Apple prova a rispondere alle critiche sulle nuove misure a protezione dei minori

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Che l’argomento fosse delicato è stato chiaro fin da subito, così come che se ne sarebbe discusso a lungo. Le nuove misure a protezione dei minori che Apple ha in programma di introdurre negli Stati Uniti con i prossimi sistemi operativi sono state nell’occhio del ciclone dal momento del loro annuncio. Dubbi sono stati espressi da più parti, sia nella sfera giuridica che tecnologica, con esponenti di spicco come Edward Snowden. Alcune dichiarazioni pubbliche sono sembrate più delle mere ritorsioni ad opera di aziende attualmente in rotta di collisione con Apple, come Epic o Whatsapp (alias Facebook), ma il succo della questione non cambia: è più che lecito avere dubbi su una questione così delicata.

Non so se Apple avesse già previsto tutto lo scetticismo di questi giorni, ma in risposta ad esso ha pubblicato un documento nel tentativo di chiarire alcuni punti salienti. Le classiche domande frequenti, insomma, anche se in questo caso erano più delle accuse ricorrenti.

Purtroppo, non sembrano esserci nuovi dettagli tecnici degni di nota, si tratta più che altro di puntualizzazioni in merito agli aspetti che sono stati fraintesi. Invito gli interessati ad approfondire il tutto direttamente sul sito Apple dove, tra le altre cose, viene sottolineato che il processo del CSAM è strutturato in modo tale da non poter essere sfruttato per fini differenti da quelli a cui il National Center for Missing and Exploited Children è preposto e che Apple non avrà alcun contatto con le forze dell’ordine. Il tutto risulta perfettamente in linea con la prima dichiarazione dell’altro giorno, ma non risponde a quesiti più profondi e neanche ai dubbi sulle possibili derive future non prevedibili.

Come dicevo nel mio video di reazione a caldo, credo che servirà più tempo per poter valutare eventuali ricadute nel lungo periodo e il fatto che ad oggi il sistema appaia ben strutturato non garantisce che non ve ne siano. Vi lascio questo tweet di risposta ad Edward Snowden che include una curiosa figura ottenibile con due loghi dell’azienda specchiati… il gomblottoh interplanetario è servito.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.