Mentre giravo alla ricerca di qualche notizia interessante, mi sono imbattuto nella segnalazione di Gabriele nel nostro gruppo Telegram per Saggi Utenti Donatori, che faceva riferimento ad un articolo apparso su ghacks. In realtà se ne sta parlando un po’ ovunque in queste ore, perché le nuove policy di Apple per gli sviluppatori prevedono che, in alcune condizioni, questi possano incrementare i prezzi delle sottoscrizioni senza autorizzazione dell’utente.
Se volete approfondire per capire tutti i risvolti è consigliabile sempre la lettura del documento originale, ma per sintetizzare si può guardare a quello che non è consentito. Ovvero il consenso dell’utente sarà necessario se si verifica almeno una delle seguenti condizioni:
- la normativa dello Stato in cui vive l’utente lo vieta
- se l’incremento è superiore al 50% e supera i 50€ annui o 5€ per gli abbonamenti non annuali (tabella conversioni internazionale)
- se l’utente ha già subito un incremento di prezzo nei precedenti 12 mesi
Stando alle nuove regole, l’incremento massimo consentito senza consenso esplicito sarebbe quello di un abbonamento annuale di 100€ portato a 150€, confermando sia la percentuale che il tetto massimo. Interessante soffermarsi, però, sul primo punto. Perché se la legislazione italiana dovesse esprimersi chiaramente in merito, rendendo sempre necessario il consenso esplicito dell’utente, allora la regolamentazione dell’App Store dovrebbe semplicemente adeguarsi.
Attualmente la legislazione appare indietro su questi aspetti ma, applicando i principi del codice del consumo, si dovrebbe dedurre che anche queste modifiche contrattuali svantaggiose per il consumatore debbano essere precedute da opportuna informativa, offrendo la possibilità di disdire il servizio/contratto senza costi aggiuntivi per l’utente. E lo stesso dovrebbe valere nella quasi totalità dell’Europa. Per cui è facile che tali novità abbiano un impatto trascurabile in Italia.