Recensione Elgato Facecam, l’evoluzione delle webcam è finalmente iniziata

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Le webcam sono tra i prodotti tecnologici che si sono evoluti di meno nel corso del tempo. Di solito uso quelle integrate nei computer per le videochiamate al volo e per avere un po’ di qualità in più ho acquistato nel 2015 una Logitech C920. Dopo 6 anni il prodotto è ancora in vendita, con qualche variante successiva che ha aggiunto funzioni ma senza mai migliorare effettivamente la qualità. Il problema è che sono realizzate con concetti ormai superati: sensori piccoli, obiettivi di plastica, audio pessimo e sistemi di controllo antiquati.

Durante la pandemia, con il crescente interesse verso la comunicazione video online, i produttori di fotocamere hanno rilasciato dei software di collegamento che ci hanno consentito di utilizzarle al posto delle webcam, portando finalmente un po’ di innovazione in questo mercato stagnante. Tuttavia una fotocamera può essere anche molto costosa, richiede dei supporti ad hoc, bisogna gestire l’alimentazione continua e, alcune di queste, si surriscaldano dopo un certo periodo di attività. Insomma, è certamente una buona soluzione in termini di qualità ma non di praticità. In questo scenario arriva la nuova Elgato Facecam, prodotto che a 199€ promette una migliore qualità video rispetto alle vecchie webcam ed un’esperienza d’uso totalmente rinnovata.

In dotazione troviamo la webcam, un supporto ed un cavo USB-C / USB-A per collegarla al computer. Non serve altro per essere immediatamente operativi e la camera viene riconosciuta automaticamente una volta connessa. Il bello però inizia con il software Camera Hub, disponibile per macOS e per Windows.

La Facecam è più grande di una comune webcam, questo perché include un sensore Sony STARVIS di maggiore dimensione ed un obiettivo con elementi in vetro, appositamente realizzato da Elgato. All’interno c’è anche un heatsink che consente di dissipare passivamente il calore e garantire una operatività continua h24. L’obiettivo è equivalente ad un 24mm F2.4, con fuoco fisso tra 30 cm e 120 cm, che è assolutamente adeguato per l’uso tipico del prodotto.

Il supporto inferiore è la classica pinza che funziona sia come appoggio in piano che per attaccarla ad un monitor. Rimuovendola si trova una classica filettatura, identica per dimensione a quella delle fotocamere, per cui si può agganciare su un treppiedi o qualsiasi altro supporto standard.

Scelte di campo

Elgato è un’azienda molto attiva nella comunità di streamer, con prodotti come luci, supporti, schede di acquisizione video, microfoni ed altro. Il fatto che conoscano bene questo settore li ha portati ad alcune scelte “particolari”. In primis non c’è audio, perché tanto quello tipico di questi prodotti è pessimo e chiunque produca contenuti audio-video è dotato di un microfono dedicato, che sia USB o XLR su scheda audio.

Secondariamente non c’è il 4K, concentrando l’attenzione sulla qualità d’immagine più che sulla risoluzione, infatti il 1080 è a 30/60p ma con invio completo delle informazioni non compresse al computer, fotogramma per fotogramma, grazie alla connessione USB 3.0. Condivido entrambe queste scelte, che mi sembrano coerenti alla destinane d’uso di una webcam. Con l’audio sarebbe diventata più grande e non l’avrebbe usato quasi nessuno, mentre il 4K sarebbe interessante ma a patto di non dover comprimere le immagini, perché a quel punto è meglio il 1080p.

Controllo completo

Se l’hardware è certamente interessante, il software non è da meno. Attualmente c’è ancora qualche bug di gioventù in Camera Hub, ma verrà sicuramente ottimizzato a seguito del rilascio pubblico. Tuttavia, già parte da una base nettamente superiore rispetto a tutto quanto si trova attualmente nel mercato webcam. Possiamo infatti controllare nativamente contrasto, saturazione e nitidezza, ma soprattutto modificare i dati di cattura, quindi: otturatore, sensibilità, bilanciamento del bianco. Parametri che possiamo lasciare anche in automatico attivando una compensazione sulla misurazione esposimetrica ed avendo sempre visualizzazione dell’attuale valore ISO.

Ancora più importante è il fatto che le impostazioni si possano poi salvare direttamente sulla Facecam, in modo da non essere dipendenti dal software. Qui c’è una cosa che spero venga migliorata, ovvero l’aggiunta di più profili per memorizzare parametri differenti per diverse scene o ambientazioni. O anche solo per le riprese di giorno o di sera.

Qualità “adeguata”

Per la qualità video della Facecam io dico: vediamo di capirci. Il sensore Sony utilizzato non so esattamente che dimensioni abbia, ma so che è stato progettato per le videocamere di sorveglianza. Il miglioramento rispetto la qualità ottenuta da una webcam come la Logitech C920 è percepibile, ma non è così drammatico. Il punto è che questo è anche normale se consideriamo il prezzo del prodotto. Quando ho iniziato la prova sapevo che la Facecam sarebbe stata venduta a 199€ di listino, per cui non mi aspettavo certo la resa di una fotocamera che costa 3 o 4 volte tanto, come può essere una Sony ZV-1 (che si può usare anche come webcam).

Bisogna sempre curare un po’ l’illuminazione della scena, sia per tenere bassi gli ISO che per dare un’aspetto più interessante alle riprese. D’altronde anche collegare una fotocamera APS-C da 1000€ con una buona lente grandangolare e luminosa non serve a niente se poi non si usano adeguatamente le luci. Che può voler dire anche sfruttare bene ciò che c’è già nell’ambiente, magari una finestra, o aggiungere una o più sorgenti luminose, ad esempio Elgato Keylight.

Conclusione

Voto 4/5Personalmente, approvo questa nuova direzione per le webcam. La Elgato Facecam ha sostituito immediatamente la mia precedente Logitech C920 offrendomi maggiore qualità e soprattutto una migliore esperienza d’uso grazie ai controlli manuali ed alla stabilità delle immagini. Non ho dubbi che questo sia un ottimo punto di partenza per rivedere il vecchio concetto di webcam ed adattarlo alle attuali esigenze di qualità e controllo, ma sono propenso a considerare questo prodotto come un punto di partenza. Va già bene così per molteplici usi e per il prezzo di 100€, ma c’è spazio per un modello superiore con medesimo approccio, sensore da 1″ ed obiettivo più luminoso. Sarebbe certamente un best buy per chi lavora in questo settore, anche se costasse il doppio.

PRO
PRO Qualità video superiore rispetto alle webcam
PRO Controlli completi con Camera Hub
PRO Possibilità di salvare le impostazioni video
PRO Flusso video non compresso
PRO Comodo supporto
PRO Funzionamento continuo h24 senza surriscaldare
PRO Filettatura standard alla base

CONTRO
CONTRO Non si possono salvare più profili immagine
CONTRO Qualità video non al pari delle fotocamere con sensore da 1″ e superiori

DA CONSIDERARE
DA CONSIDERARE Non ha l’audio, ma è giusto così
DA CONSIDERARE Avrei preferito l’opzione di output video con profilo flat

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.