Recensione Powkiddy X18S: gaming portatile a 360°

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Chi è cresciuto come me negli anni ’80 ha vissuto l’epoca d’oro delle sale giochi e dei cabinati arcade, ma anche la diffusione delle console casalinghe. In quel periodo sono nati diversi titoli che ormai fanno parte della storia, come Pac-Man o Tetris, e alcune delle IP più note e longeve, come Super Mario Bros o Zelda. Oggi il gaming si è evoluto in modo impressionante, raggiungendo quasi il foto realismo, ma la nostalgia ci ha portato a ripensare e rivalutare anche i vecchi giochi, che con pochi pixel riuscivano comunque a garantire tanto divertimento.

Il retrogaming fa breccia facilmente nel cuore dei diversamente giovani, ma negli ultimi anni ha vissuto un forte ritorno di fiamma che ha coinvolto un po’ tutte le fasce demografiche. Uno dei motivi è la nascita di piattaforme economiche – vedi Raspberry Pi – capaci di far girare egregiamente RetroArch, ma anche la diffusione e l’incremento di potenza degli smartphone con i relativi emulatori.

Powkiddy è un marchio attivo in questo settore ed ha creato un vasto catalogo di console portatili. La maggior parte utilizza SoC economici Rockchip o Mediatek con firmware custom basati su Retroarch, ma ne ha anche alcuni con Android. Tra i più recenti si trova il Powkiddy X18s, una riedizione del precedente modello X18 con alcune migliorie ed una nuova colorazione beige. L’ho provato nelle ultime settimane grazie ad AliExpress che mi ha fornito anche un codice promo per i lettori di SaggiaMente valido fino al 30 aprile e che dà diritto a $10 di sconto, basta inserire MAURIZIO nell’apposito campo durante la fase d’ordine.

Prima di iniziare a parlavi del dispositivo vi elenco in tabella le sue caratteristiche hardware principali, che includono un ampio schermo IPS da 5,5″ ed una CPU 8-core. A differenza di tante altre console portatili, dove il sistema operativo risiede su microSD insieme ai dati, qui abbiamo una memoria interna da 64GB e sul retro lo slot per microSD.

Caratteristiche Powkiddy X18s
SoC Unisoc Tiger T618
CPU 8-core (2-core Cortex-A75 + 6-core Cortex A55)
GPU Mali G52 MP2
RAM 4GB
Memoria 64GB
Schermo 5,5″ IPS Touch Screen
Risoluzione 1280 x 720 pixel
Batteria 5000mAh
Alimentazione USB-C (caricatore non incluso)
Uscita video mini HDMI
Espansione microSD (fino a 512GB)
Wi-Fi 802.11(ac) dual-band
Bluetooth 5.0
Speaker Stereo
Uscita audio 3,5mm
Altro Giroscopio, accelerometro, GPS, OTG

Da notare il particolare formato a conchiglia che richiama la struttura della serie Nintendo DS. Solo che qui manca il secondo schermo, quindi nella zona inferiore rimane spazio vuoto al centro. Altra cosa interessante è la presenza di un’uscita video in formato mini HDMI per l’uso con monitor e TV (quando è in uso si disattiva lo schermo interno). Il problema è che questa non funziona come dovrebbe, almeno nel mio esemplare, e ve ne parlo meglio più avanti.

Considerando che c’è anche il Bluetooth per controller wireless, si può tranquillamente usare la console da chiusa appoggiandosi ad un display ed un joypad, preferibilmente uno in stile retrò come quelli di 8bitdo.

Le dimensioni del Powkiddy X18s sono tutt’altro che eccessive (15,3 x 9,4 x 2,4 cm) e non pesa neanche molto. La qualità costruttiva generale appare convincente, ma ha i suoi punti deboli e uno è la cerniera del display. Una volta aperta si può scegliere tra due angolazioni a scatto, però rimane sempre un certo gioco non esattamente piacevole.

I controlli fisici sono divisi essenzialmente in due parti: alcuni sono dedicati al sistema operativo, altri sono del controller di gioco. La fila centrale in alto di 7 tasti è tutta per Android.

Al centro c’è un pulsante on/off che non è strettamente necessario nell’uso quotidiano, in quanto il dispositivo attiva e disattiva lo schermo automaticamente quando si apre e si chiude. Alla destra di questo ci sono i tre tipici comandi di Android, quindi task manager, home e indietro. Sulla sinistra ci sono due tasti volume stranamente invertiti (quello a sinistra alza e quello a destra abbassa) seguiti da un pulsante dedicato a mappare i controlli fisici (ne riparlo più avanti, nella sezione Android).

I pulsanti del controller di gioco sono un po’ un mix tra diverse soluzioni e credo rappresentino una delle maggiori criticità del Powkiddy x18s. Abbiamo due stick analogici incassati, un po’ morbidi e non sempre precisi, ma soprattutto carenti del click (L3/R3) che in un alcune emulazioni più moderne è richiesto. Il d-pad a sinistra è piccolo e quasi piatto, mentre sono adeguati Select/Start e i pulsanti A/B/X/Y. Il vero punto debole per me si sono rivelati L1/R1 e L2/R2 o forse è meglio chiamarli L/R e ZL/ZR alla maniera di Nintendo, visto il chiaro richiamo alle console DS. Si trovano sul retro e sono azionabili con gli indici, ma hanno almeno due problemi fastidiosi: sono troppo duri e quello esterno è quasi più sporgente di quello interno, quindi sono scomodi da raggiungere e schiacciare senza cambiare posizione.

Ultima caratteristiche che voglio analizzare meglio prima di passare al software è lo schermo, che appare assolutamente adeguato per dimensioni e risoluzione, ma ho trovato carente sul fronte di luminosità e contrasto. Non ho i dati di riferimento ma credetemi che non è un pannello di grande qualità.

Il sistema operativo è Android 11, con una UI proprietaria davvero brutta. Per fortuna si può cambiare in fretta, quindi ho installato Nova Launcher ed è stato facile impostarlo come predefinito. C’è già il Play Store nativo, così come tutti i servizi di Google, quindi si è subito pronti a giocare con i titoli nativi di Android.

Giochi Android

Dato l’hardware di cui dipone il 18s le prestazioni con i giochi del Play Store sono quasi sempre buone. Ovviamente non si può paragonare ad uno smartphone top di gamma, infatti se provate a giocare a Call Of Duty vi dirà che la qualità grafica bassa, ma non ho trovato nessun titolo a cui non si riesca a giocare. Quelli che supportano i controller esterni riconosceranno in automatico quello integrato (ad esempio Dead Cells) per altri ci si deve adattare con la modalità di mappatura a schermo.

Questa funzione è utile per i giochi nativi di Android perché il Touch Screen è presente, ma non è comodo da usare con lo schermo sopraelevato. Quindi si potranno creare corrispondenze tra i vari pulsanti fisici e quelli virtuali, con risultati buoni nella maggior parte dei casi. Tuttavia è bene mettere in conto che con alcuni titoli può essere difficile replicare l’uso con le dita, tutto dipende da come è organizzata l’interfaccia di gioco. Ad esempio con Shadow Fight 3 si riesce ad usare il controller nei combattimenti, ma per tutto il resto delle impostazioni di armi e personaggio si dovranno usare le dita a schermo.

Emulazione

Mi è d’obbligo anticipare un avviso nel momento in cui passiamo ad analizzare le varie emulazioni disponibili per Android. Ciò che vedrete in questo video è stato testato ai fini della recensione, per valutare le possibilità del dispositivo in prova. Se volete utilizzare dei giochi in emulazione accertatevi di avere i diritti per farlo.

Happy Chick

Preinstallata all’interno del Powkiddy X18s si trova l’app Happy Chick, un mini store con una serie di vecchi giochi da scaricare. Il vantaggio è che qui tutto è integrato, quindi scaricate e lanciate direttamente, l’app si preoccuperà di usare il giusto emulatore. A parte il discorso legale che ho già anticipato, va detto che l’app è lenta e mal tradotta anche in inglese, senza contare che le ROM europee sono poche e quelle con lingua italiana direi inesistenti. È interessante da avere giusto per un primo semplice approccio al mondo del retrogaming e ci si trovano alcuni vecchi classici che girano bene, ma se ci si spinge su piattaforme come N64 e PSP, allora i risultati saranno spesso deludenti.

Tanto per fare un esempio, ho provato a giocare a The Legend of Zelda – Ocarina of Time per Nintendo 64 e l’audio è risultato fuori sync con grafica neanche a pieno schermo e poche opzioni per correggere il tiro.

RetroArch e vecchi arcade

L’installazione di RetroArch dal Play Store è molto semplice, ma il funzionamento è diametralmente opposto a quello di Happy Chick perché è tutto da configurare manualmente e sicuramente complicato all’inizio. Qui si possono scegliere vari tipi di emulatori ed è sicuramente un buon metodo per eseguire i giochi dei cabinati o di piattaforme molto datate. Parliamo di titoli che non richiedono un hardware particolarmente potente e che dunque girano senza problemi anche sul 18s. Salendo di livello ho notato una certa difficoltà di RetroArch su questa piattaforma e prestazioni migliori con emulatori dedicati scaricabili dal PlayStore.

Una nota importante è che con RetroArch c’è un problema di accesso alla memoria microSD, in quanto non si riesce a raggiungere in nessun modo dalla UI. Per risolvere ho dovuto modificare il file di configurazione in Android/Data/com.retroarch/files/retroarch.cfg con l’app QuickEdit inserendo manualmente la directory delle rom. E anche questa non è cosa intuitiva in quanto si deve prima trovare il codice univoco della SD (lo mostra QuickEdit nella barra di navigazione in alto vi si accede) e poi scriverlo al posto del valore “default” alla riga rgui_browser_directory. Nel mio caso il risultato è stato il seguente (sostituite il codice numerico con il vostro):

rgui_browser_directory = "/storage/6638-3764/Games"

N64 – Nintendo 64

Per i titoli N64 consiglio di usare M64Plus FZ Emulator, semplice da configurare e con ottime prestazioni su questo dispositivo. Lo stesso Ocarina of Time, che su Happy Chick va male, si comporta benissimo tramite questo emulatore, con frame rate costanti, grafica a pieno schermo e sincronizzazione audio. Il tutto senza dover toccare nulla nella configurazione.

PSX – PlayStation 

Se avete qualche Euro da spendere consiglio di acquistare per 2,99€ ePSXe che consente di gestire meglio la libreria ed è più facile da configurare. Non è perfetto, soprattutto con i controller interni su cui non si riesce a configurare le direzioni in diagonale, ma tutti i titoli che ho provato girano. Su alcuni ho notato qualche problema di sincronizzazione audio, ma ho potuto giocare ai vari Tomb Raider, Silent Hill, Alone in the Dark e simili.

Dreamcast

Con Redream sul Powkiddy x18s i titoli dreamcast vanno benone. Ho provato titoli come Sonic Adventure, Crazy Taxi, Marvel vs Capcom ed altri, tutti assolutamente giocabili e praticamente con zero configurazioni.

PSP – PlayStation Portable

Con PPSSPP ho ritrovato un’ottima esperienza di gioco con i titoli della PlayStation Portable. Una cosa che non si può dire per tanti altri dispositivi in questa fascia di prezzo. Possiedo anche il Powkiddy RGB10 Max 2, ma non ha l’hardware sufficiente per tale emulazione. Qui lo schermo 16:9 viene anche sfruttato meglio in forma nativa e i titoli interessanti sono moltissimi. Ho provato Spider-man 3, Street Fighter Alpha3 Max, Tekken 6, Assassin’s Creed Bloodline, Castelvania, Sega Rally, Good of War, e tanti altri, nessuno dei quali mi ha dato problemi. Ci sono tuttavia dei giochi in cui la resa è incoerente, come God of War – Ghost of Sparta, anche se si riescono a giocare se si esclude qualche saltuario momento di rallentamento con audio gracchiante. Personalmente consiglio di impostare i driver Vulkan invece di OpenGL.

NDS – Nintendo 3DS

Per una nota positiva ce n’è una dolente, anche se si tratta piuttosto di una conferma. Finora non ho trovato nessun dispositivo portatile capace di far girare bene i titoli del 3DS e pure qui vanno evidentemente a scatti con Citra. Se consideriamo anche la particolare struttura a doppio display della console di Nintendo, questa è una di quelle piattaforme in cui l’originale non si batte anche a distanza di tanti anni (non a caso ho anche una 3DS XL).

NGC – Gamecube

Ho provato ad usare Dolphin per l’emulazione di Gamecube e Wii, ma con la versione ufficiale del Play Store le prestazioni non sono un granché. Sono così passato al fork MMJR che è ottimizzato per dispositivi con prestazioni inferiori e qualche miglioramento c’è, ma siamo ben lontani dalla fluidità ottenuta con l’emulazione della PSP. Alcuni titoli diventano abbastanza giocabili, ad esempio Super Mario Sunshine scorre bene, ma ogni tanto capitano dei piccoli blocchi, cosa che si nota di più con Super Smash Bros. Melee. Altri giochi rimangono impraticabili, ad esempio Metroid Prime ha problemi già dall’intro e con The Legend of Zelda: The Wind Waker i glitch audio e i drop frame sono numerosi. Si tratta però di una piccola grande conquista rispetto a ciò che si è visto finora, dato che su console portatili di questo prezzo l’emulazione del gamecube è sempre stata pessima.

È doveroso inoltre precisare che al momento ho dovuto usare il vecchio MMJR – che non ha tutte le funzionalità del nuovo Dolphin – dato che MMJR2 è più moderno e completo ma ancora non è stato dotato delle ottimizzazioni per i dispositivi con hardware inferiore. Ciò significa che in futuro le cose potrebbero anche migliorare. Aggiungo che MMJR ha lo stesso problema di RetroArch per l’accesso alla microSD sul Powkiddy x18s, solo che in questo caso non sono proprio riuscito ad aggirarlo, quindi ho dovuto mettere le rom nella memoria interna.

PS2 – PlayStation 2

La PlayStation 2 rappresenta il punto di rottura per questa console, nel senso che non c’è modo di emularne i giochi in modo efficace. Ho provato quasi tutte le app del Play Store e quella che consiglio è AetherSX2, perché tanto le prestazioni sono uguali a quelle di soluzioni a pagamento come il pessimo DamonPS2 Pro (9,99€ buttati). In tutti i casi i giochi rimangono sempre lentissimi, come se avessero l’effetto moviola attivo.

Giocare nel cloud

L’emulazione è divertente, ma ha i suoi limiti e soprattutto ci si muove in un territorio piuttosto scivoloso in termini di legalità. I giochi Android sono un’alternativa più diretta e semplice, eppure il meglio del Powkiddy x18s l’ho provato grazie al gaming via cloud. C’è Stadia, ovviamente, però io preferisco il Game Pass Ultimate di Microsoft, dove si trovano tanti titoli ed una piattaforma convincente. Ho giocato ad Hades, Halo, Batman Arkham Knight ed altri via Wi-Fi, con ottima grafica e pochi lag, tutto con il controller integrato che ha funzionato da subito.

Tant’è che ho pensato di abbinare un controller Bluetooth e collegarlo alla TV via HDMI per giocare sul grande schermo. Teoricamente dovrebbe essere possibile, si può fare anche con gli smartphone, ma l’uscita mini HDMI del mio Powkiddy x18s non va bene. Potrebbe essere un problema della mia unità, posso solo dire di aver provato mille cavi ed adattatori con risultati pessimi. L’unica TV dove l’immagine arriva lampeggia continuamente a nero, rendendo impossibile anche solo navigare nell’interfaccia. Un gran peccato più che altro perché molti titoli del Game Pass richiedono evidentemente un display più grande vista anche la dimensione dei testi che ho sul 5,5″.

Conclusione

Voto 3,5/5Durante il periodo di test ho provato sentimenti misti per il Powkiddy X18s. Se consideriamo il prezzo d’acquisto inferiore a 200€ non si possono avere aspettative chissà di che tipo, perché anche a comprare uno smartphone super economico (con uscita video) ed un accessorio per i controlli fisici si rischia di spendere di più e il risultato non sarà altrettanto compatto e comodo. Inoltre gli schermi allungati degli smartphone moderni rendono poco per i titoli in 4:3 e neanche tanto bene con quelli in 16:9. È un’alternativa, certo, ma avere un prodotto dedicato alle nostre sessioni di gaming è certamente meglio.

L’hardware non sarà miracoloso, ma è superiore alla media delle console portatili economiche ed ha il vantaggio del sistema operativo Android completo di servizi che, mal che vada, ce lo fa sempre sfruttare per navigazione web, email, YouTube, Netflix e compagnia bella. A livello di emulazione offre tutte le possibilità delle console portatili che hanno dominato il 2021 (con SoC RK3326/RK3399) e arriva oltre, con giocabilità ottima sui titoli PSP ed un solido inizio anche per quelli Gamecube (aspettiamo speranzosi la nuova versione di MMJR2 con le ottimizzazioni grafiche). In più c’è il discorso del gaming via cloud che, soprattutto con il Game Pass, mi è parsa una possibilità interessante. E se l’uscita mini HDMI non mi avesse dato problemi… vi garantisco che il mio tono sarebbe decisamente più entusiasta.

Design a parte, che in questa livrea da retrogaming non piacerà a tutti, la struttura è adeguata e i controlli accettabili, seppure con margine di miglioramento. Il vero punto debole per me è stato lo schermo, che rende bene con immagini chiare e luminose, ma è davvero pessimo con quelle scure. Quindi tutti i giochi che si svolgono in penombra hanno una resa deludente.

PRO
PRO Formato compatto con schermo ampio
PRO Prestazioni valide per la sua fascia di prezzo
PRO Dotato di Android con tutti i servizi Google
PRO Memoria integrata da 64GB
PRO Audio stereo
PRO Complete connessioni Wi-Fi/Bluetooth
PRO Schermo sufficientemente ampio
PRO Emulazione ottima fino alla PSP

CONTRO
CONTRO Basso contrasto dello schermo
CONTRO Stick analogico non molto preciso e d-pad piccolo
CONTRO Uscita mini HDMI problematica (nel mio esemplare)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.