Il Notch più bello di sempre… solo sui MacBook Pro M1 Pro e Max

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Ieri ho pubblicato un video con il riepilogo delle novità presentate durante l’evento Apple di ottobre, cercando di essere il più possibile analitico rispetto a prodotti e specifiche tecniche. Un po’ di emozione è comunque passata, perché ciò che hanno presentato è per me molto più interessante dei vari iPhone e iPad. Oggi vorrei aggiungere alcune considerazioni personali sulle questioni più dibattute e per le quali mi state inviando molte domande sul mio account Instagram.

Prima di tutto ci sono quelli che si chiedono perché non sia arrivato anche un Mac mini con M1 Pro / Max, computer che si poteva realizzare con relativamente poco impegno se si fosse mantenuto il precedente form factor. In realtà i nuovi chip sono più grandi, ma se li hanno inseriti in un portatile da 14″ è facile che si potesse farlo anche nel case dell’attuale mini. Il fatto che non sia stato presentato ieri un prodotto del genere io lo interpreto come una possibilità sempre più realistica che se ne stia progettando uno strutturalmente diverso che, con queste prestazioni, potrebbe davvero essere un piccolo Mac Pro.

La questione della tastiera senza Touch Bar e del ritorno di porte standard può essere per molti versi accomunata sotto la voce: ci siamo pentiti. Sono anni che vado dicendo che la Apple di Tim Cook è molto più incline a seguire le richieste dei propri utenti e che, in prospettiva, questo potrebbe rivelarsi problematico nell’aprirsi a soluzioni originali e innovative. Nel presente, però, la situazione è diversa. Il lavoro fatto ora sui MacBook Pro io lo vedo come un passaggio necessario, perché non si può pensare di andare avanti se prima non ci si rimette in pista ponendo rimedio agli errori. Devo però ragionare diversamente sulle due cose.

  • La Touch Bar a me non è mai piaciuta e a quanto dice Apple non sono l’unico professionista che non l’amava, eppure non sono sicuro che toglierla del tutto sia stata la scelta migliore. L’idea di fondo era potenzialmente interessante, ma il problema è stato metterla in sostituzione dei tasti funzione invece che come aggiunta. Il secondo problema l’ho visto in una implementazione in termini di interfaccia e personalizzazione non proprio riuscita. Comunque se la scelta doveva essere mantenerla com’era o toglierla, gioisco per il ritorno di questi ultimi. E voglio anche segnalare che i tasti freccia sono i classici a T capovolta, per fortuna.
  • Le porte ritornate sono HDMI, lettore SD e MagSafe, che si aggiungono a 3 porte Thunderbolt 4. Forse hanno seguito le richieste dei professionisti o forse no, ma a prescindere dalle motivazioni si tratta di una decisione logica. Non è che avessimo chiesto gli unicorni colorati. Chiunque lavori con foto, video, audio, droni sta tutti i giorni a scaricare dati dalle memorie, era assurdo doversi dotare di un adattatore per questo. E poi c’è un’uscita video diretta, una cosa che non solo evita potenziali problemi di compatibilità dovuti allo standard-poco-standard USB-C, ma che ci consente finalmente di poter fare al volo una presentazione dei nostri lavori su qualsiasi TV o proiettore senza adattatori. E ovviamente non ci occupa una Thunderbolt 4 solo per collegare uno schermo esterno sulle nostre scrivanie. Certo, qualcuno potrebbe sentire ancora la mancanza di una USB-A o di una porta Ethernet, ma se lo spazio ricavato è questo, io preferisco che abbiano dato priorità a lettore SD, HDMI e il comodissimo MagSafe.

E poi c’è il Notch senza Face ID, quindi sono brutti e non si possono comprare. Prima di tutto, Face ID richiede dei componenti che attualmente sono più spessi del display, per cui finché non riescono a miniaturizzarli non si può mettere. Poi, per quanto riguarda il Notch, magari lo odierò usandolo o magari non ci farò caso, ma vorrei prima provarlo. Tutto dipende dall’implementazione che se n’è fatta perché mi chiedo ad esempio come si gestiranno i menu che arrivano oltre il punto centrale, cosa che sui monitor piccoli spesso succede. Vanno sotto e li perdiamo? Scavallano dal lato opposto? E con il mouse possiamo passare dritti oppure dovremo aggirare l’ostacolo? Una cosa però possiamo dirla subito ed è che non è stato tagliato un pezzo di schermo ma aggiunti due pezzi ai lati. I display sono infatti dei 16:10 con 74 pixel aggiuntivi per la barra dei menu. Quindi non dovrebbe tagliare nulla dalle interfacce dei software e men che meno dai contenuti video.

  • 14″: 3024 / (1964-74) = 1,6 = 16:10
  • 16″: 3456 / (2234-74) = 1,6 = 16.10

Poi, parliamo di schermi con vero HDR che arrivano alla bellezza di 1600 nit di picco e 1000 nit come luminosità standard, dotati di tecnologia Mini-LED (che vi invito a vedere quanto costa sui monitor per computer di terze parti) e con ProMotion che arriva a 120 Hz. Per la serie: ci si deve sempre lamentare di qualcosa. A me non fa impazzire come soluzione, avrei tranquillamente preferito bordi più spessi, ma ogni volta che ho detto questa cosa sono stato criticato dalla maggioranza perché a quanto pare se non ci sono cornici super sottili lo schermo è brutto. E allora poi vi beccate il notch, che alla fine non è peggio di non avere la webcam o averla in posti assurdi che ti inquadrano il mento.

Qualcuno mi ha detto che non si capisce niente con i nomi, criticando il fatto che sugli iPhone ci sia il Pro e il Pro Max, mentre M1 è solo Pro o solo Max. Può sembrare una questione futile – e in realtà lo è – ma un brevissimo ragionamento lo vorrei fare. Io apprezzo la semplicità nei nomi prodotto, motivo per cui mi piace che gli iPhone stiano andando avanti con numeri semplici evitando la “s”, soprattutto ora che ci sono tutti questi suffissi. Per lo stesso motivo direi che mi piace di più avere solo Pro e Max. Capisco che di base nessuno ci dice che Max sia meglio di Pro, ma non sarebbe male se nella lineup Apple lo si definisse come standard. Cioè io toglierei il doppio suffisso anche dall’iPhone, lasciando modello liscio e poi mini, Pro e Max.

Sul discorso dei prezzi alti c’è poco da dire: lo sono. Non più del solito, certo, ma lo sono. Ci sono tante cose che si possono dire cercando di spiegare perché hanno questi prezzi, perché i professionisti li comprano comunque e via discorrendo, ma ve li evito. Dico solo una cosa: ad ognuno il suo. Tra gli appassionati di tecnologia c’è da sempre questa voglia di avercelo più grosso e potente, ma dobbiamo cercare di scrollarcela di dosso. Vi voglio spiegare meglio questo discorso partendo da due domande ricorrenti:

  1. Uso office, un po’ di foto e ogni tanto faccio dei piccoli video, mi basta M1 Pro oppure devo prendere il Max?
  2. Dal momento che vorrei tenerlo per almeno 10 anni, è meglio andare sui 32GB di RAM?

Allora, qui è difficile rispondere. Non perché le domande siano complicate, ma perché includono degli errori di valutazione giganteschi. Prima di tutto è chiaro che tanti non abbiano proprio capito il MacBook Air M1 base. Un computer che ad oggi svolge in scioltezza carichi molto più impegnativi di quello che fa il 90% delle persone con il computer. Escludiamo il gaming spinto ed anche lavori super professionali in ambito 3D, VFX o video, dove però si difende meglio di quanto si immagini. Con Final Cut va così bene che non ci si limita ai filmetti amatoriali, ma riesce tranquillamente a gestire progetti di lavoro di un certo peso anche con 8GB di RAM.

La cosa peggiore però è che si insiste ancora a voler combattere l’obsolescenza nel modo sbagliato, comprando computer sovradimensionali e spendendo molto di più per poi doverseli tenere per un tempo esagerato. Oggi non funziona così, ho cercato di spiegarlo tante volte, e questo è il modo peggiore per buttare i soldi. Se fate un lavoro per cui vi servano oggi le potenzialità di questi chip M1 Pro e Max: benissimo. Perché è facile che abbiate anche le finanze adatte a comprarli, altrimenti con la stessa cifra del nuovo 14″ con M1 Max (3700€) vi comprate il MacBook Air base attuale (che si trova a 900€) e riuscite a cambiarlo ogni anno per almeno 6 anni con i soldi che risparmiate. E state sicuri che M6 sarà meglio di M1 Max, oltre al fatto che avrete nuovi design, nuove specifiche, batterie e garanzie nuove ogni volta. Oppure potete prendere sempre Air base M1 e poi regalarlo a qualcuno tra due anni e prendere quello con M3 e fare la stessa cosa con quello M5, spendendo sempre la stessa cifra ed avendo ogni volta incrementi di prestazioni e macchine nuove, oltre a far felici due persone. È un’iperbole, ma neanche tanto. Può sembrare contro intuitivo ma se fate due conti comprare specifiche in più su macchine che non si espandono, non si riparano e si deteriorano, è la cosa peggiore che si possa fare.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.