Recensione Surface Laptop Go, l’entry-level si fa prezioso

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I Surface sono tra i portatili che preferisco. Microsoft ha realizzato una linea con proposte interessanti e principi di design che condivido. Mi ricordano un po’ i MacBook, sia in positivo che in negativo: ottima qualità generale ma prezzi più elevati della media. Addirittura, sui Surface Laptop alcuni upgrade di memoria costano più che sui Mac… e ho detto tutto. Però il Surface Laptop 3, che ho provato lo scorso anno, mi è piaciuto e mi ha ricordato perché alcune persone decidono comunque di pagare di più a parità di prestazioni.

Quando si compra un portatile non si acquista solo una scheda madre con sopra CPU, RAM e SSD. Allo stesso modo, quando si sceglie un’auto non credo che si guardi soltanto il motore o le sospensioni. Non è mai facile ottenere alte prestazioni a basso a prezzo, ma nel mercato dei portatili molti produttori ci provano nel modo sbagliato. Cioè prendono componenti con consumi troppo elevati che richiedono sistemi di dissipazione enormi e una quantità di corrente non erogabile dalla batteria. Quindi, per sfruttare le reali prestazioni del portatile si è costretti a tenerlo collegato alla corrente elettrica. Alcune di queste macchine riescono ad essere anche molto economiche per le loro specifiche, perché puntano a conquistare quelle persone che, potendo spendere una cifra X, preferiscono avere i dati di cartellino migliori senza curarsi di design, dimensioni, peso, ergonomia, rumorosità, tastiera, trackpad e tutte quelle altre cose che rendono un prodotto migliore di un altro. Per dire, ci sono alcuni portatili da gaming fatti davvero bene e infatti costano un accidenti, ma se ne trovano anche in fasce molto economiche perché sono semplicemente dei cassoni raffazzonati e poi agghindati con una qualche luce RGB e la scritta gaming. Quel che voglio dire è: siate sempre consapevoli di ciò che acquistate.

Mi serviva un portatile Windows piccolo e ben fatto.

Per capirci, qualcosa che prima del 2014 avrei cercato nel catalogo dei Sony Vaio. Tra le possibili proposte avevo notato il Surface Laptop Go per l’interessante schermo da 12,45″ in formato 3:2, però aveva un prezzo assolutamente insensato. Pensate: 649€ per un modello dotato di 4GB RAM e 64GB storage su schedina eMMC. La configurazione successiva era la prima che si potesse prendere in considerazione sul piano tecnico, con 8GB di RAM e 128GB SSD, ma costava 819€. Parlo al passato perché ad un certo punto Microsoft si è accorta del problema ed ha operato un netto taglio. Il modello in questione è sceso da 819€ a 699€ e, un mese esatto da oggi, c’è stato anche uno sconto aggiuntivo di 50€. Per farvela breve, a 649€ mi son detto: ok, il prezzo è giusto.

Domani sarà un mese esatto da quando l’ho ricevuto e sto scrivendo questa recensione sia per condividere le mie impressioni che per fare il punto e capire se voglio tenerlo. Sia chiaro, l’ipotesi di un reso non era neanche nell’aria quando l’ho acquistato, pensavo di aver trovato il prodotto giusto per le mie esigenze, ma con l’uso ho avuto modo di valutare meglio alcune cose.

Qualità Surface in veste economica

Il primo prodotto Surface che ho usato per lungo tempo è stato il Surface Pro 4 e non è scattata proprio la scintilla. A parte i limiti / vantaggi di un 2-in-1, ho riscontrato una certa immaturità del sistema, con continui problemi in fase di boot e autenticazione. Il Surface Laptop 3, invece, mi è piaciuto. Nel Surface Laptop Go si ritrovano gli stessi principi di design ed ergonomia, solo leggermente rivisitati in chiave economica.

Il design mi piace moltissimo, è sobrio e lineare, di metallo nel top case e sulla superficie interna della tastiera, mentre in basso è di materiale plastico. Molto riuscito, però, in quanto solido e perfettamente assemblato. Le dimensioni sono sufficientemente contenute (278 x 205 x 15 mm) e anche il peso è “giusto”: 1,11 Kg. Il coperchio si solleva con una sola mano, che è sempre un sintomo di buona progettazione. Le viti per aprirlo non sono a vista, ma si raggiungono facilmente sotto le due strisce di gomma inferiori, e si potrebbe sostituire il disco interno (non sul modello base con eMMC). Quindi, io ho la versione da 128GB ma potrei fare l’upgrade in futuro: sebbene gli SSD in formato M.2 2230 non siano proprio i più facili da reperire, qualche esemplare esiste.

Il touchpad funziona benissimo, non è enorme come quello dei modelli superiori e purtroppo non è neanche di vetro, quindi è leggermente meno scorrevole, ma se non lo sai non ci fai molto caso. Quindi qui il risparmio è stato ottenuto senza grossi sacrifici per l’utente.

La tastiera è molto buona, come da tradizione per i Surface. I tasti sono sufficientemente alti da sentirli ma non troppo da risultare fastidiosi. Sono ben sagomati e sufficientemente spaziati. Anche le proporzioni sono quelle giuste di una tastiera full-size, l’unica cosa che non mi piace sono i tasti freccia, con quelli laterali a dimensione standard: continuo a tifare per il vecchio e più pratico layout standard a T capovolta.

Ma il vero aspetto negativo è un altro ed è che manca la retroilluminazione. Sulla carta non gli avevo dato molto peso e invece è la ragione principale che mi sta facendo pensare di renderlo. All’aperto o in uso ufficio non lo noterete, ma i tasti grigio scuro con i testi grigio chiaro sono praticamente invisibili già in penombra. Io non guardo la tastiera mentre digito, per cui se inizio con una lettera giusta poi proseguo a memoria, tuttavia mi restituisce una sensazione di vuoto sotto le dita che ho trovato spiacevole.

Ci sono poche porte, ma per il tipo di computer non ne faccio un dramma. Almeno abbiamo sia una USB-A che una USB-C, oltre all’uscita audio da 3,5mm, quindi non servono sempre adattatori anche per le cose semplici. Però avrei certamente evitato il Surface Connector sulla destra, nonché l’alimentatore proprietario che vi si collega. Si può caricare anche via USB-C, per cui avrei preferito un alimentatore standard usando quello spazio per un’altra porta USB-C. Vero che esistono dei dock per il Surface Connector, ma per il tipo di portatile un hub sarebbe stato sufficiente.

Completa la dotazione wireless con Wi-Fi 6 e Bluetooth 5, ma avrei considerato una variante con LTE se ci fosse stata.

La webcam è un altro elemento votato al risparmio, per via della risoluzione 720p. Ma non è solo la risoluzione il problema, è che proprio ha una bassa qualità, con parecchio rumore e poca gamma dinamica (brucia facilmente zone chiare anche al chiuso). Inoltre non ha tutti i dispositivi per risultare compatibile con Windows Hello. Come sistema di autenticazione si usa l’impronta, con il lettore posizionato sotto il tasto di accensione. Funziona bene e si illumina al momento dell’accesso, per cui almeno vediamo dove mettere il dito.

Il microfono ambientale è basato su due capsule e il risultato sulla voce è sufficiente, mentre le casse “omnisonic” suonano in modo decente, ma solo fino al 50%. Più in alto si impasta tutto, e comunque non tirano fuori delle frequenze basse degne di questo nome. Per cui: il comparto multimediale è passabile, ma speravo in qualcosa di meglio.

Lo schermo è giusto, per me

Il display è da 12,45″ in formato 3:2, una dimensione che ho semplicemente adorato. Le cornici ci sono, ma piuttosto sottili, per cui il computer rimane visibilmente compatto pur avendo una buona area per la visualizzazione dei contenuti. La risoluzione non è elevata, perché si tratta di 1536 x 1024 pixel, ma non mi ha mai dato una sensazione spiacevole nella visualizzazione di immagini, video o testi. Buono il contrasto e validi i colori con supporto per lo spazio sRGB, mentre il più ampio gamut P3 è coperto per meno dell’80%. Infine, la luminosità massima di circa 350 nit è valida al chiuso ma un po’ sofferente all’aperto. Insomma, non uno schermo eccezionale ma per l’uso ufficio e multimedia io l’ho trovato adeguato.

C’è anche il touchscreen, con supporto multi-touch a dieci dita, ma rimane una caratteristica superflua visto che la cerniera non è ribaltabile e neanche si appiattisce. Ogni tanto mi è capitato di schiacciare un pulsante sul display più per prova, ma dopo un po’ te ne dimentichi completamente. Forse il costo di questa funzionalità si sarebbe potuto spendere diversamente o farlo risparmiare agli acquirenti.

Prestazioni da generalista

Il Surface Laptop Go arriva con Windows 10 S, ovvero in modalità limitata all’installazione delle sole app nel Microsoft Store. Questo forse ci dà un’idea del target del prodotto, ma rimane sempre facilissimo passare alla versione 10 Home completa tramite le opzioni, ed è la prima cosa che ho fatto quando l’ho ricevuto.

Il processore è un Intel Core i5 di decima generazione, precisamente il i5-1035G1 Ice Lake con 4-core/8-thread e frequenza base di 1,19GHz. In sostanza è molto simile all’i5 del vecchio MacBook Air Intel del 2020, ma qui c’è la componente grafica più scarsa per questa serie – infatti non fa parte delle Iris Pro ma della famiglia economica UHD.

Grazie al processore, scorre comunque abbastanza fluido nell’uso generalista. Non ho riscontrato alcun problema in navigazione, posta, video call, gestione documentale, filmati, ecc.. e gli 8GB di RAM sono adeguati per questo uso. Non scalda neanche troppo in tali ambiti, per cui tende a rimanere abbastanza silenzioso e scattante. Il punto è: non chiedetegli di più. Basta relativamente poco per far salire la temperatura e sentire la ventola interna, che è anche un po’ sibilante. Non proprio fastidiosa, ma non è esattamente “soffice” nell’erogazione.

In ambito fotografico ci si può ancora lavorare, con qualche sacrificio, per tutto il resto arranca. Per dire: montaggio video è escluso, a meno di non fare qualcosa di veramente molto basic, e per il gaming è meglio usare qualche servizio cloud. Non ci sono molti settori professionali in cui questa macchina sia adatta, soprattutto se basati in tutto o in parte sulla componente grafica. Il Surface Laptop Go è – ed è pensato per essere – un computer snello per le attività semplici del quotidiano.

Batteria così così

Forse – e dico forse – in epoca pre-Apple M1 avrei giudicato “sufficiente” l’autonomia di questo laptop. Con un uso veramente minimo su tutti i fronti, la batteria da 39.7Wh ci fa raggiungere 7/8h al massimo, ma quando si inizia a fare un po’ di attività più concreta, con tante app in multitasking, allora 3/4h possono metterlo ko. Anche meno se avete la pessima idea di portarlo al 100% d’uso del processore in modo continuativo.

Conclusione

Voto 3,5/5Il Surface Laptop Go ha il suo perché, ma non nella versione base con 4GB e schedina eMMC. So bene che molti non saranno d’accordo, giudicandolo a priori solo per la scheda tecnica, ma è un errore che spesso si fa anche riguardo ai Mac, dimenticandosi che un portatile (più di un fisso) non è solo prestazioni ma anche esperienza d’uso. E in questo, Microsoft, se la cava piuttosto bene. In questo caso ho visto le carte giuste per conquistare un certo tipo di utenza, ovvero chi ha bisogno di un computer piccolo ma fatto bene. Nell’insieme, però, qualcosa non convince. Passi lo schermo, che all’atto pratico ho trovato molto piacevole, e vanno bene anche le poche porte e lo storage base contenuto, perché ci ripaga con un design ottimo, dimensioni compatte, tastiera e touchpad comodi. Il prezzo originale non lo considero neppure, ma anche a 699€ le cose che non mi vanno proprio giù sono l’assenza di retroilluminazione e la qualità della webcam (sempre più importante di questi tempi). Inoltre con questo processore e grafica così limitata, mi aspettavo un’autonomia migliore. Nel complesso direi che è un prodotto sufficiente per chi apprezza i suoi punti di forza ma che non convince fino in fondo. Peccato.

PRO
PRO Ottimo design, buona qualità costruttiva
PRO Formato dello schermo ampio per la diagonale
PRO Tastiera molto comoda
PRO Touchpad efficace
PRO Lettore d’impronta efficace
PRO Microfoni adeguati per la voce
PRO Presenti Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.0
PRO Silenzioso… finché si usa per operatività spicciola

CONTRO
CONTRO Tastiera non retroilluminata
CONTRO Webcam 720p non compatibile con Windows Hello
CONTRO Autonomia solo sufficiente
CONTRO Schermo non al pari di modelli con prezzi analoghi
CONTRO Prezzo alto per le specifiche

DA CONSIDERARE
DA CONSIDERARE Prestazioni da entry-level, soprattutto sulla grafica
DA CONSIDERARE Poche porte, ma almeno c’è sia USB-A che USB-C

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.