Recensione Soundcore Life P3, true wireless al giusto prezzo

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Gli auricolari true wireless hanno cambiato radicalmente l’esperienza d’ascolto in mobilità. All’inizio c’era un distacco enorme tra gli AirPods e tutto il resto, oggi non è più così. Ci sono prodotti con un audio migliore, alcuni con riduzione rumore o microfoni più efficienti, altri che si indossano meglio. Apple ha il grande merito di aver bilanciato tutte le caratteristiche del prodotto al fine di evitare punti deboli importanti ma non ha neanche raggiunto vette di estrema qualità negli AirPods, se non per la comodità d’uso con iPhone, iPad e Mac. Rimangono i miei preferiti in quell’ecosistema, perché sono facili da usare a cavallo tra i vari dispositivi, ma sono costantemente alla ricerca di quel qualcosa in più. Per questo motivo ho un cassetto pieno di auricolari, tra cui i top di gamma di Sony, i Pixel Buds, i Galaxy Buds Pro, Jabra Elite 85t, Technics AZ70 e tanti altri. Il problema di tutti questi modelli è che sono spesso costosi quanto, se non di più, degli stessi AirPods. E allora ti chiedi: ne vale davvero la pena? In alcuni casi la risposta è sì – se magari usi uno smartphone Android o se hai bisogno di una specifica caratteristica che trovi superiore altrove – ma rimane difficile trovare prodotti completi e bilanciati in una fascia di prezzo inferiore.

Anni fa ho acquistato degli Xiaomi super economici che hanno fatto il loro dovere per un po’, oggi non si accendono. Qualche mese fa ho comprato dei cloni degli AirPods (gli UrbanPods) che fanno le bizze, ma li uso con soddisfazione almeno per la TV. Però, quando mi chiedono un paio di auricolari completi e con prezzo non troppo elevato vado in crisi. La scelta è enorme ma trovo difetti macroscopici un po’ ovunque, dal design alla carenza di funzionalità essenziali. Mi si è acceso un barlume di speranza quando mi hanno proposto di provare gli Anker Soundcore Life P3, vi racconto com’è andata.

Mettiamoci subito nella giusta prospettiva di valutazione: ci sono auricolari super economici che nel nome prodotto includono parole come “alta fedeltà”, “riduzione del rumore”, “batteria extra lunga”, “controlli touch” e tutte quelle altre parole che fanno effetto sulle persone e sugli algoritmi di ricerca. La verità la conosciamo ed è che chi troppo vuole nulla stringe. Da che mondo e mondo, la ricetta per realizzare un prodotto di qualità a basso prezzo richiede il sacrificio di qualche caratteristica in favore di altre. E il risulto finale dipende tutto da cosa si sceglie di curare con attenzione e cosa escludere. Gli auricolari Soundcore Life P3 costano 79,99€ di listino al momento del lancio, per cui non competono nella fascia bassissima ma si posizionano in quella intermedia, dove non ci si aspetta un prodotto top di gamma ma una solida qualità.

Caratteristiche principali

In dotazione troviamo gli auricolari nel loro case, con adesivi da rimuovere per attivare l’alimentazione (e quindi conservarli meglio finché non si iniziano ad usare), un cavo di alimentazione USB-C e quattro coppie di gommini oltre a quelli già installati.

Il case è uno degli elementi che più spesso si sbaglia, perché magari è troppo grande, costruito male o semplicemente brutto. Nel caso dei Life P3, invece, è assolutamente apprezzabile. Non è piccolissimo come quello dei Galaxy Buds Pro ma ci assomiglia ed è sufficientemente piatto da stare in tasca. La struttura è di plastica leggera, ma ben assemblata, e il coperchio si apre e si chiude con una molla, anche se non si riesce a farlo con una mano. Io ho scelto la colorazione blu che trovo molto riuscita.

Di fronte ci sono tre LED bianchi che indicano l’autonomia residua e si illuminano in sequenza durante la ricarica. Gli auricolari sono poggiati in piano e risultano abbastanza facili da prendere e riporre, ovviamente mantenuti in posizione da piccoli magneti. Tra di loro si trova un pulsante per attivare il pairing, anche se alla prima accensione si avvierà in automatico.

Ricarica comoda

Sul retro si trova la porta USB-C per la ricarica, ma, cosa molto importante, il case supporta la ricarica wireless, quindi è compatibile con tutte le tradizionali basette Qi. L’autonomia che ho misurato è di 7h per singola carica con volume all’80% che scendono a meno di 6h con riduzione del rumore attiva. La base fornisce altre tre ricariche complete, più una quarta sopra il 50%, quindi si arriva ad un’autonomia complessiva di circa 30h in media.

Ergonomia valida

I singoli auricolari sono abbastanza curati nella realizzazione. La struttura è lucida mentre la copertura dell’asta è opaca, con il logo Soundcore in alto. Sono certificati IPX5, quindi protetti contro getti d’acqua e non soltanto il sudore. Per quanto la forma ricordi gli AirPods, quasi sono dei tradizionali auricolari in-ear con diversi gommini tra cui scegliere. E fatelo subito perché con quelli sbagliati saranno scomodi, avranno una minore qualità audio e risulteranno meno isolanti.

Nell’app c’è un pratico “fit test” che ricorda quello degli AirPods Pro e funziona bene, nel mio caso mi ha dato luce verde su entrambe le orecchie con i gommini di dimensione L.

Abbinamento tradizionale

L’app companion Soundcore va scaricata subito. Non è strettamente necessaria per usare gli auricolari ma consente la personalizzazione del tutto ed è disponibile per iOS e Android. Per altro è identica sulle diverse piattaforme. I Life P3 non mostrano popup automatici all’apertura, vanno abbinati in modo più tradizionale. Si può anche avviare la procedura dall’app ma poi si deve passare per un istante dalla sezione Bluetooth per agganciarli. Da notare che possono memorizzare diversi abbinamenti ma ne tengono attivo solo uno per volta, iniziando ovviamente dall’ultimo usato quando li abbiamo spenti.

La portata è una delle caratteristiche migliori di questi auricolari: in campo aperto si superano tranquillamente i 20m e in casa riesco ad allontanarmi di 10m superando anche 3 o 4 muri divisori.

Uso semplice

Sulle aste degli auricolari si trova una piccola superficie sensibile al tocco, proprio in corrispondenza del logo Soundcore. Non è nulla di particolarmente avanzato ma le impostazioni sono piuttosto efficaci. Le impostazioni predefinite sono le seguenti:

  • tocco rapido auricolare destro: alza il volume
  • tocco rapido auricolare sinistro: abbassa il volume
  • doppio tocco auricolare destro: play/pausa
  • doppio tocco auricolare sinistro: brano successivo
  • pressione di 2 sec (sia sinistra che destra): modalità ANC

In tutto sono 6 comandi che possiamo personalizzare a piacimento e il setup base è già piuttosto completo, anche se io ho modificato la pressione continuativa a sinistra per l’avvio dell’assistente vocale, lasciando solo a destra il controllo della riduzione del rumore. L’asimmetria nell’avanzamento delle tracce dipende dal fatto che non c’è un sensore che rileva quando indossiamo o rimuoviamo gli auricolari. Per questo il doppio tocco a destra è dedicato al play/pausa e quello a sinistra va al brano successivo. Ovviamente vanno in stop quando li rimettiamo nella custodia, ma perché si disaccoppiano. Se li togliamo e basta la musica rimane in esecuzione. Lo dirò senza troppi giri di parole: ho sentito la mancanza della pausa automatica alla rimozione degli auricolari.

Altra cosa che non mi ha convinto al 100% è proprio il tipo di “tocco” che bisogna usare. Negli AirPods c’è un sensore diverso che si attiva sempre “colpendo” un po’ a caso, mentre con i Life P3 è necessario essere più precisi e quindi un po’ più lenti. Però funziona e abbiamo un numero maggiore di impostazioni possibili. Da notare che il passaggio tra le modalità di riduzione del rumore è ciclico, nel senso che sono tre e si va dall’una all’altra. Tuttavia se ne può disattivare una e alternarne solo due, che sono evidenziate da un suono di notifica differente abbastanza facile da memorizzare.

Audio ok

Arriviamo alla classica domanda da un milione di dollari: come suonano gli auricolari? La risposta è difficile perché ci sono diversi livelli di competenza in chi legge, così come in chi scrive, nonché differenti gusti ed aspettative. Quindi, cercherò di essere più neutrale possibile nell’esposizione. Prima di ogni cosa: il volume è abbastanza alto, ma nella media. Diciamo buono, anche perché più di così ci si rompe i timpani. Io l’ho trovato già molto coinvolgente all’80% e solo con alcuni brani le ho portate al massimo.

La prima cosa che devo dire è che disattivando completamente la riduzione del rumore, gli auricolari suonano spenti e molto piatti. È certamente una riproduzione più naturale rispetto alle potenzialità di questi driver da 11mm, tuttavia non è molto appagante. Per fortuna non è così con le modalità ANC o trasparenza, dove entra in gioco la compressione e con essa un bel po’ di grinta.

Il profilo audio è tendende al caldo, con frequenze alte morbide e bassi ben presenti. Se si lavora di equalizzazione si può portarli ancora più in alto e, lo devo ammettere, io l’ho fatto. Generalmente preferisco un ascolto lineare, ma quando questo ha senso, cioè con sorgenti di qualità, un valido DAC con amplificatore e cuffie cablate di alta qualità. Quando si tratta di ascolto casual, soprattutto con auricolari true wireless, di solito richiedo o un delicato tappeto musicale oppure una bella ricarica. Con i Soundcore Life P3 si possono ottenere entrambe le cose.

Non c’è una particolare spinta sulle frequenze alte ed enfatizzando ulteriormente la cosa con l’equalizzazione si ottiene un profilo sonoro piacevole a basso volume. Con l’equalizzazione standard, oppure con una a V, si può invece tirar fuori tutta la birra disponibile e lo fanno anche con un discreto contenimento. Ci sono brani in cui a volume elevato si può incorrere in distorsione, ma dipende anche dalla sorgente. Con Apple Music si può ascoltare Numb (Linkin Park) a massimo volume con l’equalizzazione standard in modo piuttosto pulito, così come 6-00 (Dream Theater) o Come As You Are (Nirvana). Insomma, ci si può divertite e se vi piace sentire un po’ il colpo qui c’è e arriva discretamente anche all’aperto. Chiaramente le medie sono piuttosto sacrificate ma non diversamente rispetto a prodotti simili.

Non aspettatevi una precisa separazione degli strumenti o una dinamica particolarmente ampia, però si fanno ascoltare ed offrono anche uno stage abbastanza spazioso.

Ci sono altre due funzioni extra interessanti, ma non poi così utili. La prima è la modalità di gioco, che disattiva l’equalizzazione e forza la riduzione del lag anche a costo di “strappare” ogni tanto qualche istante di audio per rimettersi in carreggiata. La seconda è la riproduzioni di suoni della natura per rilassarsi, cosa carina ma in fondo non molto utile per me.

Riduzione del rumore leggera

Le opzioni presenti per la riduzione del rumore sono piuttosto variegate, così da trovare quella più adatta in base alle circostanze. Si devono però modificare dall’app, perché tramite il passaggio diretto con i controlli fisici possiamo determinare se usare ANC, Trasparenza o disattivare tutto, ma non quale dei tre profili di riduzione rumore o i due di trasparenza.

Gli auricolari con il giusto gommino offrono già un po’ di isolamento meccanico e con l’ANC migliora, ma non in modo particolarmente evidente. Anche la Trasparenza non mi ha convinto del tutto, perché pur scegliendo il focus sulla voce non sento una persona che parla ad un paio di metri da me se sto ascoltando musica anche al 50%. Per far bene queste cose temo serva più potenza di calcolo e, probabilmente, maggiore esperienza in campo audio. Tuttavia, ricordando la fascia di prezzo dei Soundcore Life P3, non posso esprimere particolari rimpianti, poiché non ho provato nulla di costo analogo che si comporti meglio nella riduzione del rumore. E per la verità non lo fanno anche molti auricolari che costano il doppio.

Microfoni

Se ho capito bene, ogni auricolare di Life P3 dispone di tre microfoni, al fine di ridurre il rumore ambientale. Devo dire che ci riescono, perché ho parlato anche con la faccia attaccata ad un condizionatore a massima potenza e dall’altra parte non lo sentivano affatto, però la voce non arriva proprio piacevole. Ci sono un po’ di bassi ma è abbastanza metallica e si avverte l’elaborazione digitale che taglia intere frequenze per ripulire alla meno peggio. Si può certamente migliorare via firmware però devo dire che se la priorità e comunicare con chiarezza vanno già bene così.

Conclusione

Voto 4/5Ho usato gli auricolari Soundcore Life P3 con l’iPhone 12 Pro e con il Samsung Galaxy S21 Ultra, e l’esperienza è stata praticamente identica. Tra l’altro ho registrato un account e l’app mi ha memorizzato i profili audio e le preferenze tra i due sistemi, cosa molto apprezzabile. Però il passaggio è un po’ vecchia scuola, se così possiamo dire, nel senso che sia attaccano all’ultima sorgente e dobbiamo scollegarle e ricollegarle manualmente quando dobbiamo cambiare. Poco male, tutto sommato, mi aspettavo qualche rinuncia e comunque un sistema automatico che passi a cavallo tra mondo Android e iOS non credo esista.

❤️Anker Soundcore Life P3

47,49 79,99

Ho trovato quasi tutti nella media in questi auricolari, ma è una cosa che considero un pro visto che non ci sono aspetti particolarmente negativi. Forse non sono eccellenti in un nessun aspetto particolare, però li coprono abbastanza bene tutti. L’audio è ok, ergonomia pure, così come l’autonomia ed il case. La riduzione del rumore è minima ma aiuta la buona indossabilità e sono davvero leggere e poco invadenti. Si personalizzano nel dettaglio, tanti controlli e l’app è piuttosto curata. Giusto qualche bug nell’equalizzazione, perché quando passi tra i profili custom non li attiva finché non sposti almeno un elemento, ma potrebbe essere cosa risolta già quando leggerete questa recensione. Migliore nota positiva, per me, è la ricarica wireless, mentre la peggior sorpresa è stata l’assenza del sensore per mettere in pausa quando le togli, ma ci si può convivere.

PRO
PRO Buon design, carini i colori
PRO Case comodo con ricarica wireless
PRO Auricolari leggeri e confortevoli
PRO Resistenti ai getti d’acqua (IPX5)
PRO Bella app a corredo
PRO Tanti gommini, comodo il test per trovare quelli giusti
PRO Controlli piuttosto completi e molto personalizzabili
PRO Equalizzazione personalizzabile
PRO Buona presenza di bassi
PRO Volume adeguato
PRO Buona autonomia

CONTRO
CONTRO Non c’è la pausa automatica quando si rimuovono
CONTRO I microfoni puliscono bene l’audio ma la voce è metallica
CONTRO La modalità di Trasparenza non fa passare bene la voce

DA CONSIDERARE
DA CONSIDERARE Senza ANC o Trasparenza l’audio è piuttosto spento
DA CONSIDERARE La riduzione del rumore non è molto efficace

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.