È arrivato il grande giorno, per Microsoft. Oggi Windows 11 inizia ufficialmente il suo ciclo commerciale, e non è da solo. Per la verità, l’annuncio è arrivato ieri sera,   ma non si è trattato di un vero anticipo: al momento della pubblicazione era già la mattina del 5 in Nuova Zelanda e altre nazioni dell’Asia-Pacifico, rendendo così perfettamente puntuale all’appuntamento il nuovo sistema operativo anche ai fusi orari più estremi, un tocco molto furbo da parte dell’azienda di Redmond.

Delle principali novità avevamo avuto modo di parlarne in occasione della presentazione ufficiale di giugno. Vale la pena comunque fare qui un riepilogo. Il nuovo design è più pulito e moderno (con reminiscenze del dismesso progetto di Windows 10X), coinvolgendo nella metamorfosi quanti più elementi possibili: barre, caratteri, finestre, icone, sfondi, suoni e temi. Il menu Start, profondamente cambiato, e le applicazioni sulla barra partono dal centro, enfatizzando nelle intenzioni di Microsoft la semplicità nell’essere subito produttivi e a proprio agio. Oltre alle app, in Start troveranno posto anche gli ultimi file aperti, non solo sul computer: essi verranno sincronizzati con tutte le app Microsoft associate al proprio account ed utilizzate su altri dispositivi, smartphone inclusi.

L’area Notizie ed Interessi recentemente introdotta in Windows 10 viene sostituita da una nuova sezione molto più ricca, che sancisce il ritorno dei widget su Windows. Si potrà configurare a proprio piacimento con numerosi contenuti, anche di terze parti, e l’intelligenza artificiale farà la sua parte proponendo i contenuti potenzialmente più rilevanti per l’utente sulla base dei suoi interessi. Rimanendo sempre sulla barra delle applicazioni, un’altra novità di Windows 11 è la stretta integrazione con Teams, da qualche tempo utilizzabile pure con gli account personali e non solo più quelli aziendali (anche se la versione consumer di Skype, contrariamente a quella business, è al momento tutt’altro che destinata alla dismissione). Cliccando sull’icona apposita vengono mostrate le chat recenti e consente di avviare al volo una conversazione o una videochiamata, anche quando il contatto sta usando Teams su un dispositivo non Microsoft. Un pulsante permette di passare in qualsiasi momento all’app completa per usufruire di tutte le funzionalità.

La modalità Snap introdotta da Windows 7 ed evolutasi nelle successive versioni fa un ulteriore salto in avanti con 11: gli Snap Layouts permettono di configurare rapidamente a schermo le app aperte in varie disposizioni, a seconda dell’esigenza dell’utente. Tali layout possono essere anche salvati come Snap Groups, per riattivarli in qualsiasi momento dalla barra delle applicazioni. I desktop virtuali diventano completamente configurabili e indipendenti l’uno dall’altro, permettendo di avere spazi distinti in base all’attività da svolgere. Sul fronte dell’integrazione software/hardware e dell’esperienza d’uso, Windows 11 porta importanti ritocchi all’esperienza d’uso sui tablet, con maggiore spaziatura per icone e pulsanti, nuove gesture e il supporto al feedback aptico. Il riconoscimento vocale si evolve con una maggiore disponibilità di comandi da impartire senza l’uso di altri metodi di input nonché l’inserimento automatico della punteggiatura durante la dettatura.

Profondamente rinnovato nella grafica e funzionamento pure il Microsoft Store, con un layout che facilita l’ottenimento di applicazioni. Ma non è solo questione di estetica: con l’occasione è stato a qualsiasi tipologia di app, incluse quelle realizzate con le classiche API Win32 e non solo le UWP come avvenuto sinora, ed è stata introdotta un’opzione per gli sviluppatori di vendere direttamente la propria app sullo Store senza alcuna spartizione di ricavi con Microsoft. Non a caso, sullo Store hanno già fatto la loro comparsa altri negozi digitali, come quello di Epic. Si farà invece attendere fino al 2022 il supporto alle app Android. Non saranno direttamente ospitate nel Microsoft Store, che farà invece da vetrina per quello Amazon. A garantire il buon funzionamento su Windows delle applicazioni pensate per Android, oltre ai necessari strati integrati di compatibilità, ci penserà la tecnologia Intel Bridge, “traducendo” in tempo reale su x86 codice pensato prevalentemente per dispositivi con architettura ARM. Il discorso non si applicherà alla versione ARM di Windows, non avendo bisogno di meccanismi di traduzione.

Novità riguardano infine il gaming. In Windows 11, oltre ai benefici del Game Pass del PC (per chi è abbonato), si potrà usufruire di ulteriori migliorie per i giochi nativi su PC. Le librerie DirectX 12 Ultimate consentiranno la creazione di titoli sempre più realistici e ad alti fps, abbinandosi a DirectStorage per ridurre i tempi di caricamento e Auto HDR per migliorare la resa dei colori a schermo.

La nuova versione, disponibile solo a 64-bit, è gratuita per tutti coloro che hanno una licenza valida di Windows 10. Il rollout è iniziato oggi il rollout e verrà effettuato in maniera molto graduale, tanto che Microsoft prevede di completarlo non prima di metà 2022. Questo per quanto riguarda tutti i PC ufficialmente compatibili, dato che i requisiti sono diventati decisamente più stringenti rispetto al passato: assieme alla presenza obbligatoria del chip di sicurezza TPM 2.0, occorre almeno un Intel Core di ottava generazione (con eccezioni mirate per alcuni della settimana), un Atom/Celeron/Pentium di recenti microarchitetture o un AMD Ryzen 2. Non ufficialmente, chi vuole avventurarsi con l’installazione pulita tramite immagine ISO potrà scavalcare i soprammenzionati requisiti, rispettando solo quelli minimi di memoria, 4 GB di RAM e 64 GB di unità d’archiviazione. Si tratta tuttavia di un’apertura temporanea, che potrebbe essere chiusa da Microsoft in qualsiasi momento, e in ogni caso l’azienda tiene a sottolineare che non garantisce né il supporto tecnico né la disponibilità continua degli aggiornamenti, inclusi quelli di sicurezza. In merito ai futuri rilasci, contrariamente al passato i nuovi pacchetti funzionali verranno rilasciati solo una volta all’anno e non due, col prossimo previsto nella seconda metà del 2022.

Per chi volesse tornare a 10 dopo il passaggio da Windows Update, l’opzione di ripensamento andrà esercitata entro 10 giorni, altrimenti si dovrà ricorrere alla reinstallazione ex-novo. L’upgrade sarà in ogni caso facoltativo e non obbligatorio, pertanto coloro che vorranno rimanere a Windows 10, o dovranno farlo causa incompatibilità hardware e/o software, riceveranno aggiornamenti fino ad ottobre 2025. A tal proposito è in arrivo a breve il piccolo pacchetto funzionale 21H2, con novità principalmente rivolte all’uso in azienda.

Accanto a Windows 11, oggi è stata lanciata anche la nuova versione di Office per chi preferisce le licenze a singolo pagamento, restando fuori dagli abbonamenti Microsoft 365. Oltre alle prestazioni migliorate di rito, Office 2021 include un’interfaccia riprogettata per il rinnovato sistema operativo e numerose funzionalità già arrivate in precedenza sulle versioni 365, sottoposte ad aggiornamenti mensili. Comuni a tutte le principali applicazioni della suite sono la possibilità di lavorare contemporaneamente in più persone su un singolo documento, con un sistema integrato di discussioni per commentare le modifiche, una nuova barra di ricerca più intuitiva, maggiori strumenti per l’accessibilità e il disegno a mano libera, il salvataggio automatico su OneDrive. Excel guadagna nuove formule, come XLOOKUP, LET e XMATCH, nonché gli array dinamici, visuali personalizzate per i fogli di lavoro condivisi e una sezione dedicata all’accessibilità. PowerPoint include funzionalità complete per la registrazione delle presentazioni svolte in diretta, così come opzioni per agevolare la fruizione tramite screen reader per gli ipo-/non-vedenti e la possibilità di creare un collegamento ad una singola diapositiva da condividere coi colleghi. Outlook guadagna maggiori funzionalità di traduzione, mentre Word ha opzioni aggiuntive per lo scorrimento.

Pressoché tutte le caratteristiche sono presenti pure nella versione per Mac, rilasciata anch’essa oggi. La versione Home & Student, comprendente Word, Excel, PowerPoint e OneNote (quest’ultimo è in realtà disponibile gratuitamente anche in forma slegata), è acquistabile al prezzo di 149€. Chi ha bisogno di maggiori funzionalità può puntare sulla versione Home & Business, che a 299€ aggiunge Outlook nonché i diritti di utilizzo del pacchetto per attività commerciali. Come sistemi operativi, Office 2021 supporta Windows 10 e 11 su PC e macOS Catalina, Big Sur e l’imminente Monterey su Mac. Quanto descritto non si applica a chi usufruisce di un piano Microsoft 365, che dispone già di tutte le funzionalità descritte e ancora di più, insieme a servizi aggiuntivi preclusi alla suite su licenza perpetua (a partire dal TB di spazio su OneDrive).

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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