Molti di voi conoscono sicuramente il software Open Source Audacity, un piccolo editor musicale dalle grandi potenzialità, è usato da milioni di persone nel mondo. Noi, ad esempio, lo utilizziamo. Fra le altre cose, per registrare i nostri podcast. La novità è che da un paio di mesi il software è di proprietà di Muse Group (quelli di Ultimate Guitar per citare un loro software) e che il 2 luglio questa ha aggiornato l’informativa sulla privacy di Audacity aggiungendo che il software adesso può raccogliere i dati del sistema sul quale è installato: versione dell’OS, indirizzo IP del computer, modello della CPU, log di errori e crash e un più generico “dati necessari per le forze dell’ordine e per le autorità qualora ne facessero richiesta”. E questo lo fanno per “tutelare i propri diritti legale ed interessi”.
Per quello che riguarda l’indirizzo IP, Muse Group ha chiarito che lo stesso viene anonimizzato dopo 24 ore e che, per quanto riguarda il rapporto di errori, è l’utente a scegliere se inviarlo oppure no. Una mossa inaspettata e non certo piacevole per l’utenza storica del software. E ancora di più, trattandosi di un progetto open source, la comunità non ha reagito bene a queste modifiche: è già pronto un primo Fork che esclude il sistema di telemetria e crash reporting.