Il nuovo CEO di Qualcomm promette battaglia ad Apple M1

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L’arrivo dei Mac con Apple Silicon alla fine dello scorso anno ha scatenato un terremoto nel settore, mostrando anche al di fuori di iPhone e iPad le elevate capacità del colosso di Cupertino nello sviluppo dei processori, fatto che ha preoccupato non poco Intel, vedendosi non solo sostituita ma persino battuta agevolmente nelle prestazioni in non pochi ambiti. C’è però un’altra realtà piuttosto nervosa ed è Qualcomm. Desiderosa di dare filo da torcere proprio ad Intel (e AMD) anche sui computer Windows così come sui Chromebook, si è ritrovata offuscata dai SoC M1, dimostratisi di caratura superiore agli Snapdragon destinati ai laptop. Il nuovo CEO di Qualcomm, Cristiano Amon, è però sicuro di poter rovesciare presto il primato detenuto da Apple, con l’aiuto di vari ex di quest’ultima.

In un’intervista a Reuters, Amon spiega come l’acquisizione finalizzata alcuni mesi fa della start-up Nuvia, che ha portato negli uffici di Qualcomm parecchie vecchie conoscenze di Apple, a partire da Gerard Williams che ha seguito lo sviluppo di molti SoC della serie Ax (da quasi due anni è stato peraltro citato in causa da Apple per la fondazione di Nuvia mentre era ancora dipendente della mela, da cui avrebbe sottratto segreti industriali e ingegneri). Le tecnologie originariamente pensate per server e datacenter verranno reimpiegate per ambiti più consumer, sfruttando così microarchitetture proprie e ottimizzate in luogo di quelle sinora licenziate da ARM, da cui comunque continuerà a provenire il set base di istruzioni, come nel caso di Apple Silicon.

I primi Snapdragon basati sulle tecnologie Nuvia saranno disponibili dall’anno prossimo per l’utilizzo sui portatili. Amon non esclude a priori la possibilità di ritornare ad utilizzare gli ARM Cortex qualora l’azienda inglese, in procinto di accasarsi con NVIDIA, riuscirà a sviluppare una microarchitettura più potente. Tra gli altri temi toccati, si è parlato anche di modem 5G, altro argomento in cui è coinvolta Apple vista la sua volontà ben manifestata da tempo di passare pure lì all’uso di chip proprietari il prima possibile. A riguardo il CEO di Qualcomm non mostra inquietudini, sostenendo che lo sviluppo di modem per le reti mobili richiede tempo ma soprattutto esperienza e che nell’eventualità riuscirà a sostituire i mancati introiti da Apple con un’incrementata presenza nel mondo Android sfruttando le fette di mercato che Huawei è stata costretta a lasciare in seguito al ban statunitense.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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