Recensione CalDigit TS4: il Dock Thunderbolt / USB-C definitivo

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Delle porte Thunderbolt non se ne parla mai a sufficienza e me ne accorgo perché ancora oggi ricevo delle richieste che mi fanno capire quanto caos ci sia. Le prime due generazioni avevano mantenuto il formato della mini-DisplayPort aggiungendo il supporto per dati, rete, ecc.. e con quelle abbiamo iniziato a sentir parlare più frequentemente di Docking Station. Queste vengono spesso confuse con gli hub, che di base sarebbero solo replicatori di porte. Il fatto è che la definizione non è più adatta da quando esiste la USB-C, sia perché questa non si può facilmente replicare come la USB-A, sia perché ora include all’interno diversi standard che gli hub “spacchettano” e ci offrono in forma diretta. Come fossero tanti adattatori che occupano però una singola porta. Un classico hub USB-C oggi può offrire diverse porte USB-A, un’uscita video HDMI o DisplayPort, Ethernet, nonché una porta USB-C che spesso veicola solo la carica dato che tutto il resto è stato indirizzato sulle porte dedicate. Più la banda cresce più gli hub si ingrandiscono e con la USB 4 si possono replicare integralmente le funzionalità di una Docking Station, offrendoci cioè la possibilità di usare un portatile a schermo chiuso come fosse un computer desktop. Dal momento che le vecchie definizioni non sono più applicabili io tendo a definire hub tutti i dispositivi piccoli e portatili, mentre considero Dock quelli che richiedono alimentazione e hanno dimensioni e struttura adatti all’uso su scrivania.

Negli ultimi 6 anni a braccetto con Thunderbolt 3 e 4 ho provato moltissimi Dock di marchi diversi e tutt’ora ne utilizzo due insieme sulla scrivania per coprire le mie necessità, a cui ho dovuto aggiungere due hub USB-A da 7 porte. Le mie esigenze sono sicuramente sopra la media, ma con tutta l’esperienza che ho fatto posso assicurarvi che il miglior prodotto è stato il CalDigit TS3 Plus. Da quando ho messo quello come primario (il secondo di Elgato è in cascata sfruttando il daisy chain) non ho più avuto disconnessioni improvvise e problemi con i display esterni. L’unica cosa è che bisogna bilanciare un po’ le connessioni perché ogni Dock distribuisce la banda a modo suo, quindi anche le porte con stesso formato possono avere specifiche diverse (guardate bene gli schemi dei produttori prima di usarli). Ma arriviamo al punto, perché poche settimane fa è uscito il nuovo CalDigit TS4 che sfrutta le potenzialità della USB-C/Thunderbolt 4 per offrire ancora più porte e con maggiori potenzialità.

Il TS4 mantiene l’ottima costruzione in robusto metallo del TS3 Plus, è solo leggermente più lungo. Il suo caratteristico formato compatto è diverso dalla maggior parte degli altri Dock in commercio, che tendono ad essere piatti e larghi. All’inizio non mi piaceva molto perché sembra più vistoso, ma sulla scrivania si rivela quasi sempre un vantaggio. In orizzontale occupa meno degli altri e può essere adoperato anche in verticale inserendosi praticamente ovunque.

Nella zona frontale ci sono alcune aggiunte e diversi miglioramenti rispetto al modello precedente:

  • slot microSD UHS-II
  • slot SD UHS-II
  • porta audio combinata (supporta cuffie con microfono)
  • USB-A 10Gbps/7,5W
  • USB-C 10Gbps/7,5W
  • USB-C 10Gbps/20W

I vantaggi più grandi che ho notato qui sono la microSD (che uso spesso), il raddoppio della banda per tutte le porte e quella USB-C con alimentazione superiore, utile per ricariche al volo (funziona anche senza il computer host connesso). Mi è piaciuta anche la porta audio combinata TRRRS per cuffie con microfono che sostituisce le due precedenti separate, le quali sono ancora presenti ma ora si trovano nella zona posteriore.

Sul retro abbiano ancora più porte e tante migliorie:

  • USB-C/Thunderbolt 4 in con PD fino a 98W
  • audio in
  • audio out
  • DisplayPort 1.4
  • 4 x USB-A 10Gbps / 7,5W
  • 1 x USB-C (solo dati) 10Gbps / 7,5W
  • 2 x USB-C/Thunderbolt 4 out per downstream
  • Ethernet 2.5Gbps

Ancora una volta si notano vantaggi ovunque sulla banda, ma non è soltanto questo. Sale la Power Delivery per il computer host (prima era 87W), raddoppiano le uscite Thunderbolt che supportano il daisy chaing, c’è una porta in più in formato USB-C e la DisplayPort è ora 1.4, supportando risoluzioni, colori e refresh rate più elevati. Tra fronte e retro ci sono nel complesso 18 porte utili, mentre la media dei prodotti concorrenti è di 11.

Un altro vantaggio incredibilmente importante di questo Dock rispetto al precedente (e rispetto a tutti gli altri che conosco) è che rimane compatibile con gli standard inferiori quindi non solo con le porte Thunderbolt 3, ma anche con quelle che sono soltanto USB-C. Ovviamente la minore banda impatterà sulle prestazioni massime di ogni porta, però funziona! Grazie a questo nuovo modello io ora posso usare anche il mio portatile Windows (che ha solo USB-C e non Thunderbolt) sulla stessa postazione su cui normalmente collego il MacBook Pro 14″ ed avere subito accesso a schermo, tastiera, dischi e tutte le altre periferiche. Non so come ci siano riusciti, ma per chi ha postazioni mutevoli o più computer è davvero comodissimo.

In effetti CalDigit parla di compatibilità universale con un elenco davvero lungo, a cui posso aggiungere anche la Steam Deck, che alla fine si comporta come un PC Linux, e gli smartphone Android con la USB-C che supporta il video (che andrà collegato sulla DisplayPort):

  • Thunderbolt 4/USB4 PC
  • Thunderbolt 3 PC
  • Thunderbolt o USB-C Chromebook
  • USB-C PC / Windows Tablet
  • Intel Thunderbolt 3 Mac
  • M1 Pro, M1 Max & M1 Ultra Thunderbolt 4 Mac
  • M1 Thunderbolt 3 Mac
  • Thunderbolt o USB-C iPad

Ci sono altre due chicche offerte da questo prodotto che vorrei menzionare. La prima è che supporta il collegamento del vecchio Apple SuperDrive grazie ad un driver realizzato appositamente da CalDigit: per molti non vorrà dire nulla, perché esistono tanti altri lettori e masterizzatori migliori in commercio e comunque si usano poco spesso, ma fa notare l’attenzione del produttore per il mondo Apple. La seconda cosa ce lo conferma dato che si può scaricare la Docking Station Utility specifica per macOS che espelle tutte le unità connesse in un colpo solo, rendendo sicuro e immediato lo scollegamento di un eventuale portatile dal TS4.

Conclusioni

Voto 5/5Dopo averlo usato per qualche settimana confermo le mie impressioni iniziali: il CalDigit TS4 è l’unico Dock di cui si può aver bisogno. Senza dubbio il più versatile, il più completo ed affidabile. Ha solo un aspetto migliorabile, ma è condiviso da tutti i prodotti analoghi, ovvero un cavo Thunderbolt in dotazione davvero corto (0,8m). Se riuscite a posizionarlo in modo tale che vi risulti comodo tanto meglio, altrimenti dovrete prenderne uno più lungo, come quello da 2m Thunderbolt 4 della stessa Caldigit. Sono molto validi anche quelli di Cable Matters, ma il prezzo è più o meno quello.

Il Dock, che mi è stato inviato in prova da CalDigit, arriverà in Europa i primi di maggio ad un prezzo di 324,99€. È posizionato in linea con la concorrenza, il fatto è che però offre molto di più se si va a guardare nel complesso delle sue funzioni, porte e compatibilità.

PRO
PRO Qualità costruttiva eccellente
PRO Possibilità di uso in orizzontale o in verticale
PRO Frontalmente si hanno sia USB-C che USB-A
PRO Lettori SD/microSD UHS-II separati
PRO Nuovo connettore audio combinato utile frontalmente
PRO Supporta DisplayPort 1.4 (e schermi fino ad 8K)
PRO Due Thunderbolt 4 downstream
PRO Carica host con PD fino a 87W
PRO Comoda Utility per scollegare in blocco tutti i dischi (solo macOS)
PRO Funziona con tutto, anche con Windows o Chromebook con solo USB-C

CONTRO
CONTRO Cavo Thunderbolt 4 in dotazione troppo corto (0,8m)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.