iPadOS 16 potrebbe stupirci oppure no: su cosa scommettete?

Una cosa è certa: le aspettative su iPadOS 16 sono alte. Le mie probabilmente lo sono anche troppo, al punto che cerco di ripetermi che è meglio non sperarci. Vi faccio notare un passaggio dell’ultima newsletter di Mark Gurman dove parla delle novità in arrivo per la WWDC 22:

But let’s get back to the bigger focus of WWDC: software. Apple’s iOS 16 (Sydney), watchOS 9 (Kincaid), macOS 13 (Rome) and tvOS 16 (Paris) will obviously be the highlights of the conference. – Mark Gurman

Notate anche voi il grande assente? Stranamente nell’elenco non c’è iPadOS, al quale riserva solo un breve accenno in un paragrafo successivo:

But there might be a new iPadOS multitasking interface. – Mark Gurman

Una nuova interfaccia per il multitasking, è questo che secondo le sue informazioni arriverà su iPad. Può voler dire tutto e niente, nel senso che potrebbe essere una rivoluzione importante o un leggero lifting, ma temo che almeno lui intendesse la seconda eventualità vista la poca enfasi con cui ne ha scritto. D’altronde questa affermazione vale per quasi ogni versione di iPadOS uscita negli ultimi anni, perché Apple sta evidentemente cercando di migliorare la produttività di quel sistema senza snaturarlo. Cioè senza pescare a piene mani nei sistemi desktop e, quindi, su macOS.

L’approccio è quello giusto se l’obiettivo è creare qualcosa di nuovo, qualcosa che riscriva i vecchi paradigmi per renderli più snelli e adatti alle nuove app e all’uso con le dita. Tuttavia si lega male sia con l’approccio tastiera/trackpad proposto dalla stessa Apple che con le potenzialità hardware di cui gli iPad M1 dispongono. È un sottile gioco di equilibri in cui forse la soluzione migliore è la più semplice, ovvero offrire entrambi gli ambienti in base alla configurazione del dispositivo.

Su iPad Pro con Thunderbolt 3 e la potenza di Apple Silicon, si potrebbe tranquillamente equiparare l’esperienza desktop di un MacBook Air M1 collegato a monitor esterni, eppure se ci provi con iPad hai solo una spiacevole duplicazione schermo a bassa risoluzione e l’impossibilità di gestire periferiche esterne in modo completo e nativo. È questa l’era Post-PC? Creare dispositivi super potenti a cui si precludono le funzionalità dell’informatica di base?

Collegando iPad Pro allo Studio Display si ottiene solo una duplicazione schermo a bassa qualità

Se questo limite continuerà ad esistere sarà per ragioni che nulla hanno a che vedere con la natura dei prodotti (tablet/pc) o con il fare bene le cose. Era una giusta obiezione ai tempi in cui si immaginava un MacBook Touch, ovvero l’uso di macOS con le dita, ma oggi abbiamo gli accessori e l’hardware per poter offrire una esperienza desktop alle giuste condizioni.

Vedo poi entusiasmo per dei mockup realizzati da Parker Ortolani (Product Manager The Verge). Sono fatti bene e anche utili, prevedendo delle implementazioni dell’attuale multitasking che potrebbero benissimo essere proprio quelle in arrivo. Già perché sono semplici migliorie di quanto esiste, qualcuna più utile qualcuna meno, ma nessuna stravolgente. Considerando anche quanto detto da Gurman, non mi stupirei se fossero davvero implementate in iPadOS 16 e neanche gioirei più di tanto, perché non cambierebbero il succo. I limiti sarebbero sempre quelli. Se guardate alcuni mockup che avevo fatto io lo scorso anno per iPadOS 15, noterete pure le somiglianze:

Dal mio mockup per iPadOS 15 dello scorso anno

Poco dopo, però, ha aggiunto un secondo tweet mostrando una Studio mode così descritta: “collega iPad Air o iPad Pro ad un display esterno o usa AirPlay per accedere ad una esperienza desktop tutta nuova realizzata per iPadOS”. E aggiunge: “finestre mobili che puoi muovere ovunque, nessun limite al numero di app aperte allo stesso tempo”.

È di questo che io parlo. È questo che chiedo da qualche anno e che ho cercato di mostrarvi usando come leva il Samsung Galaxy Tab S8 Ultra. Son d’accordo che tanti anni fa poteva sembrare azzardo, ma quando vi dicevo che già un iPhone X poteva essere il computer per tutti intendevo questo. Forse un giorno arriveremo anche a quello – un giorno lontano, coi ritmi di Apple – ma inizio a pensare che su iPad stia diventando sempre più un obbligo per Apple e non una semplice opzione da valutare.

L’altro giorno un utente mi ha fatto notare che ogni tanto prendo di mira alcuni aspetti e continuo a tirarli fuori ancora e ancora nei miei articoli e nei miei video. In effetti lo faccio, ha pienamente ragione, tant’è che ho risposto: combatto le mie battaglie. Ricordo i tempi di +SSD -GHz, così come il lungo periodo in cui ho criticato i portatili Pro di Apple. So bene che in fondo non vinco niente, anzi attiro polemiche, ma trovo giusto portare avanti le proprie idee proprio nel momento in cui sono contro-corrente, perché quando poi diventano acquisite e date per scontate vuol dire che, in fondo, una piccola vittoria si è ottenuta.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.