macOS Monterey è tra noi: le principali novità e i Mac supportati

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Ci siamo: col rilascio odierno di macOS Monterey, tutti i sistemi operativi Apple sono stati aggiornati alla loro nuova major release, che ci accompagnerà per i prossimi 12 mesi (incluso il consueto trimestre finale post-WWDC in cui si preparerà il passaggio di consegne con la versione successiva). Ricapitoliamo qui sotto tutte le principali novità.

Monterey porta su Mac molto di quanto si è visto su iOS e iPadOS 15. Con essi condivide le principali novità che attraversano un po’ tutto l’ecosistema Apple, ovvero FaceTime con la nuova grid view, modalità ritratto, riduzione del rumore e audio spaziale, Messaggi che guadagna collage e carosello di foto, nonché l’integrazione automatica delle foto condivise con una persona nell’album condiviso che si crea in automatico, SharePlay (arrivato oggi anche sugli altri due sistemi operativi con l’aggiornamento 15.1, dopo l’esclusione dal rilascio iniziale) che attraversa sia FaceTime e Messaggi, offrendo la possibilità di condividere lo schermo ma anche l’ascolto di musica o visione di filmati. Troviamo poi Full Immersion, grazie al quale si può passare tra differenti stati che si possono anche sincronizzare tra tutti i nostri dispositivi, dando la possibilità di entrare in automatico in modalità non disturbare, avvisare della cosa chi ci sta mandando un messaggio, ricevere solo notifiche prioritarie ed altro; Live Text che effettua al volo l’OCR da una foto e lo indicizza per l’uso con Spotlight; Note con funzioni aggiuntive quali tag e menzioni, ma soprattutto con le nuove Quick Note flottanti per appunti che non coprono lo schermo; le rinnovate Mappe, attive anche in Italia, con visuali 3D più dettagliate e non solo; AirPlay to Mac, ovvero la possibilità di usare lo schermo di un Mac come destinazione per AirPlay, avendo così la possibilità di mostrare al volo un contenuto su uno schermo più grande o di inoltrare l’audio.

Non manca poi il rinnovato-ma-anche-no Safari che abbiamo già conosciuto sui sistemi per iDevice, con un’interfaccia opzionale che combina indirizzi e schede in una singola barra, con la colorazione della finestra che cambia in base alla tonalità predominante del sito visitato – si tratta però di un’interfaccia opzionale, bocciata come default nei mesi che hanno preceduto la versione definitiva, al punto da ripristinare di fatto l’aspetto del Safari di Big Sur. Nonostante ciò, ha comunque delle novità funzionali rilevanti. Il lavoro più grosso in tal senso è stato sicuramente fatto sulla funzione Gruppi di Pannelli, che può prendere un po’ il posto delle cartelle di preferiti, unendo diversi siti in base alle attività. Questi possono poi anche essere condivisi in un’unica soluzione come elenco di link in un messaggio o una email.

In ultimo, ma non per importanza, l’atteso arrivo su macOS dell’app Comandi. Per ora si affiancherà ad Automator e consentirà fin da subito di importare tutti i suoi workflow. Questa ha un layout più adatto all’uso su Mac offrendo sicuramente maggiore versatilità rispetto alle controparti di iOS e iPadOS. Si potranno sincronizzare le azioni e trasformare in droplet, da posizionare anche sul Dock per trascinare sopra dei contenuti, oppure usare come destinazione delle condivisioni o ancora sul Finder e nella barra dei menu.

Una delle migliorie più attese si farà però attendere ancora per un po’. Ci riferiamo a Controllo Universale ed è una sorta di versione agli steroidi di Continuity, che da tanti anni ci consente di passare agevolmente informazioni tra tutti i nostri dispositivi Apple. Immaginate di prendere un iPad, avvicinarlo ad un Mac ed avere improvvisamente la possibilità di spostare il mouse e trackpad nella direzione di quest’ultimo prendendone il controllo. E senza dover prima abilitare nulla, tutto così, esattamente come descritto. La cosa funziona anche tra diversi Mac, dandoci la possibilità di usare sostanzialmente un solo set di mouse e tastiera passando da uno all’altro. Si può ovviamente copiare un contenuto e passarlo da un dispositivo all’altro e addirittura hanno mostrato la possibilità di partire da un iMac, attraversare un MacBook per finire su un iPad, iniziare qui il drag di un elemento e farlo passare a ritrovo attraverso i vari dispositivi per ritrovarselo sull’iMac di partenza.

Monterey è disponibile da oggi, gratis attraverso Preferenze di Sistema -> Aggiornamento software, su un vasto numero di Mac anche non proprio più giovanissimi. Qui sotto l’elenco completo:

  • iMac fine 2015 e oltre
  • iMac Pro
  • Mac Pro 2013 e 2019
  • Mac mini fine 2014 e oltre
  • MacBook Air inizio 2015 e oltre
  • MacBook Pro inizio 2015 e oltre
  • MacBook 2016 e 2017

Come si potrà notare, tuttavia, rispetto a Big Sur ci sono stati dei tagli nella lista. Gli iMac 2014, i MacBook Air e Pro 2013/2014 e i MacBook 2015 fermano qui la loro corsa in termini di nuovi rilasci, a meno di non ricorrere a strumenti di terze parti per forzare Monterey su tali dispositivi. I loro possessori, così come coloro che non possono o non vogliono aggiornare nonostante abbiano un Mac compatibile, non verranno tuttavia lasciati per ora al freddo. Le release di sicurezza continueranno ad arrivare, a partire dalla 11.6.1 arrivata proprio oggi. Anche Safari continuerà a ricevere aggiornamenti, inclusa un’altra nuova versione.

In conclusione, dobbiamo però anche menzionare alcune caratteristiche riservate da Apple ai soli Mac M1. I modelli Intel non potranno usufruire delle mappe migliorate delle città di San Francisco, Los Angeles, New York e Londra, la vista del globo in alta definizione su Mappe, la modalità Ritratto per i video ripresi attraverso la camera frontale, la dettatura in alcune lingue aggiuntive. Sempre la dettatura apre invece il breve elenco delle funzionalità limitate, coi Mac Intel che potranno effettuare le operazioni in locale sul dispositivo per un massimo di 60 secondi alla volta, fermo che non riguarda le versioni Apple Silicon; la seconda limitazione è relativa alle API Object Capture per la realtà aumentata, che su Intel richiederanno almeno 16 GB di RAM principale e 4 GB per quella grafica.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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