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Alcuni anni fa l’Italia si trovava nel secondo gruppo di paesi in cui Apple vendeva i nuovi prodotti. Per cui chi voleva le novità il primo giorno era costretto ad importarle dall’estero. Parlando di iPhone, ad esempio, il primo modello non è stato mai venduto da noi, mentre per il 3G eravamo in prima linea. Curiosamente siamo tornati in seconda fascia con l’iPhone 4 e poi nuovamente in prima dal 6. Durante il balletto di date, Apple è cresciuta fino ad avere capacità distributive tali da organizzare dei lanci molto più estesi, lasciando pochissimi paesi in quella seconda fascia in cui un tempo ci trovavamo anche noi.
I lanci in differita, però, non dipendono solo dalla produzione. Ad esempio l’Apple Watch 3 LTE non è stato mai venduto in Italia perché non c’era nessun operatore capace di gestire la doppia SIM virtuale, cosa resa possibile solo l’anno successivo con l’Apple Watch 4 ed il supporto di Vodafone. Ci sono poi tutta una serie di prodotti che da noi hanno subito delle limitazioni dovute alla lingua e, più precisamente, a Siri. La Apple TV è un esempio lampante, in quanto in Italia non hanno funzionato i comandi vocali fino ad iOS 15, anche se il telecomando aveva il microfono. Sempre per via dell’assistente vocale, siamo stati esclusi dal lancio di HomePod, un prodotto per cui si è organizzato un gruppo di test in Italia che non ha portato ai risultati sperati, rimandandone la distribuzione fino a quando è stato dismesso nel marzo 2021. A novembre del 2020, però, è stato annunciato un nuovo modello, più piccolo ed economico, che è attualmente l’unico in vendita ed è arrivato in Italia da pochi giorni. Sto parlando dell’HomePod mini.
Il mini è attualmente l’unico HomePod in vendita e con il prezzo di 99€ si propone un obiettivo diverso dal suo predecessore: entrare in quante più case possibili. Gli Smart Speaker, ormai è chiaro, non si vendono in base alla qualità audio. Tutti la vorremmo, eppure tra i più venduti di Amazon ci sono gli Echo Dot che certo non brillano da quel punto di vista. Servono numeri per dare struttura anche alla propria piattaforma di domotica, cosa che da oggi Apple può provare a far con più convinzione grazie al nuovo modello.
La qualità costruttiva è molto elevata, anche se sulla base non è piaciuto come si combina il tessuto esterno al piedino, perché fa un po’ di grinze. Siamo comunque su un altro livello rispetto agli Echo, dove anche gli abbinamenti tra le plastiche economiche e il rivestimento sono spesso imprecisi. E poi il design, per quanto apparentemente simile, è profondamente diverso. I nuovi Echo dot e standard sono tendenzialmente sferici come HomePod mini, eppure appaiono molto più goffi.
I controlli sono semplici, con tasti a sfioramento +/- e la superficie superiore touch con i classici tocchi singolo, doppio e triplo per play/pausa, avanti e indietro. Tenendo premuto si attiva Siri senza la parola chiave. La zona superiore non contiene un display ma un’area retroilluminata, simile a quella del primo HomePod. Solo che in questo caso ricopre tutta l’area, quindi appare complessivamente più riuscita.
Il cavo è rivestito e di buona qualità, ma non si può rimuovere come sul primo HomePod, quindi non tentate di forzarlo. Questo termina con un connettore USB-C da usare con l’alimentatore da 20W in confezione. È lo stesso che Apple vende anche separatamente è che si può usare con il MagSafe su iPhone 12/13 per la massima velocità. Interessante notare che con questa soluzione, l’HomePod mini si può alimentare anche con un PowerBank.
La qualità audio è complessivamente piacevole, ma c’è una certa enfasi sulle basse e poca brillantezza sulla alte, restituendo un suono un po’ inscatolato (dovuto anche alle piccole dimensioni). Rispetto all’Echo Dot l’ho trovato comunque migliore, perché rimane più controllato, pieno e pulito. L’Echo standard ha invece un volume molto più forte, però tende a sparacchiare un po’. Tra questi tre modelli preferisco complessivamente l’HomePod mini, ma non l’ho trovato poi così valido se non per il rapporto tra dimensioni/qualità.
Assistenti | HomePod / Siri | Echo / Alexa |
---|---|---|
Timer | Nessun problema | Gli Echo con display mostrano il conto alla rovescia |
Musica | A volte pronuncia e richiede pronuncia italiana anche per brani stranieri | Nessun problema |
Sorgenti audio | Apple Music, AirPlay 2 | Amazon Music, Spotify, Apple Music, Apple Podcast, Deezer, Tunein, Vevo, Bluetooth, line-in |
Domotica | HomePod mini funziona da hub per i dispositivi HomeKit | Alcuni Echo hanno hub integrato per dispositivi ZigBee (che è meglio del Wi-Fi) le skill fanno dialogare con molti più servizi |
Assenza di linea | Molte richieste a Siri si possono fare anche senza connessione | Alexa richiede connessione attiva |
Appuntamenti | Bisogna attivare le “richieste personali” e si possono aggiungere eventi su tutti i calendari dell’account | Nelle Impostazioni dell’app Alexa si può stabilire che il calendario predefinito sia uno di iCloud |
Promemoria | Attivate le “richieste personali” si possono creare nel proprio iCloud | Sì, ma rimangono nell’account Amazon su app Alexa |
Abbinamento | Funzione stereo con 2 dispositivi uguali o multiroom | Funzione stereo con 2 dispositivi uguali o multiroom |
Interfono | Si possono fare annunci su tutti i dispositivi di casa | Si possono fare annunci su tutti i dispositivi di casa |
Chiamate tra dispositivi | Non puoi chiamare un altro HomePod | Possibili sia tra i propri (con drop-in) che tra quelli dei contatti, anche in video con gli Echo Show |
Telefonate | Tutte, basandosi sull’iPhone e i suoi contatti | Collegandosi ad un account Skype |
Informazioni | Quelle di cultura generale portano a risultati inviati all’iPhone | Alexa riesce a rispondere a molte più domande direttamente, leggendo risultati di varie fonti online |
Calcoli | Supporta anche le parentesi | Non supporta le parentesi |
Notizie | Riepilogo di SKY TG 24 (con pubblicità prima e dopo) | Si può scegliere la fonte preferita (c’è anche Radio24) |
Traduzioni | Traduce solo dalla lingua impostata ad una di destinazione, non il contrario | Può tradurre da e verso qualsiasi lingua, basta specificarlo |
Intrattenimento | Barzellette, freddure, colmi, “toc-toc” e poco altro | Barzellette, freddure, colmi, storie, indovinelli, canta canzoni, “toc-toc”, ecc… |
Privacy | Ascolta solo dopo Ehi Siri! e i vocali vengono inoltrati online con ID riservato | Ogni dispositivo ha un pulsante mute |
Personalizzazione | Solo voce e lingua | Infinita con le skill |
Ecosistema Apple | Trova dispositivi, trasferimento musica su iPhone, speaker AirPlay 2 | – |
Per il funzionamento fa vede la tabella riepilogativa, ma il succo è che HomePod ha alcuni vantaggi nell’ecosistema Apple però Siri è ancora parecchio limitato rispetto ad Alexa. Personalmente continuo a preferire gli Echo come piattaforma primaria di Smart Speaker casalinga, ma ho comunque un paio di HomePod per quelle poche cose in cui sono migliori. Speriamo di trovarli presto su Amazon o su piattaforme sicure a prezzi inferiori perché 99€ non sono troppi ed è la stessa cifra richiesta dall’Echo 4, ma nel Black Friday 2021 quest’ultimo l’ho pagato la metà.
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