenzione nei confronti della tutela della privacy dei propri utenti. Complice anche il fatto di essersi svincolata sempre di più da Google, Cupertino sta portando avanti la propria crociata in danno di chi, in questi anni, ha costruito degli imperi sui dati personali.

Accanto a funzioni ormai di uso comune, come la possibilità di iscriversi a un sito web con un indirizzo e-mail randomico associato al proprio Apple ID ed al blocco del tracciamento della app in iOS e iPadOS (che ha incontrato il favore del 96% degli utenti con buona pace di Zuckerberg) con le future versioni dei sistemi operativi, Apple alza ulteriormente l’asticella della data protection, riservando alcune novità esclusive agli abbonati dei piani iCloud.

Grazie a Mail Privacy Protection, l’utente potrà scegliere se condividere la propria località, il proprio indirizzo IP e l’eventuale apertura di una nuova email personalizzata da usare come mittente di un messaggio di posta elettronica. Inoltre si potrà scegliere di bloccare i pixel di tracciamento, che sono il più potente sistema con il quale si raccolgono informazioni sulla lettura di una mail, con tanto di orario, indirizzo IP, ecc..

Va da sé che una simile scelta impatta notevolmente su chi vive di e-mail marketing che, quindi, dovrà fare in modo di conquistare la fiducia dei propri contatti affinché questi disabilitano la Mail Privacy Protection. Ma sarà dura e ci possiamo aspettare numerose risposte critiche da parte di questo settore, un po’ com’è avvenuto per il blocco della condivisione dei dati raccolti dalle app con aziende terze.

Safari, invece, nasconderà l’indirizzo IP dell’utente di default. Novità anche sul fronte Siri che processerà la maggior parte delle richieste drittamente in locale, sfruttando il Neural Engine dei SoC Apple, evitando così di condividere le registrazioni vocali con i server (vicenda che, negli anni scorsi, ha causato un piccolo putiferio), e regalando agli utenti due più che apprezzabili vantaggi: da un alto le richieste saranno elaborate più velocemente, dall’altro potranno essere formulate anche con la modalità aereo attiva e in assenza di linea.

 

App Privacy consentirà di controllare quali applicazioni, fra quelle approvate, hanno fatto uso del microfono e della fotocamera, e quante volte sono stati usati. Si potranno anche verificare i servizi web contattati dalle singole applicazioni, o quali siti sono stati visitati in app.

Gustose novità anche per iCloud che, per i sottoscrittori, sono state rinominate in iCloud+, in linea con gli altri servizi in abbonamento Apple. Anche in questo caso, la vita per chi usa tracciare i propri utenti si fa veramente dura dato che con Private Relay Safari si occuperà di criptare tutte le informazioni scambiate fra il dispositivo e il sito web che si sta visitando, di modo che nessun altro, internet provider compreso, possa accedere ai nostri dati.

Tutte le richieste dell’utente sono inviate con due distinte istanze: una sfrutta un indirizzo IP che identifica solo la regione dalla quale ci si connette ma non la sua posizione attuale, e dal quale viene formulata la richiesta di costui, l’altra, invece, decritta la risposta del sito, restituendo al browser il sito web richiesto. In questo modo, tenendo separate le due istanze, nessuno è in grado di poter capire chi vuol visitare un determinato sito. Nascondi la mia e-mail sarà invece disponibile anche da Mail e delle impostazioni di sistema si potranno gestire gli indirizzi e-mail generati che, di fatto, sono degli alias infinti.

Ancora, con iCloud+ si potranno associare più telecamere di sicurezza che interagiranno con i nostri dispositivi con una crittografia end-to-end. Peraltro, HomeKit Secure Video si occuperà di capire cosa stia accadendo davanti alle telecamere, mentre lo spazio occupato dalle registrazioni non intaccherà quello complessivo.

Fra gli operatori del settore si parla da un po’ di eredità digitale, ossia di ciò che si lascia ai propri eredi al termine della propria vita. Il più delle volte, ci si trova nell’impossibilità di accedere ai dati del de cuius, ma da questo autunno in poi si potrà nominare un “erede digitale” che potrà accedere ai dati memorizzati sull’account iCloud e sui dispositivi ad esso associati. In maniera simile, sarà possibile indicare l’indirizzo iCloud di una persona di fiducia, tramite il quale recuperare l’accesso al nostro account in caso di emergenza.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.